INHUMANS: un guilty pleasure presentato sul mezzo sbagliato

Inhumans

Qualche giorno fa FOX ci ha invitati alla proiezione in anteprima dei primi due episodi in IMAX di Marvel’s Inhumans, la nuova serie Marvel basata sui personaggi creati da Stan Lee e Jack Kirby, prima nel suo genere ad arrivare al cinema. Prodotto ABC che ha suscitato molte critiche negative dall’altra parte dell’oceano. Ma sarà davvero questo decantato disastro?

Dal 1 Settembre nelle sale IMAX degli Stati Uniti sono stati proiettati i primi due episodi di Marvel’s Inhumans, la nuova e più costosa serie Marvel sviluppata da Scott Buck per ABC. I primi due episodi al cinema sono, in realtà, un condensato di 75 minuti dei primi effettivi due episodi che negli states andranno in onda dal 29 Settembre su ABC, mentre in Italia dall’11 Ottobre su FOX.

La serie fa parte del MCU ed è direttamente collegata con Agents of S.H.I.E.L.D. e, a differenza degli X-Men, gli Inumani scelgono di distaccarsi dagli esseri umani proprio per preservare la specie. La discriminazione nei confronti del diverso, alla quale siamo stati abituati nei tanti anni di capitoli sugli X-Men, nel caso degli Inhumans si capovolge.

È per loro scelta, per non mescolarsi con i normali, che gli Inumani scelgono la vita sulla Luna, nella protetta città di Attilan.

 

Inhumans

 

Le discriminazioni, però, segnano nello stesso popolo degli Inumani una sorta di scala sociale, dove al primo posto c’è la potente Famiglia Reale composta dal Re Freccia Nera (Anson Mount) e la regina Medusa (Serinda Swan), seguiti dalla sorella di Medusa Crystal (Isabelle Cornish), il capo della guardia reale Gorgon (Eme Ikwuakor) e il consigliere del Re Karnak (Ken Leung).

Ognuno di questi personaggi ha delle straordinarie capacità, facenti parte del proprio DNA e che vengono alla luce grazie al rito della Terrigenesi, al quale ogni adolescente di Attilan deve sottoporsi per scoprire la propria vera identità. Quando i poteri non si manifestano, il destino del popolo è quello di finire a scavare nelle miniere.

Quando i poteri non si manifestano, il destino del popolo è quello di finire a scavare nelle miniere.

Eccezion fatta per Maximus (Iwan Rheon), fratello di Freccia Nera, nel quale i poteri non si sono mai manifestati, e voce della ribellione del popolo stanco di doversi limitare al “piccolo” mondo di Attilan. Esausto di sentirsi sempre inferiore, deriso e umiliato, attraversato da un’inarrestabile sete di potere, Maximus da vita a un colpo di stato, che vedrà la Famiglia Reale dividersi, dispersa sul pianeta Terra.

 

 

Inhumans

 

 

A contatto con gli esseri umani, gli Inhumans dovranno realmente testare la loro forza, affrontare i propri limiti ma, soprattutto, confrontarsi con la diversità, per poter tornare ad Attilan e riportare la pace nel proprio mondo.

Il 1 Settembre Inhumans è arrivato nelle sale cinematografiche statunitensi in IMAX. La particolarità di questa serie, la più costosa dell’universo Marvel, è proprio la sua creazione per l’IMAX, sicuramente elemento che ha subito suscitato molta perplessità e che ha alimentato l’ondata di negatività nei confronti della riuscita del prodotto.

Ma in fin dei conti, Inhumans è davvero così terrificante? La risposta è no.

Semplicemente la serie, per quanto possa essere stata girata con tecnologia IMAX, resta un prodotto pensato per lo schermo televisivo. Un prodotto che ha delle specifiche funzionanti sulla televisione e che se visto sul grande schermo, e non certo uno schermo normale ma uno dove la realtà è quasi aumentata come quello dell’IMAX, vengono messi ancora più in risalto quei difetti che, sicuramente, sul piccolo schermo avrebbero avuto molta meno importanza.

