Dark: Un primo sguardo alla prima serie originale tedesca di Netflix

DARK

Arriva oggi su Netflix DARK, la prima serie originale tedesca della piattaforma, creata da Baran bo Odar e Jantje Friese. Un mistery in bilico tra David Lynch e Jane Campion che usa l’elemento del tempo in modo originale e inquietante.

La domanda non è dove. La domanda non è come. La domanda non è chi. La domanda è quando. Ed è in questo modo che si apre DARK, la nuova serie originale Netflix, prima produzione tedesca che arriva oggi sulla piattaforma on demand.

Dieci episodi in sospeso tra il 2019 e 1986 e incentrati sulla sparizione di due bambini che metteranno in allarme l’intera cittadina tedesca di Winden sviscerando il passato e molti segreti rimasti sepolti nel tempo.

 

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Il tempo è imprevedibile e l’uomo non può fare niente contro di lui. O forse si?

 

Sono molti gli interrogativi che DARK solleva fin dalle sue premesse. Interrogativi inquietanti e misteriosi che coinvolgono fin da subito lo spettatore in una narrazione dinamica dove ogni dettaglio è fondamentale per poter arrivare all’episodio successivo.

Ogni elemento seminato in DARK non è altro che il pezzo di un puzzle, l’ingranaggio di un meccanismo particolarmente complesso che vede protagonisti assoluti quattro famiglie.

Quattro nuclei apparentemente diversi tra di loro e che poco o nulla hanno da spartire, eppure il passato ha delle carte nascoste e ogni personaggio è collegato agli altri.

Un circolo vizioso che continua da decenni e che parte sempre con la sparizione di un bambino.

 

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Un circolo vizioso che continua da decenni e che parte sempre con la sparizione di un bambino.

I primi tre episodi di DARK sono il tavolino di prova, il momento della semina dove viene posizionato ogni elemento al proprio posto per poi scombinarlo e lasciare allo spettatore il compito di rimetterlo a posto assieme ai personaggi coinvolti.

In DARK tutto ciò che appare ha un significato duplice, un rimando a qualcos’altro.

Con le sue atmosfere oniriche e disturbanti sembra che in DARK ci sia una presenza costantemente al centro della scena. Un personaggio invisibile bidimensionale, capace di entrare in contatto con lo spettatore creando empatia e trasmettendo un senso di disagio, di insicurezza e un sottile terrore interiore.

 

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Il tutto è perfettamente costruito non solo con una struttura drammatica che non ha falle e mostra di essere perfettamente studiata (almeno nei primi episodi che abbiamo visto fino ad ora).

Incastri su incastri che vogliono portare a qualcosa di molto più grande e complesso. Un quadro spaventoso che minaccia di sconvolgere del tutto la vita di ogni personaggio all’interno della serie.

Ma ad enfatizzare tutto questo ci sono le atmosfere: non solo quelle costruite attraverso una fotografia molto scura e fumosa, che non può fare a meno di ricordare i boschi di Twin Peaks o i luoghi del Top of The Lake di Jane Campion, ma soprattutto quelle create con la colonna sonora.

La musica composta da Ben Frost ha il merito di essere l’elemento caratterizzante della serie che gioca moltissimo sul coinvolgimento emotivo dello spettatore all’interno del complesso quadro della vicenda.
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Solo tre episodi in anteprima sono stati di certo sufficienti a valutare appieno una serie come DARK che si prende, giustamente, tutto il tempo necessario per far ragionare lo spettatore senza concedergli risposte frettolose.

Non c’è stato abbastanza tempo per conoscere i personaggi, per comprenderli anche solo in minima parte. Abbiamo avuto solo un minimo assaggio della loro imperfezione, della loro facciata, del loro passato e degli eventi che li hanno portati a essere ciò che sono adesso, nel presente.

Se da un lato DARK non può fare a meno di strizzare l’occhio a I Segreti di Twin Peaks di David Lynch, al tempo stesso la sua anima fortemente europea la rende una serie unica e originale, soprattutto per l’elemento più fantascientifico che, lentamente, emerge dagli episodi.

 

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DARK è una serie ragionata, una serie che ha saputo fare tesoro del passato riuscendo a sintetizzare una nuova forma narrativa che vede al centro di tutto lo spettatore.

Una nuova serie Netflix che potrebbe darci delle grandissime soddisfazioni e che viaggia, con molta facilità e naturalezza, verso la strada del cult. Staremo a vedere come nel corso di questi 10 episodi Baran bo Odar e Jantje Friese hanno poi sviluppato queste promettenti premesse.

 

#BingeNetflix – Dark

#BingeNetflix: DARK#DARK

Posted by Lega Nerd on Tuesday, November 28, 2017

 

La prima stagione di DARK la trovate disponibile su Netflix dal 1 Dicembre.

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