The Purge, il lato oscuro dell’essere umano

The Purge approfondimento sulla saga

Il 5 luglio è arrivato nei cinema The First Purge (La Prima Notte del Giudizio), quarto capitolo della saga horror ideato da James DeMonaco, che svela come è nato il giorno de Lo Sfogo, in cui tutto è concesso. Scopriamo come è nata la saga.

Gli autori hanno sempre cercato di trasporre gli aspetti più profondi e nascosti della psicologia umana.

Da sempre gli autori hanno cercato di trasporre e analizzare quelli che sono gli aspetti più profondi e nascosti della psicologia umana. Secondo i più noti psicanalisti l’uomo è guidato nella sua vita da due impulsi, sempre in lotta tra di loro: la forza creatrice e la forza distruttrice.

Se per molto tempo l’eroe, simbolo di virtù per eccellenza, è stato il personaggio più amato e a cui ci si affezionava ed ispirava, negli anni vi è stato un deciso cambiamento di rotta. Ad affascinare lettori e spettatori oggi sono soprattutto antieroi e villain.

Personaggi che affascinano per la loro complessità, per il loro essere border line (nel caso degli antieroi) o per dare sfogo ai propri istinti. Protagonisti che in qualche modo incarnano e in cui vengono proiettati i più oscuri desideri del proprio animo.

Ad affascinare lettori e spettatori oggi sono soprattutto antieroi e villain.

 

The Purge approfondimento sulla saga

 

Proprio il dare il libero sfogo ai più reconditi desideri è la base su cui poggia le proprie fondamenta The Purge. La saga horror thriller ideata e diretta da James DeMonaco parte da semplici domande: cosa fareste se ci fosse una notte in cui tutto è permesso? Una notte in cui non esistono leggi, se non quella della giungla? Dareste sfogo ai vostri istinti più bassi o vi nascondereste in attesa che la follia collettiva passi?

The Purge, serie horror thriller ideata da James DeMonaco, si basa sul dare libero  sfogo ai desideri più reconditi e sul dare possibili risposte.

Domande all’apparenza banali che nascondono un percorso di analisi dalle conseguenze inaspettate. The Purge gioca proprio sul trovare possibili risposte fomentando gli istinti più bassi e mostrando le conseguenze più macabre. Una saga in cui  questi sono i veri protagonisti e la violenza è solo la diretta e naturale conseguenza di una notte senza freni.

Composta da tre film ed un quarto in uscita, la serie è stata in grado incassare ad oggi quasi 320 milioni di dollari.

Un franchise che nonostante le critiche tutt’altro che positive al primo capitolo del 2013, è comunque riuscito ad incassare quasi 320 milioni di dollari a livello internazionale, a fronte di un budget di 22 milioni. Un risultato che dimostra ancora una volta il talento e la lungimiranza del produttore Jason Bloom (Scappa – Get Out), vero e proprio mago dei film a basso budget e dal grande profitto.

 

 

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Per la trama DeMonaco si è ispirato ad un fatto realmente accaduto e che lo ha visto protagonista.

Una saga la cui nascita si deve ad un fatto realmente accaduto, come spesso accade nel mondo della narrazione. Come dichiarato dallo stesso DeMarco in più occasioni l’idea per The Purge è giunta in maniera casuale. Alla base dell’idea infatti vi è un incidente in cui il regista e la moglie sono rimasti coinvolti, e che ha visto DeMarco litigare in maniera furibonda con l’uomo che alla guida di un’altra macchina li aveva fatti sbandare.

Un litigio sedato solo dall’intervento della polizia, e che ha portato la moglie ad osservare come avere la possibilità di commettere un omicidio e passarla liscia sarebbe stato incredibile. Un’osservazione che ha portato il cineasta a notare come anche nelle persone più calme possa svilupparsi un forte senso di rivincita nei confronti del prossimo.

Cosa faresti se avessi la possibilità di commettere un omicidio e passarla liscia?

Un’idea alimentata anche dall’aver notato come in Canada, in cui si trovava per girare un film, il telegiornale locale era solito riportare notizie molto meno violente di quelle riportate dai notiziari americani. Un fatto che lo ha portato a chiedersi se la popolazione americana non sia attratta da storie violente.

