Three Billboards Outside Ebbing, Missouri

Three Billboards Outside Ebbing, Missouri

Martin McDonagh arriva per la prima volta a Venezia con uno dei titoli che ha più unito il consenso di pubblico e critica, Three Billboards Outside Ebbing, Missouri. Un dramma vestito da black comedy vestito da tragedia. Una pellicola con dei grandissimi interpreti, primi fra tutti Frances McDormand, Woody Harrelson e Sam Rockwell.

Dopo The Shape of Water eravamo convinti che la 74. Mostra del Cinema di Venezia, avesse già trovato il suo vincitore, per lo meno quello morale. A sorprenderci al sesto giorno arrivano i Three Billboards Outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh, una commedia tragica, una tragedia comica, un film che parla di vendetta ma anche di speranza, e lo fa con i toni del sarcasmo e del cinismo.

Dopo In Bruges e 7 Psicopatici, McDonagh torna al cinema con un film in cui protagonista è una donna. Una donna che ha fatto da madre e padre ai propri figli. Una donna che ha saputo fare della propria sofferenza la sua forza, ormai incapace a fidarsi di qualsiasi persona, compresa se stessa. Un donna che fin da primo sguardo capiamo subito dirci: statemi alla larga.

Ma, in fondo, Mildred Hayes (Frances McDormand) non è una donna cattiva, ma solo una madre arrabbiata e delusa dalla sua comunità e dalla polizia locale che sembrano aver totalmente dimenticato la terribile tragedia che ha colpito tutti loro ben otto mesi prima: quando Angela Hayers, la figlia di Mildred, è stata rapita, stuprata e uccisa. E il suo corpo è stato carbonizzato.

 

Three Billboards Outside Ebbing, Missouri

 

Ed è per questo che Mildred decide di smuovere le coscienze, in particolar modo quella dello sceriffo Bill Willoughby (Woody Harrelson), affiggendo lungo una stradina di Ebbing tre cartelloni “pubblicitari” con un messaggio molto chiaro e che fa subito scalpitare l’intera città.

Quella di Mildred è una guerra fredda, contro la sua comunità, contro la polizia e anche contro se stessa. Quei tre manifesti rappresentano la disperazione di una madre, una guerriera a cui sono state tolte le armi con cui combattere e che per non soccombere del tutto usa dei mezzi alternativi, pur di avere ciò che le spetta. Una giustizia privata, impaziente di essere soddisfatta.

Una tragedia che non va troppo oltre la realtà.

Una tragedia che non va troppo oltre la realtà, soprattutto in un periodo sociale e storico come questo in cui l’oggettificazione del corpo femminile sembra essere ancora più allarmante e i casi irrisolti e abbandonati di stupro e/o omicidio ai danni di una donna sono sempre più frequenti. Una tragedia resa ancora più efficace proprio grazie all’uso dell’elemento comico, perfettamente dosato all’interno del film.

 

 

Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
McDonagh con Three Billboards Outside Ebbing, Missouri porta prima gli spettatori a sorridere, introducendoli al tipo di contesto e personaggi, poi a inorridire, a empatizzare con la disperazione di una madre incapace di restare ferma ad aspettare.

 

La classica battuta ironica, quella sarcastica e politicamente scorretta. Il black humor alla base della filmografia di registi come Martin McDonagh, che usa la commedia come mezzo di denuncia, di libertà d’espressione e anche per rendere ancora più violento e inteso il fulcro centrale del film.

I primi a dare sfoggio di questo elemento sono proprio la McDormand e Harrelson, nei loro personaggi così diversi e al tempo stesso simili. Due apparenti cuori di pietra. Due persone orgogliose e testarde, ma che nel fondo della loro essenza sanno essere fragili, estremamente deboli. Una corazzata che Mildred si trascina dietro, con la sua camminata mascolina alla John Wayne, lo sguardo stanco, i vestiti maschili, l’incapacità di comunicazione col prossimo.

 

Three Billboards Outside Ebbing, Missouri

 

Terzo personaggio significativo per il racconto è quello dell’agente Jason Dixon (Sam Rockwell), un bifolco ignorante, razzista e ubriacone che sembra essere più di intralcio che altro. Un uomo semplice, ingenuo. Il fesso della centrale dal pugno facile, ma che nel percorso di dolore della caccia all’uomo di Mildred, avrà poi un ruolo fondamentale, compiendo un’incredibile arco di trasformazione.

Three Billboards Outside Ebbing, Missouri è una pellicola mutevole

Three Billboards Outside Ebbing, Missouri è una pellicola mutevole. Un film che non si focalizza su un unico momento o personaggio, che non vuole solo mostrare una faccia della medaglia, ma che vuole scendere in profondità, tra paradosso e realismo. Siamo di fronte a un lavoro in grado di farti emozionare per un personaggio conosciuto da poco. Si piange e si ride, ci si arrabbia e ci si aggrappa alla speranza.

Un pugno in pieno stomaco, un viaggio da compiere insieme ai personaggi, giungendo all’accettazione, alla riflessione. Un film che porta con sé diverse chiavi di letture, e che non vuole dare una chiusura decisiva e perfetta, ma lascia agire i proprio personaggi, consci delle loro azioni e scelte.

 

 

Three Billboards Outside Ebbing, Missouri

 

 

Dinamico e incalzante. Violento e coraggioso.

Dinamico e incalzante. Violento e coraggioso. Una storia che sa parlare, con i soli sguardi o battute dei suoi personaggi. Un’enorme tragedia greca, in cui vengono esplorati gli stessi topos e i personaggi si muovono proprio come se fossero eroi e anti-eroi, in bilico tra senso di colpa e redenzione. Negli stessi dialoghi l’antica tradizione del teatro viene a galla, sempre con immensa credibilità. Un realismo cruento, che colpisce come un pungo in pieno stomaco.

La McDormand, in questo teatrino grottesco, non ci mette poco a regalare allo spettatore una delle sue migliori interpretazioni. Un ruolo che al Lido di Venezia è già leggenda, sperando di consolidarlo con il Premio Coppa Volpi Femminile.

Viscerale e intensa. Un personaggio appeso a un filo e che combatte contro se stessa, ogni giorno, incapace di accettare, incapace a sfuggire al proprio senso di colpa. Un’interpretazione che profuma già di Oscar.

 

Martin McDonagh con Three Billboards Outside Ebbing, Missouri fa compiere al suo spettatore un viaggio nel dolore, negli alti e bassi della vita, nella sue sfumature più scure e in quelle più chiare. Dolce e cinico al tempo stesso. Un film difficilmente dimenticabile!

 

 

Three Billboards Outside Ebbing arriverà nelle nostre sale l’11 Gennaio distribuito da 20th Century Fox

 

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