Ettore Majorana: lo stra-nerd che corresse Heisenberg

Ettore Majorana

Cacchio, cacchio, cacchio.
Correva l’anno 1932 e il fisico catanese Ettore Majorana pubblica un articolo dal titolo “Teoria relativistica di particelle con momento intrinseco arbitrario” (Nuovo Cimento, vol. 9 (1932) pp. 335-344). Niente di speciale. Ora si. Ma “La cosa straordinaria è che Majorana ha reso generali le sue equazioni, rendendole valide per particelle di qualsiasi spin (il momento angolare intinseco della particella). La cosa è sorprendente per due ragioni: una che il numero di particelle note in quell’epoca e la loro classificazione era estremamente rudimentale confronto alle nostre conoscenze attuali; due, che per fare questa descrizione Majorana ha utilizzato una sua interpretazione del concetto di gruppo, che fu definito ufficialmente solo diversi anni dopo dal matematico Eugene Wigner (Nobel nel 1963).”
Come mai non lo conosciamo? Non se n’è mai fregato di nulla! Giusto per caso la Società Italiana di Fisica, ha raccolto i suoi unici 9 articoli pubblicati e le teorie che se ne arguiscono sono terribilmente avanti rispetto allo stato della ricerca dell’epoca. Si dice che abbia abbandonato tutto per suicidarsi (con preavviso tramite lettera) e pare che lui stesso abbia smentito l’accaduto poche ore dopo, ma che sia comunque scomparso della scena in toto. Misteri italiani! e io che mi son fatto il culo sulle teorie di Heisenberg per dare quel fottuto esame di Chimica Fisica e poi scopro che Heisenberg è un pivellino e ha completato le sue teorie grazie a Majorana! bah.
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