 

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The Purge (2013)

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Nel 2013 arriva La Notte del Giudizio, ambientato in un’America distopica in un futuro non troppo lontano.

Nel 2013 arriva il primo capitolo di quella che poi diventerà una delle saghe horror più prolifiche degli ultimi anni. The Purge, che in Italia diviene La notte del Giudizio, descrive un’America dispotica in futuro non troppo lontano, siamo infatti nel 2022. Un futuro molto simile a quello in cui viviamo, dimenticatevi l’onnipresente apocalisse e le sue catastrofiche conseguenze, ma in cui il crimine, la disoccupazione e la povertà sono ai minimi storici.

Una Nazione che si è risollevata da una grave crisi economica grazie all’intervento dei Nuovi Padri Fondatori, i quali hanno instaurato un governo oligarchico il cui più importante provvedimento è statala legalizzazione della violenza, anche se per una sola volta all’anno. Durante lo Sfogo Annuale, in cui ogni tipo di crimine – incluso l’omicidio – è consentito, il cittadino americano ha la possibilità di sfogarsi, e quindi di purificarsi.

Il film mette in evidenza come la società sia basta e guidata dalla violenza e dall’odio più ciechi.

Un film che mette in evidenza come la società, quella americana in particolare, sia basata e guidata dalla violenza e dall’odio più ciechi. Un realtà quella descritta da The Purge che rappresenta un futuro verosimile ma improbabile per l’America, un Paese in cui l’uso delle armi è all’ordine del giorno e la cui libera circolazione non può che avere come diretta conseguenza spargimento di sangue a fiumi. A maggior ragione se i crimini commessi non sono punibili.  E soprattutto dove a salvarsi dalla terribile notte sono solo i ricchi, ovvero coloro che possono permettersi sistemi di sicurezza adeguati. I senzatetto ed i poveri, definiti Membri non contribuenti della società, diventano quindi la spazzatura da eliminare.

 

 

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Protagonista di The Purge è la classica famiglia benestante formata da padre, madre e i due figli.

Non è un caso quindi che DeMonaco si focalizzi sulla tipica famiglia benestante. Padre, madre e due figli i quali vivono in una villa enorme, che si possono permettere grazie agli ingenti guadagni di James – interpretato da un Ethan Hawk in forma – ottenuti vendendo costosi sistemi di sicurezza. Una famiglia che appoggia lo Sfogo solo per salvare l’apparenza, ma che in realtà lo rifugge barricandosi in casa. Ma la follia della notte dello Sfogo li raggiungerà in maniera inaspettata, mettendoli davanti ad una difficile decisione: uccidere od essere uccisi.

Una vicenda che si presenta da subito piena di suspense ed avvincente, dove non mancano azione, violenza, pallottole e sangue. Uno svolgimento che per quanto ben studiato, risulta essere tutt’altro che originale nella sua evoluzione e nella caratterizzazione di alcuni personaggi. Una storia quella raccontata in The Purge in cui i protagonisti sono costretti a scegliere tra la vita e la morte ed in cui il cittadino comune diviene il più feroce degli assassini.

Una vicenda avvincente piena di suspense, azione, violenza, pallottole e sangue, ambientata in un’enorme villa che da fortino sicuro si tramuta in mortale trappola per topi.

Il tutto ambientando le 12 ore di Sfogo in un unica location. Un’enorme villa simbolo dell’ostentata ricchezza e della sua vacuità, poiché da fortino sicuro si tramuta in breve in mortale trappola per topi, dove il pericolo si cela dietro ogni angolo. Corridoi e stanze vengono trasformati in ring in cui affrontare spietati mostri e nemici inaspettati.

 

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Pilastro del film è la psicologia dei personaggi.

Un lungometraggio che fa della psicologia dei suoi protagonisti, in particolare di quello interpretato da Ethan Hawke, il pilastro portante su cui basare la storia. DeMonaco infatti mette sotto i riflettori i coniugi Sandin, il loro apparente controllo della situazione e la difficile situazione in cui si troveranno. Dimostrare di essere un vero patriota, permettendo ai suoi connazionali di esercitare il loro diritto di sfogarsi, o divenire un “traditore” tenendo fede ai suoi principi morali?

Il regista mostra diverse forme di violenza.

