Marvel’s Spider-Man: i tributi e gli easter egg del videogioco di Insomniac

Marvel’s Spider-Man di Insomniac contiene anche una quantità di tributi e easter egg fumettistici davvero impressionante, degna degli esperti più ferrati e dei fan di vecchia data. Ecco un excursus tra quelli più belli e curiosi.

Spider-Man, il titolo di Insomniac per PS4, ha fatto tornare in mente a tutti il motivo per il quale amiamo così tanto il nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere:

a differenza di quasi tutti gli altri supereroi del pantheon Marvel e DC comics, Spider-Man  è l’eroe che vorremmo come amico.

 

Scanzonato, ma sempre vigile e responsabile, afflitto da problemi che affliggono anche noi (la rata d’affitto, i continui problemi sentimentali con M.J. Watson, il lavoro spesso precario) ci dimostra ogni giorno che con l’impegno e un cuore grande così ci si può sempre rialzare da terra.

E Peter Parker a terra ci è caduto tante volte.

 

 

Il gioco di Insomniac, con naturalezza, riesce a rispettare la caratterizzazione originale del personaggio, portandoci tutte le sue fantastiche qualità sullo schermo e costruendo un universo alternativo alla continuity Marvel dove tutti i pezzi sono al punto giusto, pur con le dovute differenze.

E tutto questo anche per merito dell’attenta collaborazione di Dan Slott e Christos Gage, rispettivamente l’autore che ha scritto la ragno-testata negli ultimi 10 anni (e autore del controverso ma di certo originale Superior Spider-Man) e il suo diretto successore.

 

 

Un contributo necessario quello dei due autori, perché per creare un gioco del genere bisogna affondare le mani nella storia dell’Uomo Ragno, dimostrando una conoscenza della continuity davvero eccellente e soprattutto un’esperienza solida per sapere dove e come modificare.

Ecco che Mary Jane Watson quindi diventa una reporter del Daily Bugle, già al netto della presenza di J. Jonah Jameson, ora conduttore di un talk radiofonico incentrato sempre e comunque sulla ragno-polemica. Da tempo nei fumetti il temibile JJJ ha abbandonato il suo ruolo al Bugle, ricoprendo diversi ruoli, fino alla recente gestione di un blog.

 

 

 

 

Otto Octavius dirige il laboratorio delle Octavius Industries, divenendo il capo del brillante ma perennemente in ritardo Peter, ma ponendosi in aperto contrasto con il sindaco di New York, Norman Osborn, perfetto e carismatico, con quella sensazione di minaccia costante latente che aleggia sempre in ogni sequenza di gioco in cui compare.

Ma troviamo anche i villains classici della tradizione, Rhino, Vulture, Electro, Schocker, Lo Scorpione, passando per Wilson “Kingpin” Fisk, Taskmaster e Lonnie “Lapide” Lincoln (l’albino di Harlem, già nella sua versione “super potenziata” e con un naso nuovo di zecca), tutti fedeli e rispettosi delle proprie versioni cartacee.

Per arrivare infine  Mr. Negativo, Martin Li, personaggio creato proprio da Dan Slott nel 2007 e qui, non a caso, perfettamente aderente alle origini fumettistiche, compreso il suo ruolo al F.E.A.S.T. dove lavora anche zia May e con le mani in pasta nel cosiddetto Respiro del Diavolo, elemento chiave dei fumetti e cardine della storyline di questo videogioco.

Immancabile poi la presenza dei comprimari, come Black Cat, Felicia Hardy, vero e proprio punto debole di Spidey, a volte alleata a volte nemica, proprio come Selina Kyle (Catwoman) lo è per il Cavaliere Oscuro di Gotham, oppure Silver Sable, a capo della squadra di mercenari al soldo di Osborn. Ma non dimentichiamo la presenza di Miles Morales (lo Spider-Man dell’universo Ultimates, ora parte dei Champions) e Yuri Watanabe.

 

 

Insomma le connessioni con l’universo fumettistico di Spider-Man sono tante e la cosa piacevole è che gli sviluppatori e gli autori siano riusciti a creare una dimensione nuova e coerente, perfetta per il prossimo inserimento nel Ragnoverso a fumetti, lasciando la maggior parte di questi riferimenti nei tributes, negli easter egg sparsi per New York e nei costumi sbloccabili. Partiamo proprio da questi ultimi, perché molti di essi hanno una storia da raccontare.

