Glaxo e la medicina opensource

La Glaxo, o come ama farsi chiamare GlaxoSmithKline Corporation (sennò non si gira), ha deciso di rilasciare pubblicamente la formula chimica di 13.500 composti utilizzati dall’industria farmaceutica per combattere la malaria.

La speranza dell’azienda è che altre ditte utilizzino tali composti per creare nuove e più potenti medicine in grado di contrastare questa malattia che ancora colpisce fortemente l’Africa, il Medio Oriente e il sud dell’Asia e dell’America (vedi immagine). I composti derivati non apparterebbero a nessuna azienda, e sarebbero liberamente utilizzabili.

Esattamente come nel mondo del software opensource.

Sebbene sia un’operazione a costo relativamente basso per la Glaxo (i paesi colpiti sono così poveri che comunque non potrebbero acquistare tali medicine), io trovo che sia un grande passo avanti nella libera circolazione dei saperi e nell’abbattimento dei brevetti, soprattutto in un campo scientifico così importante e delicato.

Cosa succederebbe se tutte le aziende farmaceutiche facessero lo stesso con tutti i loro composti?
Forse troveremmo nuove cure molto più velocemente, e sicuramente morirebbero molte meno persone.

Via OSSBlog | WallStreetJournal

Barcellona, l'omeopatia fuori dall'Università
Barcellona, l'omeopatia fuori dall'Università
Omeopatia: diluito è meglio?
Omeopatia: diluito è meglio?
Omeopatia, medicine alternative e altre fatine (letali) dei denti
Omeopatia, medicine alternative e altre fatine (letali) dei denti
Il vaccino
Il vaccino
Il liquido vuoto
L'uomo che visse con un buco nello stomaco
L'uomo che visse con un buco nello stomaco
L'uomo che visse con un buco nello stomaco
L'uomo che visse con un buco nello stomaco