The Greatest Showman, conferenza stampa con il cast

The Greatest Show Man hugh jackman

In attesa di vedere The Greatest Show Man, film sulla vita di P.T. Barnum l’uomo che ha inventato il circo, abbiamo incontrato via Skype il regista Michael Gracey e i protagonisti Hugh Jackman, Zac Efron e Zendaya. Ecco cosa ci hanno raccontato.

A Natale arriverà nei cinema The Greatest Show Man, musical che racconta la vita di P.T. Barnum ovvero l’uomo che ha rivoluzionato l’intrattenimento con l’invenzione del circo. A dirigere il film Michael Gracey, visual effect artist al debutto dietro la macchina da presa, e vede Hugh Jackman nei panni dello showman. Al suo fianco Zac Efron, che torna al musical, e la cantante e ballerina Zendaya.

In attesa del 25 dicembre, giorno di uscita del film, e di farvi travolgere dall’energia di un musical dalle musiche travolgenti e dalle coreografie incredibili, abbiamo incontrato il regista e i tre degli attori protagonisti, raggiunti in collegamento via skype.

 

Come è nato il progetto di The Greatest Showman?

Michael Gracey: Otto anni fa stavo girando uno spot con Hug Jackman, e lui durante il party di chiusura delle riprese mi ha detto “Dovremmo girare un film insieme”. Pensavo fosse la solita frase che si dice, invece lui è stato di parola e mi ha mandato la sceneggiatura. Questo vi fa capire perché Hugh Jackman non è stata la mia prima scelta, è che proprio non avevo scelta! Lo sviluppo del film è stato molto lungo, essendo un musical abbiamo dato molta importanza alla musica. Solo la scrittura ci ha preso tre anni di lavoro.

 

Hugh il tuo personaggio da una parte è affascinato dalla notorietà e dalla fama, dall’altra è un uomo di famiglia. Che rapporto hai con questi due aspetti?

Hugh Jackman: La cosa importante da capire è che P.T. Barnum è cresciuto in povertà. Per lui il successo era una necessita, significava sopravvivere. Era un combattente, un uomo con una grande immaginazione e coraggio. Ha avuto un’effetto dirompente, ha trasformato il mondo dell’intrattenimento per sempre. Io non ho di certo fatto altrettanto. È tipico di chiunque cercare un equilibrio tra lavoro e famiglia, io fortunatamente ho una moglie fantastica, che mi conosce da prima che divenissi famoso. Mi appoggia e mi ama a prescindere e proprio per questo quando mi inizio a montare la testa mi riporta con i piedi per terra.

 

Ttra i riferimenti musicali è evidente quello a Freaks di Tod Browning del 1932, è un omaggio voluto?

Michael Gracey: Assolutamente si, il richiamo a Freaks è voluto. In The Greatest Showman però ho voluto non usare la parola freaks perché l’intento è mettere l’accento su cosa significhi essere diverso, ho voluto umanizzare queste persone.

 

The Greatest Showman

 

P.T. Barnum e il suo ciroco possono essere considerati dei precursori degli X-Men?

Hugh jackman: The Greatest Showman riprende uno dei temi cardine degli X-Men e cioè la tolleranzae l’accettazione del diverso. Queste persone si nascondevano per la vergogna, anche le loro famiglie li consideravano fonte di imbarazzo. Venivano sfruttati come schiavi. P.T. Barnum li porta alla luce del sole, li tratta da pari. Ho due figlie adolescenti e a quell’età tutti si sentono inadeguati e cercano di conformarsi alla massa. Il messaggio di The Greatest Show Man è proprio quello di far capire che non c’è nulla di più bello che essere se stessi.

 

Zac e Zendaya, come avete lavorato sui vostri personaggi? Vi siete identificati con loro?

Zac Efron: Mi sono identificato moltocon Phillip Carlyle. È un uomo molto solo, nonostante abbia raggiunto il successo e non gli manchi praticamente nulla proveniendo da una famiglia benestante. Solo quando incontra Anne, il personaggio interpretato da Zendaya, capisce che può ottenere molto di più dalla sua vita. Nonostante il loro amore sia tabù.

Zendaya: Anche io come Zac mi sono identificata molto con Anne. Mi ha colpito il fatto che a lei venga imposto chi amare, una cosa che purtroppo è ancora attuale oggi. Uno dei messaggi del film è proprio quello di seguire il proprio cuore.

 

The Greatest Showman può essere considerato un film sulla differenza, che impatto crediate possa avere tale messaggio in un momento dove il diverso è visto come allora con odio?

Hugh Jackman: Il film affronta temi e descrive la nascita dell’America moderna. L’accettazione del diverso è un tema molto presente, la storia che raccontiamo è un vero e proprio inno alla diversità, un omaggio a chi siamo. Credo che saranno poche le persone che non si commuoveranno.

Michael Gracey: Nonostante la storia sia ambientato nel 1800, quello che mostriamo purtroppo è ancora molto attuale.

 

Zac con questo film torni al musical, possiamo considerarlo un “ritorno a casa”?

Zac Efron: Amo i musical, mi piace vederli e mi piace farli, ci sono cresciuto. Sono parte di me. Quindi si possiamo considerarlo un ritorno a casa, con rispetto ma dove faccio qualcosa di nuovo.

 

The Greatest Show Man Zendaya

 

Hugh cosa ti ha affascinato di P.T. Barnum come uomo?

Hugh Jackman: Mi ha affascinato il suo essere dirompente e determinante. È una di quelle persone che hanno avuto laforza di arrivare dove si erano prefissati. Aveva una conoscenza innata di cosa volevano le persone. Ha ricevuto le peggiori critiche in assoluto ed è riuscito a sfruttarle a suo vantaggio. Ha trasformato un disastro in una vittoria. Il vero P.T. Barnum del film è stato Michael, ci ha creduto fino in fondo.

 

Michael quale è stata la scena più difficile da girare?

Michael Gracey: Probabilmente i numeri danzanti. Durante le prove non sono stati pochi gli scontri fisici tra gli attori coinvolti nelle coreografie. Abbiamo lavorato molto per rendere le scene grandiose, e se sono riuscite è solo merito degli attori. Ad esempio la scena in cui si incontrano i personaggi di Hugh Jackman e Zac Efron e il numero con la corda con Zendaya e Zac. Sono stati molto difficili, ma alla fine siamo stati tutti soddisfatti.

Zac Efron: Eravamo come dei giocolieri. E abbiamo bevuto circa 140 bicchieri di whisky!

 

Un regista che in qualche modo ha sempre descritto il circo è stato Federico Fellini. Durante le riprese di hai mai pensato a lui?

Michael Gracey: Assolutamente si! Federico Fellini è stato uno dei più grandi cineasti di sempre. Ha avuto una grande influenza su di me. È una di quelle presenze che non si può agirare. Ci sono stati momenti in cui giravo e guardando il set con gli attori, gli spettatori ed il fumo pensavo “Potrebbe essere un film di Fellini”.

Hugh Jackman: Anche Benigni! Come dimenticare quando la notte degli Oscar è arrivato al palco camminando sulle poltrone del teatro. Nessuno meglio degli italiani sa come vivere la vita.

 

 

The Greatest Showman arriverà al cinema dal 25 dicembre.

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