 

 

 

I Costumi di Spider-Man, dai fumetti al videogioco

Molti dei costumi presenti nel gioco di Insomniac derivano da diversi fumetti e in qualche modo hanno avuto delle storie particolari collegate.

 

 

Costumi classici

Non poteva mancare l’originale costume del 1962, ad opera del compianto Steve Ditko, apparso fin da quel numero 15 di Amazing Fantasy.

L’Uomo Ragno, nel suo più iconografico e immortale aspetto, ancora con quelle ragnatele ascellari che troveremo nel gioco e che non mancheranno di essere oggetto di più di qualche sorriso. Semplicemente immortale, non si può dire nient’altro.

 

 

Scarlet Spider

Il costume Scarlet Spider arriva direttamente dal 1994 ed in particolare da Web of the Scarlet Spider n. 1.

È indossato da Ben Reilly, un clone di Peter Parker dotato in buona sostanza degli stessi impianti mnemonici ma privo di una propria vera identità, tanto che il suo nome è composto dal nome di battesimo di Zio Ben e dal cognome da nubile di zia May.

Il più recente ciclo di Scarlet Spider è stato serializzato in questi ultimi mesi nello spillato dedicato all’Uomo Ragno di Panini Comics.

 

 

Fear Itself

Nel 2011 Matt Fraction e Stuart Immonen diedero alla luce Fear Itself, crossover Marvel incentrato sulle figure di Thor (e suo padre Odino) e Capitan America e sulla creatura mitologica norrena nota come il Serpente, portatrice di paura e terrore nel mondo e destinata a sconfiggere le antiche divinità.

Spider-Man ha ottenuto questo costume da Tony Stark come arma per affrontare il Serpente nello scontro finale, dove il Dio del Tuono troverà la morte, non prima però di aver visto Steve Rogers brandire Mjolnir per l’ultimo assalto.

La serie non ottenne un grande successo, nonostante certe belle trovate e un’aura epica decisamente notevole, ma il costume bisogna ammettere che ha un certo fascino.

 

 

Spider-Man 2099

I primi anni ’90 sono stati caratterizzati da una comune corrente “dark”, fatta di vistosi eccessi e trovate piuttosto tamarre (ma non per forza fallimentari), che ha  la sua perfetta espressione nel personaggio di Spawn, l’agente infernale creato da Todd McFarlane e manifesto dell’allora neonata Image Comics.

 

 

Catene, fiamme e look super nasty erano all’ordine del giorno, così come caratteri oscuri e passati travagliati dei protagonisti.

E anche Marvel si diede da fare con le sue serie targate 2099, ambientate in una diversa dimensione avanti nel futuro, in cui l’Uomo Ragno è Miguel O’Hara, rancoroso e geniale genetista dell’Alchemax (che peraltro ritroviamo nel gioco nella quest di Tombstone) e nel quale Ghost Rider si chiama Kenshiro Cochrane. Già Kenshiro.

Il costume di Spider-Man 2099, espressione del carattere turbolento e carico di odio represso del giovane O’Hara, è parecchio tamarro, con colori e look tipicamente nineties, con artigli retrattili, inoculatori di veleno e privo di spara ragnatele (Miguel riesce a produrre e a sparare la ragnatela biologicamente).

 

 

Spider-Man Noir

La serie Marvel Noir esplora in chiave hard boiled tutti i principali personaggi della Marvel, in una dimensione anni ’30 molto affascinante.

Il Peter Parker di questa serie del 2009 ottiene i propri poteri dallo spirito totem del ragno e con un costume “steampunk” davvero interessante decide di arrestare l’ondata di criminalità dilagante e comandata dal Goblin.

A qualsiasi costo, per cui non stupitevi se leggendo quest’ottima serie di David Hine e Fabrice Sapolski il nostro amichevole Spider-Man di quartiere non si pone problemi ad uccidere i criminali e ad usare revolver e altre armi da fuoco.

Motivo d’orgoglio per tutti noi è che ai disegni ci sia il bravissimo Carmine di Giandomenico. Usare questo costume ci fa sentire un po’ più vicini ai giochi della serie Arkham di Batman, il che restituisce un aspetto straniante, visto che comunque il nostro Spidey non al smette di far battute, anche se vestito come un gangster.

 

 

Spider-Armor – MK IV Suit

Parliamo ancora un po’ italiano per quest’altro costume sbloccabile. Già perché la scintillante armatura leggera denominata MK IV è stata disegnata dal nostro amico Giuseppe “Cammo” Camuncoli, all’interno della run di Dan Slott del 2015.