Un quesito di non facile soluzione, a cui DeMonaco risponde con diverse forme di violenza, da quella psicologia a quella fisica, passando per l’invidia e l’iprocrisia più bieca, “giustificando” il tutto con un il patriottismo, perché è dovere di ogni bravo americano fare il proprio dovere.

 

 

 

The Purge: Anarchy (2014)

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Visto il successo di The Purge, un sequel era inevitabile. Anarchy arriva ad un anno di distanza.

Visto il successo di The Purge, un sequel era alquanto scontato. A solo un anno di distanza DeMonaco torna a raccontare la società distopica dell’America guidata dai misteriosi Nuovi Padri Fondatori e della folle notte dello Sfogo in The Purge: Anarchy.

Dopo aver ambientato il precedente capitolo in un quartiere in, in questo secondo capitolo il regista ci porta per le strade di Los Angeles, mostrandoci il terrore e la violenza di una città che diviene una zona di guerriglia urbana, dove volano pallottole a non finire. Da città degli angeli ad inferno.

DeMonaco ci porta per le strade di Los Angeles che da città degli angeli si trasforma in un inferno.

Un film in cui la critica alla società americana è ancora più esplicita. Evidente è infatti la critica alla potente lobby delle armi e ad un Governo il cui unico scopo è sfoltire le fasce più deboli della società. Non per niente qui scopriamo che proprio coloro che sono al potere mettono in campo l’esercito per “ripulire” l’America.

 

 

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Le strade metropolitane sembrano espandersi all’infinito.

Un film in cui la claustrofobica villa dei Sendin viene sostituta dall’ambiente cittadino. Passando da labirintici spazi angusti alle strade metropolitane, che sembrano espandersi all’infinito. Perché la casa, seppur violata, rimane un luogo familiare in cui potersi nascondere e usare per combattere, le avenue americane sono luoghi sconosciuti dove i cacciatori si nascondono anche sui tetti. Il regista infatti gioca sulle geometrie verticali tipiche dei grattaceli, facendo divenire la città un labirinto senza fine dalle pareti altissime.

Una storia che abbandona la famiglia tradizionale per seguire cinque sconosciuti, i quali per ragioni diverse si ritroveranno a vagabondare per L.A. e che inevitabilmente si ritroveranno a fare squadra nel tentativo di sopravvivere. Bersagli mobili che si muovono in una città che per una notte si è trasformata in un campo da caccia in cui tutti sono allo stesso tempo prede e predatori.

La storia vede protagonisti cinque sconosciuti che per ragioni diverse si troveranno a vagabondare per le strade di L.A. la notte dello sfogo.

Personaggi che saranno costretti a trovare dentro di loro il coraggio per prendere il toro per le corna ed affrontare inaspettati pericoli e i loro demoni interiori. Persone comuni che rappresentano i lati migliori del carattere di ognuno di noi, evidenziando come saranno l’amicizia, il coraggio ed il perdono a salvare l’America.

 

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Anarchy ha il grande pregio di mostrare le paure e le angosce che le terribili ore della notte dello Sfogo suscitano.

The Purge: Anarchy ha il grande pregio di mostrare le paure e le angosce che tali terribili ore suscitano, oltre ovviamente all’ipotetico comportamento delle persone in una notte in cui tutto è permesso – tra chi si vendita di chi gli ha rubato la pensione e chi vende vittime sacrificali a ricchi annoiati -, dove non mancano le volute citazioni a pellicole cult del passato che hanno magistralmente trasformato la città in zona di guerra, come 1997: Fuga da New York di John Carpenter e I Guerrieri di Walter Hill.

Non mancano i classici personaggi di film di genere, a partire dall’eroe rude ma col cuore d’oro.

Non mancano quindi i classici personaggi di film di genere, a partire dall’eroe rude e con una missione da portare a termine a tutti i costi, la ragazza politicamente impegnata e le classiche vittime sacrificali. Una storia che segue il più classico degli intrecci della discesa all’inferno e ritorno, in cui i protagonisti alla fine del viaggio saranno persone nuove e più consapevoli.

90 minuti di azione, sparatorie, corse contro il tempo, colpi di scena e folli che infestano una città a ferro e fuoco, capaci di tenere lo spettatore con lo sguardo fisso sullo schermo. Un secondo capitolo convincente ed avvincente.

