Top 10 Indie Games 2017

Come accade ormai ogni anno, dopo la nostra classifica dei dieci migliori videogiochi tripla A, arriva anche quella dedicata alle produzioni indipendenti.

Il 2017 è stato un anno davvero ricco e importante anche per l’industria dei videogiochi indipendenti.

Il 2017 è stato un anno davvero ricco e importante anche per l’industria dei videogiochi indipendenti. Trattandosi di produzioni videoludiche che contano su un budget e/o su una forza lavoro numericamente inferiori rispetto alle produzioni tripla A, anche quest’anno abbiamo stilato una classifica ad hoc per i cosiddetti Indie Games. Bisogna precisare però che sempre più spesso (e anche alcuni dei titoli presenti in questa classifica ne sono un esempio) gli studi indipendenti che propongono il proprio lavoro a un grosso publisher riescono ad ottenere un’eco mediatica – grazie appunto al marketing che un grosso publisher può garantire – più grande di altre, pur meritevoli, produzioni dello stesso tipo.

Premesso ciò non ci dilunghiamo oltre in lunghi piegoni e partiamo con questa Top 10 dei videogiochi indie del 2017. Qui di seguito, se ve la foste persa, la Top 10 dei videogiochi generica che abbiamo pubblicato negli scorsi giorni sempre qui su Lega Nerd:

 

 

 

 

 

Hellblade: Senua’s Sacrifice

Visto il tempo impiegato nello sviluppo e la qualità tecnica del prodotto finale, forse più di un giocatore avrà erroneamente identificato Hellblade: Senua’s Sacrifice come un tripla A (e in effetti la software house Ninja Theory ha lavorato a produzioni tripla A in passato, per dei grossi publisher come il DmC di Capcom) ma si tratta invece di un titolo indie.

Un’indie che però ha tutti i connotati di una grossa produzione, non solo per la sua grafica ma anche e soprattutto per la profondità narrativa e dei temi trattati e per un comparto più che solido in termini di gameplay che lo portano meritatamente in testa alla classifica.

 

 

 

 

 

 

RiME

Annunciato per la prima volta alla Gamescom del 2013, RiME è arrivato finalmente su PC, PlayStation 4 e Xbox One nel 2017 e ha confermato alla grande tutte le grandi aspettative che fin dall’inizio aveva mostrato grazie a uno stile artistico di forte richiamo tanto a The Legend of Zelda: The Wind Waker, quanto titoli del maestro Fumito Ueda.

Il titolo di Tequila Works ci ha regalato un’avventura emotiva e contemplativa visivamente di forte impatto e piena di simbolismi e poesia. Nonostante la pessima conversione giunta su Nintendo Switch solo diversi mesi dopo il lancio, non possiamo non premiarlo in modo adeguato per aver proposto qualcosa di così bello e introspettivo.

 

 

 

 

 

 

Cuphead

Impossibile non citare anche qui l’incredibile run & gun Cuphead, uscito in esclusiva su PC e sistemi Xbox One. Non si tratta propriamente di un indie game visto che il suo sviluppo è durato svariati anni e costato parecchio e ha potuto contare sia sul marketing che su una partecipazione diretta di Microsoft che ha creduto nelle potenzialità di Studio MDHR.

Lo sviluppo è però totalmente da imputare allo studio indipendente, per cui ha senso che si tratti questo titolo come anello di congiunzione tra le due classifiche. Al di là del gameplay tanto sublime per gli amanti del genere, quanto punitivo e ostico per chi non è avvezzo ai run & gun (tanto da aver generato nel web singolari paragoni con Dark Souls negli scorsi mesi), il titolo dei fratelli Moldenhauer presenta uno stile artistico unico ed inconfondibile che richiama i classici dell’animazione degli anni ’30.

 

 

 

 

 

 

What Remains of Edith Finch

What Remains of Edith Finch è un’avventura grafica in prima persona sviluppata per PC e PlayStation 4 dal team Giant Sparrow (gli stessi sviluppatori di The Unfinished Swan) che riesce a sublimare il senso più intimo della narrazione in un videogioco, raccontandoci una storia di Edith Finch e della maledizione che sembra gravare sulla sua famiglia.