Il design è quello classico con qualche modernizzazione, a partire dai gadget tecnologici inseriti e caratterizzata da un effetto “super shiny” che non dispiace proprio per nulla

 

Iron Spider Suit

In piena Civil War, Tony Stark donò al suo pupillo Spider-Man l’armatura definitiva, con le – a mio avviso – geniali 4 braccia robotiche che potevano uscire dalla schiena. Il costume perse il colore blu restano solo rosso e oro come l’ego del buon Tony Stark richiede.

A me piaceva tanto, non posso dire altro. Non è il costume da tutte le stagioni ma in quel frangente narrativo era semplicemente perfetto. Nel gioco il design è quello del film Avengers: Infinty War, ma lo spirito originale è mantenuto.

Iron Spider: molto Tony e poco Peter ma arrogante all’ennesima potenza.

 

 

Spider Armor MK III

Nel numero 682 il nostro bravo Spider-Man ebbe la necessità di difendersi in maniera concreta dai colpi di arma da fuoco, dal calore generato e dagli attacchi incendiari dei Sinistri Sei (e di Equinox prima) e quindi venne realizzata questa armatura.

Look “medievale” e mood pesante per uno Spider-Man atipico ma in effetti piuttosto credibile.

E indovinate un po’? Anche questo costume parla italiano dato che ai disegni c’era il nostro buon Stefano Caselli! Guns up!

 

Spider-Man Stealth (Big Time)

Il costume stealth immaginato da Dan Slott e disegnato da Humberto Ramos per sconfiggere Hobgoblin (2011) è un misto di diverse influenze e ispirazioni.

In qualche maniera richiama l’oscurità e i colori fluorescenti tipici dei villain ma è capace sia di respingere le onde sonore che di rendere Spidey invisibile temporaneamente.

Black Cat riuscirà infatti ad individuare infatti la presenza dell’Uomo Ragno solo con delle lenti particolari.

Non è il più riuscito dei design ma bisogna ammettere che di notte fa il suo effetto.

 

 

Spider Punk

Uno dei costumi più gettonati del gioco arriva da una serie ambientata in uno dei tanti universi paralleli di Marvel (Earth 138) creato sempre dal buon Dan Slott e disegnato da Olivier Coipel.

In questa dimensione la maschera è indossata da Hobart Brown, capo dello Spider Army, ultima forza di ribellione nei confronti del regime totalitarista del presidente Osborn e dei suoi agenti Thunderbolt potenziati da un composto sintetico chiamato V.E.N.O.M.

15.000 watt di stramaledetto punk rock in faccia all’autorità, semplicemente meraviglioso.

Ritroveremo Hobie nelle storie del Ragnoverso, con somma gioia di tutti.

 

Anti-Electro Suit

Ok, è il costume che mi piace di meno tra tutti quelli presenti nel gioco, soprattutto perché fa sembrare l’Uomo Ragno una specie di materasso imbottito.

Ma in qualche maniera bisogna proteggersi dagli attacchi di Electro e quindi bisogna riempirsi di gomma.

Il veterano Tom DeFalco e Steve Skroce ai disegni inventano quindi il nuovo costume nella run del 1997; costume che per quanto posso ricordare, non tornerà più a farsi vedere nelle ragno storie.

 

 

Last Stand Spider-Man

Altro costume, altra dimensione (Earth-312500), decisamente per intenditori.

In un possibile futuro, visibile in un lungo viaggio nel tempo ad opera di un incantesimo di Dr. Strange, Spider-Man è riuscito a sconfiggere Kraven, uccidendolo. Questo lo ha portato ad assumere un atteggiamento più oscuro e distaccato, finendo per essere cacciato dagli Avengers. Arriverà addirittura ad uccidere Doc Oc, finendo in un baratro di perdizione e di auto annichilimento.

Questa parentesi della storia del 2003 di J. Michael Straczynski, disegnata da John Romita Jr ha dei toni davvero molto drammatici, proprio per portarci a riflettere su quante volte Peter Parker sia stato sul punto di sbagliare scelta, imboccando il bivio sbagliato. Il costume ricalca questi tratti ed è piuttosto curioso che sia stato scelto tra i possibili visto che è davvero una versione molto negativa dell’Uomo Ragno che ben conosciamo.

 

 

Bullet Proof Spider-Man Suit

Anche Spider-Man deve difendersi dai proiettili, persino se questo gli farà ottenere un look vagamente sadomaso.

