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Il Club 33: l’esclusivo club di Disneyland

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Il 17 luglio del 1955 Walt Disney innaugura ad Anaheim Disneyland, il primo di una lunga serie di parchi divertimento dedicati al mondo Disney.

Dal 1955 ad oggi il parco ha subito numerose metamorfosi, molte attrazioni sono state aperte e tante altre chiuse.

All’interno del parco di Los Angeles e di Tokyo è presente un’area del tutto esclusiva, dedicata a pochi “eletti”, il Club 33.

Ciò che tuttavia non molti sanno è che all’interno del parco di Los Angeles e di Tokyo è presente un’area del tutto esclusiva, dedicata a pochi “eletti”. Si tratta dell’edificio del Club 33, il prestigiosissimo club Disney voluto e fondato da Walt Disney in persona.

Ufficialmente il club non esiste, nel senso che se chiedete alla maggior parte dei cast member di Disneyland dove poterlo trovare questi probabilmente non sapranno nemmeno della sua esistenza.

Eppure il Club c’è e si trova proprio affianco al Ristorante Baia Blu, al numero 33 di Royal Street, unico edificio ad avere un numero civico di tutto il parco.

Altra cosa a renderlo singolare è che se siete in visita al parco l’unico posto dove troverete alcolici è proprio al ristorante del 33. A patto che siate membri del Club si intende, in caso contrario dovrete accontentarvi di Coca Cola e beveroni dolciastri.

 

 

Perché Club 33?

Il perché Walt Disney abbia scelto un nome tanto criptico è tuttora un mistero, ma non mancano tuttavia numerose ipotesi.

Una delle più plausibile vuole che il nome renda omaggio agli sponsor del parco al momento della sua apertura che, ma pensa un po’, erano proprio 33.

Tra questi troviamo Coca-Cola, United Air Lines, Pepsi-Cola, Bank of America e molti altri.

Il club non dispone solo di iscrizioni nominali, ma da infatti la possibilità di iscriversi anche alle società. E come vedremo più avanti, il Club inizialmente nasce proprio come VIP Lounge per le elite delle corporation fondatrici.

Un’altra ipotesi vuole che prenda il nome dal suo stesso numero civico.

Come abbiamo detto si tratta del unico posto nel parco ad offrire alcolici e una legge dello Stato della California sancisce che ogni licenza per alcolici debba essere collegata ad un numero civico ben preciso. Da ciò l’esigenza che il Club disponga di un suo civico. Ma quindi perchè proprio 33?

Provate a rovesciare un 3, cosa vi viene fuori? Esatto. Una m. M.M.: ”Mickey Mouse”. Coincidenza, io non credo. (NdR. Dio solo sa quanto mi sono sentito un Adam Kadmon dei poveri a scrivere questa frase :D)

Altre ipotesi più strampalate vogliono invece che 33 sia un riferimento al 33° grado del Rito Scozzese, il più alto grado della Massoneria. Per carità, che Walt Disney fosse un libero muratore è cosa nota, ma dubito francamente che il riferimento sia voluto.

 

 

Le origini e la storia

Nel 1964 il nostro caro Walt è in visita al New York World’s Fair ed è lì che nota la presenza di un largo numero di VIP Lounge, aree private in cui i VIP possono trastullarsi allegramente bevendo qualcosa senza dover condividere il prezioso ossigeno con il popolino.

È in quel momento che Disney matura il desiderio di dotare il proprio parco di un’area simile, in cui gli ospiti VIP (che nel parco non sono mai mancati) potessero rilassarsi tra un’attrazione e l’altra.

L’artista Dorothea Redmond fu incaricata di preparare dei concept, mentre gli interni furono arredati dallo scenografo di Hollywood Emil Kurri.

Di fatto Walt Disney non vedrà mai l’entrata in funzione del Club 33 dal momento che questo ha aperto ufficialmente i battenti solo nel Maggio del 1967, ossia 5 mesi dopo la sua morte.

Il Club inizialmente era stato ideato per i vertici degli sponsor del parco

Come ho detto il Club inizialmente era stato ideato per i vertici ed i rappresentanti dei diversi sponsor del parco, ma al momento della sua apertura oltre alle iscrizioni dedicate alle corporation erano possibili anche quelle nominali.

Le quote di iscrizione vanno dai 25.000$ per le corporation ai 10.000$ per le iscrizioni nominali. Senza contare le quote annuali per mantenere attiva la propria iscrizione.

Eppure a quanto pare non basta essere magnati del petrolio o ipotecare casa e famiglia per poter essere ammessi. I soldi non sono tutto. È richiesta una lettera di presentazione oltre che una forte raccomandazione.

Nel 2011 si è stimata una lista d’attesa per essere ammessi nel Club di 14 anni.

Infatti al di là dei prezzi proibitivi la richiesta è molto alta e nel 2011 si è stimata una lista d’attesa per essere ammessi nel Club di 14 anni.

Oltre all’accesso al ristorante i soci dispongono di numerosissimi pass per parenti ed amici oltre che di ticket illimitati per saltare le code.