 

 

 

The Purge: Election Year (2016)

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Nel 2016 arriva il terzo capitolo e dal titolo si intuisce che il tema è la corsa alla Casa Bianca.

A tre anni di distanza dal primo capitolo e a due dal sequel, James DeMonaco torna a scrivere e a dirigere il terzo capitolo della sua fortunata saga horror thriller. Con The Purge: Election Year il cineasta racconta per la terza volta il giorno più violento della società americana.

In questo terzo capitolo, finalmente scopriamo chi sono i misteriosi Nuovi Padri Fondatori, coloro i quali hanno “salvato” l’Americana istituendo un giorno in cui i cittadini hanno il diritto di sfogare tutta la loro rabbia e di non subire alcuna conseguenza.

Con Election Year finalmente scopriamo chi sono i Nuovi Padri Fondatori.

Uscito nei cinema USA nel 2016, anno delle elezioni presidenziali, il tema di Election Year non poteva che essere la corsa alla Casa Bianca. A contendersi la presidenza sono il ministro Edwidge Owensdei, candidato per i Nuovi Padri Fondatori, e la senatrice Charlie Roan, unica sopravvissuta al massacro della sua famiglia nella notte dello Sfogo di diciotto anni prima.

 

 

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I governanti dell’America finalmente scendono in campo.

Un film in cui il governo scende nuovamente in campo, ma se nel film precedente era l’esercito a girare per le strade e fare pulizia, in questo finalmente a darsi da fare saranno i governanti del Paese, i quali pur di eliminare la pericolosa senatrice Roan e mantenere potere e ricchezza rischieranno il tutto per tutto.

Ambientato ancora una volta per le pericolose strade cittadine – si passa da Los Angeles a Washington – il terzo capitolo della saga di DeMonaco è una vera e proprio caccia all’uomo, o più precisamente alla donna. La senatrice Roan, interpretata da un’ottima Elizabeth Mitchell, è un bersaglio mobile che si muove senza sosta in una città che è una gabbia da cui sembra impossibile fuggire.

Il film è una vera e propria caccia all’uomo e DeMonaco in questo capitolo spinge ancora di più sul tema politico della disuguaglianza sociale.

Tra servizi segreti corrotti, politici disonesti, adolescenti arroganti e rivoluzionari, DeMonaco spinge ancora di più l’acceleratore sul tema politico della disuguaglianza sociale e sulla visione fascista dell’America distopica che racconta. Un film in cui la critica si espande al resto del mondo, che si dimostra altrettanto violento e psicopatico.

 

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Ritroviamo tutti gli elementi che hanno sancito il successo dei due precedenti capitoli.

In The Purge: Election Year ritroviamo quegli elementi che hanno sancito il successo dei suoi predecessori. Ritmo sostenuto, azione, suspense, montaggio frenetico, colpi di scena ben giocati, nuovi personaggi ben riusciti e scene degne di nota. Una pellicola in cui come le due precedenti non mancano di certo violenza e sangue, ma quest’ultimo è spesso filtrato e visto dalla prospettiva dei protagonisti, mostrando in maniera passeggera ma non per questo meno potenti le varie uccisioni, tra decapitazioni e crociffisioni.

Un terzo riuscito capitolo che mostra in maniera evidente come la violenza porti solo violenza e come in una società in cui ne è ormai assuefatta risulti essere l’unico modo per poter cambiare la situazione attuale.

Un terzo capitolo ben riuscito in cui non manca lo scontro generazionale.

Un film in cui non manca lo scontro generazionale tra i vecchi padri fondatori, coloro che hanno messo la loro vita al servizio dell’America e dei suoi cittadini, e i nuovi che invece vedono il prossimo solo come fonte di guadagno. Uno scontro che vedrà i primi uscire vincitori, perché capaci di trovare sempre una via, e che ha nella senatrice Roan, e di coloro che la aiutano, dei degni successori.

 

 

21 marzo

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Il 21 marzo è il giorno designato per lo Sfogo, una scelta tutt’altro che casuale.