Questo costume nacque nel 2011 (ancora Dan Slott e Marcos Martin ai disegni), per l’esigenza di affrontare un pericoloso assassino di nome Massacre, dopo che quest’ultimo rapì molti ostaggi e riuscì a sparare nello stomaco dell’Uomo Ragno.

In quel frangente Peter Parker non era più dotato del senso di ragno, ancora di salvezza e forse potere più importante di tutti e quindi fortemente in difficoltà nello schivare proiettili, e questo costume dotato spara ragnatele rinnovati e di un sistema capace di generare interferenze magnetiche, gli permise di uscire vincitore dal confronto.

 

 

Dark Suit

È stata una sorpresa trovare questo costume nel gioco.

Tutti si sarebbero aspettati il classico costume nero delle prime mitiche Secret Wars, quel costume contenente il simbionte alieno che poi avremmo imparato ad identificare con Venom.

Saggiamente quel costume non è stato inserito nel gioco, suggerendo già che potrebbe essere utilizzato in futuro per un probabile seguito, introducendo nuovi altri personaggi chiave dell’universo di Spider-Man.

E ci troviamo questo costume nero con i simboli rosso scuro, dopo aver completato la quest di Black Cat.

Si riferisce ad un ciclo recente del 2016 in cui Joe Kelly ed Ed McGuinness pongono Deadpool a caccia del nostro Uomo Ragno. Wade riuscirà addirttura ad uccidere il Ragno il quale si troverà di fronte a Mefisto in persona, Signore degli Inferi e artefice del tanto criticato cambio della realtà avvenuto in One More Day (di J. Michael Straczynski), alla fine del quale Peter e MJ risultavano non essersi mai sposati o fidanzati, zia May tornò in vita e l’identità di Spider-Man resa pubblica in Civil War, fun cancellata dalla mente di tutti.

Con questo costume Peter tornerà dalla morte per allearsi temporaneamente con Deadpool (il quale crederà poi di essere il suo migliore amico) per sconfiggere il Paziente Zero. Decisamente ricercato e stilisticamente interessante.

 

 

 

 

A questi costumi si aggiungono quelli originali creati appositamente per il gioco e anche quelli che rimandano direttamente all’universo cinematografico del nostro arrampica-muri, per un guardaroba decisamente notevole.

Tutti questi costumi mostrano quanto attaccamento al fumetto sia stato mantenuto in questo splendido videogioco e quanta profonda conoscenza della continuity gli autori abbiano dovuto dimostrare. Vi garantisco che alcuni di questi numeri hanno fatto veramente delle brevissime apparizioni e sono davvero materiale per super intenditori.

Un ulteriore applauso quindi ai nerd di Insomniac, a Dan Slott e Christos Gage per averci deliziato così tanti particolari.

 

 

 

I Tributes contenuti negli zaini

Nella prima parte vi ho detto che tanti tribute sono nascosti ad esempio nel contenuto dei 55 zaini sparsi per la città e che possiamo recuperare.

Campioni di sangue di Lizard, i guanti dielettrici utilizzati per combattere Electro la prima volta, il corno spezzato di Rhino, la sabbia di Flint Marko e tante altre curiosità molto belle.

Parleremo anche di quelli, in un pezzo dedicato, ma nel frattempo vi lascio con due chicche che i più attenti di voi dovrebbero aver notato.

 

 

Deadpool?!?

Ad un certo punto troverete uno zaino contenente gli schizzi preparatori per la maschera e il simbolo di Spider-Man. Tra le tante prove noterete che una è addirittura sbarrato con una croce sopra e un “grrr” a fianco.

 

 

Avete visto di chi si tratta? Ma naturalmente del Mercenario Chiacchierone aka Deadpool, che ha trovato la maniera di infilarsi anche in questo universo.

 

 

A questo punto mi unisco al coro di fan e chiede a gran voce la presenza di Wade in una delle quest secondarie del seguito di questo gioco. Sarebbe assolutamente fantastico.

 

 

Mysterio?!?

All’interno di un altro zaino ancora troverete la copia di un libro: Work/Life Balance for Idiots del Dr. Ludwig Rinehart.

 

 

Beh dietro questo nome si nasconde addirittura Mysterio alias Quentin Beck, originale membro dei Sinistri Sei, acerrimo nemico di Spidey, maestro delle illusioni e della manipolazione mentale.

Utilizzò questo alter ego per manipolare la mente dell’Uomo Ragno nel lontanissimo numero 24 ad opera dei leggendari Stan Lee e Steve Ditko, del 1965. Davvero encomiabile.

 

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