 

 

Inhumans

 

 

La percezione che si ha di Inhumans è che abbia fatto il passo più lungo della gamba

La percezione che si ha di Inhumans è che abbia fatto il passo più lungo della gamba. Da un punto di vista narrativo la serie funziona. Non fa affidamento su svolte particolarmente originali, ma sa far appassionare alla storia e ai personaggi. Coinvolge, riesce a incuriosire e portare verso il fatidico nuovo episodio. Una serie che ha bisogno del suo tempo, dal lungo respiro e un’importante coralità che si sposta su più piani. Sembra, sia da un punto di vista narrativo che tecnico, voler strizzare un po’ l’occhio verso le serie fine anni novanta/primi duemila, dove a dominare sono le classiche tematiche di unione, famiglia, egoismo, sofferenza. Trame semplici, lineari e funzionali.

L’aspetto più deludente della serie, e forse quello che porta verso una critica negativa più spietata senza “se” e senza “ma” è la poca cura nelle scenografie, costumi ed effetti digitali. Gran parte dello svolgimento della serie, composta da 8 episodi, sarà sicuramente ambientato sul pianeta terra, ma proprio i primi due episodi, gli unici designati per l’IMAX, e dove Attilan viene mostrata in più passaggi, avrebbero avuto bisogno di maggiore cura. Uno studio più accurato che non per forza deve comprendere un budget maggiore. Ci sono esempi nella lunga serialità e nel cinema, in cui con pochi soldi e qualche escamotage ben adoperato, si può ottenere da una CGI base dei grandi risultati.

 

Inhumans

 

Sembra quasi che Inhumans abbia, invece, voluto avere tutto e subito. Rendendo frettoloso, arruffato e impreciso l’effetto scenico generale. Tutto questo viene sicuramente potenziato sul grande schermo, in particolar modo (come già detto prima), quello di un cinema IMAX.

La percezione sullo schermo di casa è ben diversa, ed è la percezione che una serie pensata esclusivamente per la televisione e che non vuole avere delle pretese estetiche come, per esempio, Game of Thrones, deve dare. Inevitabile soffermarsi sugli elementi scenici più disastrosi quando vengono potenziati totalmente sul grande schermo.

La pecca più grossa di Inhumans risiede soprattutto nella scelta, azzardata e sconsiderata, di proiettare questo prodotto sullo schermo IMAX.

Nel complesso Inhumans non è peggio né meglio di tanti altri prodotti seriali fantastici passati sul piccolo schermo. L’allarmismo e il disastro annunciato dagli americani è molto forzato e per lo più dettato dalla visione su grande schermo, considerando che anche negli USA la serie in televisione non è ancora arrivata.

 

Inhumans

 

A primeggiare sulla recitazione c’è, senza ombra di dubbio, Iwan Rheon, mettendo in ombra gli altri personaggi che, ad eccezione di Anson Mount, vengono molto abbattuti dal pessimo doppiaggio e, suppongo, traduzione dei testi. Indubbiamente da una serie di questo tipo, aspettarsi dei grandi dialoghi ispirati è un po’ da sciocchi. Probabilmente, però, nel 2017 aspettarsi dialoghi meno didascalici e testi dall’approfondimento psicologico, riguardante i personaggi, non è neanche da biasimare.

Due episodi, tra l’altro castrati (in quanto negli episodi televisivi ci saranno 15 minuti extra per ogni puntata non visti al cinema), non bastano per farsi un’idea completa per una serie presentata sul mezzo sbagliato. Inhumans non ha sicuramente le carte per essere una grande serie, ma può ancora dare qualche piccola soddisfazione, collocandosi tra quei prodotti che, nel bene o nel male, lasciano trascorrere una piacevole serata in compagnia di una storia nuova.

 

 

Inhumans

 

 

Un guilty pleasure per questo autunno e nuova stagione di serie televisive. Una serie dall’intrattenimento facile

Un guilty pleasure per questo autunno e nuova stagione di serie televisive. Una serie dall’intrattenimento facile e che se vista col giusto occhio, senza troppi pensieri, potrebbe addirittura regalare qualche sorpresa! Vedremo se, fino alla fine, Inhumans saprà alzare l’asticella o resterà stabile nella sua sufficienza.

 

I primi due episodi di Inhumans in IMAX sono già disponibili al cinema, mentre la serie arriverà su FOX dall’11 Ottobre!

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