Edith è la terzogenita e unica figlia femmina di Sanjay e Dawn. É anche l’ultima rimasta tra i suoi parenti, morti quasi tutti in tenera età o alla mezza età. Tornata nella casa di famiglia, avrà modo di ricostruire le fantastiche e tragiche storie attorno alla morte di ciascun Finch in un gameplay da walking simulator molto semplice e intuitivo.

 

 

 

 

 

Fall of Light

Fall of Light è il nuovo gioco del team italiano RuneHeads che mescola un po’ dei Souls e un po’ di ICO per tratteggiare un originale action isometrico. Due anime apparentemente così diverse tra loro che però coesistono in un’avventura divertente e più profonda di quel che potrebbe sembrare a una prima occhiata.

Un souls-like per made in Italy molto originale con visuale isometrica che ricorda un po’ lo stile alla Monument Valley  ma riesce a creare un proprio mondo con delle atmosfere cupe e tenebrose a cui si alternano i colori vivi e accesi delle aree toccate dalla luce.

 

 

 

 

 

 

Thimbleweed Park

Thimbleweed Park è la dimostrazione che il punta e clicca non è un genere morto. Il buon Ron Gilbert (Monkey Island) torna all’opera insieme a Gary Winnick (Maniac Mansion) per questo nuovo titolo in cui la nostalgia dei pixel torna ad essere giocata.

Disponibile per PC, PlayStation 4, Xbox One e anche per Nintendo Switch è un must per gli amanti delle avventure grafiche vecchio stile e una delle chicche indie migliori del 2017.

 

 

 

 

 

 

Pyre

Pyre è l’ultimo gioco dei ragazzi di SuperGiant Games (già autori dei riuscitissimi Bastion e Transistor) che propone una storia affascinante declinata in una struttura da visual novel con elementi GDR non troppo marcati, in una formula originale per il team, che vale la pena di giocare se avete apprezzato lo stile dei loro primi due giochi.

Qui sarete chiamati a guidare il vostro gruppo di esuli verso la libertà affrontando una serie di mistiche competizioni, o potrete anche sfidare un amico in uno degli adrenalinici rituali del gioco nella modalità Versus uno contro uno.

 

 

  • Pyre (store.steampowered.com)

 

 

 

Last Day of June

Realizzato dagli italiani di Ovosonico e forte di una stupenda colonna sonora realizzata da Steven Wilson, Last Day of June è un’avventura emozionale che va a toccare le corde del cuore dei giocatori sia con la sua narrazione che con i suoi giochi cromatici.

La sua struttura è volta principalmente alla risoluzione di enigmi legati al nesso di causalità tra i ricordi dei diversi personaggi che Carl, il nostro protagonista, dovrà vivere più volte nel tentativo di cambiare il proprio passato.

 

 

 

 

 

 

Nex Machina

Ispirato alle sonorità e all’estetica degli anni’80, Nex Machina è uno shooter twin-stick frenetico in stile arcade sviluppato dal team finlandese Housemarque. Prendendo spunto da Robotron e Smash TV, il gioco si concentra sull’azione pura, oltre che sulla distruzione e sulla competizione in un futuro lontano in stile cablepunk.

Fortemente in contrasto con le atmosfere pacate e i temi di alcuni titoli nelle posizioni qui sopra, è perfetto per chiunque cerchi azione pura in un gameplay semplice ed immediato.

 

 

 

 

 

Hollow Knight

Rilasciato a febbraio di quest’anno per PC (successivamente anche per Nintendo Switch) Hollow Knight è un metroidvania molto particolare e artisticamente ispirato, disegnato a mano secondo il classico stile 2D e con diversi richiami alle atmosfere di Tim Burton.

Un gioco d’azione e avventura sullo sfondo di un vasto regno in rovina popolato da eroi e…insetti. I giocatori sono chiamati ad esplorare le caverne tortuose, combattere contro numerose sudicie creature e fare amicizia con bizzarri insetti.

 

 

 

 

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