In tutti i film della saga di The Purge, il giorno designato per lo sfogo annuale è il 21 marzo. Un giorno la cui scelta potrebbe sembrare casuale, ma che in realtà nasconde una scelta ben ponderata e più che azzeccata. Nei Paesi anglosassoni infatti graficamente 21 marzo viene rappresentato con 3/21, una sequenza numerica che richiama il conto alla rovescia. Ecco quindi che il giorno dello Sfogo diventa ancora di più un evento atteso con trepidazione (e angoscia).

Il 21 marzo è il giorno dell’equinozio di primavera, stagione simbolo di rinascita, inoltre graficamente in america viene rappresentato con 3/21, una sequenza numerica che richiama il countdown.

Inoltre come è ben noto, il 21 marzo è il giorno dell’equinozio di primavera, stagione che da sempre simboleggia la rinascita e lo splendore. Il giorno perfetto per celebrare lo Sfogo, notte di catarsi, da cui l’America ne esce purificata, candida e completamente nuova.

 

 

 

Bloody Stranger

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Nei tre film della saga ideata da DeMonaco i protagonisti cambiano ad ogni capitolo, l’unico personaggio che compare in tutti e tre i The Purge è interpretato da Edwin Hodge, il quale in ogni capitolo compare in un ruolo differente e con un nome diverso.

Nella saga vi è un solo personaggio che compare in tutti i film, ad interpretarlo è Edwin Hodge.

In La notte del Giudizio lo troviamo nei panni del barbone inseguito da un gruppo di giovani assassini che lo considera la sua preda. Il giovane riesce a trovare rifugio nella villa dei Sandin e grazie al loro aiuto riuscirà a superare la notte. In questo primo film non ha un nome, ma nei titoli di coda viene semplicemente chiamato Bloody Stranger.

In Anarchia è Dwayne, uno dei membri del gruppo di resistenza che combatte i Nuovi Padri Fondatori. il personaggio farà un ingresso letteralmente esplosivo ed improvviso, salvando i protagonisti da morte certa. Un personaggio rabbioso e sanguinario, pronto ad affrontare a viso aperto i sostenitori dello Sfogo.

In ogni film il personaggio ha un nome ed un ruolo diverso.

Così come è iracondo Dante Bishop, leader di un movimento anti Sfogo con base a Washington in Election Year. Bishop oltre a combattere i Nuovi Padri Fondatori tramite l’allestimento di un rifugio per i più poveri, sostiene la senatrice Roan – la quale promette l’abolizione dello Sfogo in caso di elezione a Presidente – e soprattutto è pronto a ripagare i governanti della Nazione con la stessa moneta, quella della violenza. Un uomo d’azione pronto a tornare sui suoi passi per non trasformarsi nei mostri che vuole uccidere.

 

 

Serie TV

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Dopo il grande successo al botteghino di The Purge, Anarchy ed Election Year, ed in attesa dell’atteso The First Purge (La prima notte del Giudizio), la serie distopica di James DeMonaco è pronta a conquistare anche il piccolo schermo.

Visto il successo dei film The Purge diventerà una serie tv. A produrre lo show sarà il canale SyFy.

Prodotta da SyFy, la serie si comporrà di 10 episodi e vedrà protagonisti Gabriel Chavarria (The War – Il pianeta delle scimmie) e Jessica Garza (Six). I due attori interpreteranno rispettivamente i fratelli Miquel e Penelope. Il ragazzo è un militare che torna in città in occasione della notte dello Sfogo a seguito della criptica lettera che riceve dalla sorella Penelope. La ragazza è membro di una setta la quale accetta di essere sacrificata al suo leader durante la fatidica notte, ma la sua fede verrà messa alla prova. Insieme a loro nel cast troviamo William Baldwin, Amanda Warren, Lili Simmons, Colin Woodell, Hannah Anderson, Lee Tergesen.

La serie si concentrerà sui restanti 364 giorni dell’ano.

Lo show verrà trasmesso negli USA a partire dal 4 settembre e come dichiarato dallo stesso DeMonaco, ci mostrerà la società e i suoi cittadini durante i restanti 364 giorni dell’anno, ma ovviamente non mancheranno scene ambientate durante la notte di purificazione.

 

 

In attesa di poter vedere i 10 episodi della saga di The Purge, scopriamo prima come tutto è iniziato con La prima Notte del Giudizio, al cinema dal 5 luglio.

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