Inoltre potranno fare il giro del parco a bordo del Lillie Raid, un treno lussuoso che davvero non ha niente da invidiare al treno presidenziale italiano (ereditato dalla corona sabauda NdR).
Questi sono solo alcuni dei numerosi benefit, molti altri sono messi a disposizione dei membri e dei loro amici nel corso dell’anno.

Attualmente il Club conta numerosi soci, si va dagli attori di Hollywood (come Tom Hanks) alle pop star (sicuramente Katy Perry è tra queste ed anche Micheal Jackson è stato più volte visto dentro al Club), per arrivare addirittura ad alcuni ex Presidenti degli States.

 

 

All’interno del Club

Come ho già detto, il Club è situato affianco al Baia Blu, al numero 33. Il portone non è facile da individuare se non si conosce l’esistenza di questo posto, tant’è che la maggior parte delle persone scambia l’edificio per un semplice elemento scenico.

Suonato il citofono ci risponderà un cortese portinaio che accertatosi della nostra effettiva appartenenza al club sarà ben lieto di aprirci il portone. Una volta dentro ci troveremo di fronte ad un elegante e caratteristico ascensore francese.

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Date le nostre giacche e borse a chi di dovere potremo dunque utilizzare l’ascensore per salire al primo piano o usare le classiche scale. I meno pigri di noi che sceglieranno quindi le scale (n.d.r bello usare questo tono colloquiale come se anche uno solo di noi potesse effettivamente permettersi la quota del club :D) potranno godersi gli interessanti arredi tra cui non pochi cimeli presi direttamente da alcuni film Disney, Mary Poppins su tutti.

In entrambi i casi, una volta giunti al primo piano, ci troveremo di fronte alla così detta Galleria, una ampia sala con quadri ispirati a film come ”I Pirati dei Caraibi”, la già citata ”Mary Poppins” e ”The Haunted Mansion”, una delle darkride più amate dei parchi Disney (presente anche al parco europeo n.d.r.).

È presente una bacheca con un largo numero di esclusivi gadget acquistabili dai membri del Club

Al termine di questa troveremo un bar dove consumare diversi cocktail e una bacheca con un largo numero di esclusivi gadget acquistabili dai membri del Club.

Questi sono oggetto di attenzione da parte di una larga schiera di collezionisti. Uno dei pezzi più richiesto è sicuramente la giacca in pelle, raffigurante sul retro Mickey Mouse e la scritta Club 33.

Personalmente non ho potuto fare a meno di cercarla su eBay e oltre a notare nelle foto una qualità davvero notevole con una cura per i dettagli di tutto rispetto (specie per i finimenti interni) ho potuto constatare allo stesso modo un prezzo piuttosto proibitivo: oltre 3000$ su eBay (hai capito come si ripagano la quota annuale i membri del Club! ;D).

 

 

Se una volta gli ospiti si dovevano “accontentare” di un ricco buffet adesso agli stuzzichini di questo è stato aggiunto un menù alla carta con servizio direttamente al tavolo.

Passati oltre ci troviamo finalmente nella sala principale dove poter quindi mangiare.

Se una volta gli ospiti si dovevano accontentare di un ricco buffet adesso agli stuzzichini di questo è stato aggiunto un menù alla carta con servizio direttamente al tavolo.

La sala ha uno stile tipicamente ottocentesco ed è troneggiata da un imponente camino posto in mezzo ad essa.

Vi sono inoltre numerose porte che conducono ai balconi dove gli ospiti dispongono di una vista di tutto rispetto sul parco. Inutile dire che per vedere la parata notturna non c’è posto migliore in tutta Disneyland.

Saliti quindi al secondo piano troviamo un ulteriore sala da pranzo detta “la sala del trofeo”. Qua troviamo le numerose cimici, oltre che il Condor, un animatronic che era progettato per interagire con gli ospiti ma a quanto ci è dato sapere non è mai entrato in funzione.

 

 

Leggende e bizzarie

Si dice che Walt Disney si recò in lungo e largo per il New Orleans a caccia di cimeli di antiquariato con cui arredare il Club. Infatti il Club 33 è situato nella via del parco dedicata a New Orleans.

Altri ancora sostengono che Walt volesse trasferirsi stabilmente all’interno del Club ricevendo là le diverse persone con cui intratteneva affari.

Ad ogni modo il Club è pieno di microspie, telecamere nascoste e cimici. Quel mattacchione di Disney voleva infatti spiare i propri ospiti per sentire le loro conversazioni prima di incontrarli.

Come già detto nelle ipotesi sul nome citate non mancano voci su presunti collegamenti con la massoneria, tali voci sono state già bollate come venerabili stronzate eppure c’è da dire che alcune decorazioni poste sul pavimento e sulle finestre richiamano verosimilmente la simbologia massonica.

Mi auguro che l’articolo sia stato di vostro gradimento e se qualcuno di voi volesse infine far parte di questo club non vi basta che sganciare la grana, armarvi di tanta pazienza e mandare la vostra richiesta al seguente indirizzo:

Club 33 Member Services
1600 S. Disneyland Drive
Anaheim, CA 92802

 

 

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