Call of Duty: World War 2

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Call of Duty: World War 2 riporta indietro alla seconda guerra mondiale le lancette del famoso franchise Activision. Scoprite come ci è sembrato con la nostra recensione.

Il ritorno al secondo conflitto mondiale era una tappa quasi obbligata per Activision dopo la bufera scatenatasi contro l’ultimo capitolo ad ambientazione futuristica della serie, Infinite Warfare, che si è scontrato lo scorso anno con il fenomenale Battlefield 1 di DICE. Dopo tantissimi capitoli più o meno riusciti che ci hanno portato nella Guerra Fredda, in un conflitto bellico moderno, e finanche nelle gelide ambientazioni dello spazio, la serie torna alle sue origini, torna a raccontarci la Seconda Guerra Mondiale con questo Call of Duty: World War 2 che offre un pacchetto davvero denso di contenuti.

Se siete curiosi di scoprire come ci è sembrato il titolo, dunque, non vi resta che proseguire con la lettura della nostra recensione! Vi ricordiamo che Call of Duty: World War 2 è uscito il 3 novembre 2017 per PC, PlayStation 4 e Xbox One. La versione da noi testata per questa recensione è stata quella PlayStation 4 su PlayStation 4 Pro con impostazioni tv 4K HDR.

 

 

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Partiamo col parlare della trama, cuore pulsante in cui si esplica l’ambientazione storica e la ricostruzione meticolosa del secondo conflitto mondiale ad opera dei ragazzi del team Sledgehammer Games.

Partiamo col parlare della trama, cuore pulsante in cui si esplica l’ambientazione storica e la ricostruzione meticolosa del secondo conflitto mondiale ad opera dei ragazzi del team Sledgehammer Games. In una campagna della durata di circa 8 ore di gioco, affronteremo tutti i momenti salienti della seconda guerra mondiale su territorio Europeo a partire dallo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944. Fin qui niente che non si sia già visto in tantissimi altri prodotti d’intrattenimento (e non staremo certo a raccontarvi che il setting non risulti, al netto di tutto, comunque ormai troppo noto e abusato) ma il punto di forza della storia di Call of Duty: World War 2 non sta tanto in cosa racconta, ma nel modo in cui lo racconta.

Il titolo ci mette nei panni di un giovane americano, il soldato Daniels, che insieme ai suoi commilitoni Zussman, Stiles, Aiello, Stevenson e tanti altri giovani strappati ad una vita con le proprie famiglie e affetti, deve lottare contro la spietata ombra del Terzo Reich. Non ci viene raccontata la storia di eroi senza nome, ma di persone normali piene di paure e della speranza di tornare a casa a riabbracciare la ragazza che guardano in foto tutte le notti prima di addormentarsi, cadendo preda talvolta di sogni, talvolta di incubi, risvegliati dalle assordanti urla di disperazione e dai boati di bombe e spari dell’incubo più grande intorno a loro: una guerra violenta, brutale, scellerata. La campagna riesce a risultare empatica e con un buono spessore narrativo grazie anche ad una regia più ricercata del solito, peccato solo per alcuni personaggi troppo abbozzati e stereotipati che insieme alla progressione un po’ disorganica e frammentata della storia lo mette al pari di un war-movie medio. Viste le possibilità che il medium videoludico offre rispetto al cinema si poteva fare qualcosa in più.

 

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La Campagna comunque centra in pieno l’obiettivo e di sicuro saprà tenervi incollati allo schermo.

La Campagna comunque centra in pieno l’obiettivo e di sicuro saprà tenervi incollati allo schermo a prescindere che siate tra i nostalgici che hanno richiesto a gran voce il ritorno alla Seconda Guerra Mondiale piuttosto che dei novizi che si approcciano alla serie per la prima volta con questo capitolo. Dal lato gameplay il titolo è pulito e rappresenta forse il miglior capitolo finora realizzato, sia come feedback delle armi che grazie all’inserimento di fasi un po’ più esplorative nelle varie mappe.

Dimenticatevi di jetpack, salti disumani e più di ogni altra cosa della rigenerazione della salute e delle munizioni in quantità: Call of Duty: World War 2 torna torna ai medikit da usare con parsimonia e alle munizioni da ricaricare con il giusto tempismo, implementando una dinamica di collaborazione tra i vari soldati che potranno fornire a Daniels l’una o l’altra risorsa nei momenti di necessità. Molto apprezzabile poi il tentativo di diversificazione dell’azione di gioco implementato dallo sviluppatore con alcune fasi quasi stealth e altre di infiltrazione ed esplorazione dal taglio estremamente cinematografico.

 

 

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Da segnalare inoltre la presenza della Modalità Zombi Nazisti, tra le più amate di sempre dai fan della serie, che trae  ispirazione dalle storie sugli esperimenti umani ad opera dei nazisti e propone un concept horror decisamente ben riuscito, contando anche sulla partecipazione di famosi attori del calibro di David Tennant.

 

 

La serie Call of Duty però è famosa soprattutto per il suo comparto multigiocatore, che fa il suo ritorno in gran stile sia in locale che online. Grande novità proprio per l’online è l’arrivo di un hub centrale, il cosiddetto Quartier Generale, dove i giocatori possono riunirsi e organizzarsi prima della battaglia, selezionare la propria Divisione e anche accettare ordini e contratti (obiettivi secondari a tempo che rendono molto più longevo l’online del titolo).

Non mancano le classiche modalità multigiocatore, dal  Deathmatch a Squadre al Capture The Flag, a cui si uniscono Kill Confirmed e Search And Destroy (dove dovremo distruggere o difendere a turni uno specifico obiettivo), Domination e Hardpoint, oltre alle nuove modalità Gridion (in cui daremo la caccia a una sfera con lo scopo di gettarla nella zona avversaria) e War, focalizzata sulla cooperazione tra i giocatori, in cui ogni match è suddiviso in una fase d’attacco e una di difesa; l’obiettivo sarà una volta di proteggere, una volta di assaltare degli obiettivi progressivi, che variano da mappa a mappa.

Una novità più che apprezzabile visto che solitamente il comparto multigiocatore della serie tende a favorire un approccio solitario alla battaglia.

 

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In conclusione non possiamo che elogiare il lavoro svolto a livello tecnico e artistico, con un ottimo dettaglio e framerate sempre stabile che accompagnano una ricostruzione di ambienti e atmosfere davvero di altissimo livello e da una notevole colonna sonora. Anche i modelli dei personaggi sono di pregevole fattura, ma su questo aspetto non ci si sarebbe aspettati niente di meno dalla serie Call of Duty che ha adottato una forte impronta di realismo cinematografico ormai dal lontano quarto capitolo, Modern Warfare.

Consigliatissimo a tutti gli amanti della serie e ottimo punto di partenza per chi decide di avvicinarvisi per la prima volta. Un gran bel riscatto dopo la bufera dello scorso anno.
80
ME GUSTA
  • Ottimo ritorno al setting della seconda guerra mondiale
  • Gameplay solido e tante modalità multigioctore
  • Torna la modalità Nazi Zombie
FAIL
  • Si poteva fare di meglio sulla sceneggiatura
  • IA dei nemici non proprio al top
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