Netflix Anime Slate: Netflix porta gli Anime in tutto il mondo

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Sono in prima fila al Netflix Anime Slate, uno degli eventi più importanti dell’anno: Netflix ha appena annunciato la sua proposta di contenuti Anime per il 2017/18 di fronte a tutti i giornalisti giapponesi, al Tokyo International Forum.

L’eccitazione è alle stelle. Netflix, con i suoi 100 milioni di utenti in tutto il mondo, è la più grande piattaforma di VOD e tra i più grandi produttori di contenuti: il suo sostegno alla cultura Anime è fondamentale per la diffusione di questa particolare forma di entertainment oltre i confini giapponesi.

Bringing Anime to the World

L’animazione giapponese, così diversa per stile, ma soprattutto per target, da quella occidentale, sta vivendo un periodo di splendore legato alle nuove tecnologie e, appunto, alle nuove opportunità di distribuzione on demand dei contenuti.

 

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Bringing Anime to the World

 

Nell’anno del centesimo anniversario degli anime Greg Peters annuncia il piano di Netflix.

Nell’anno del centesimo anniversario degli anime Greg Peters, Netflix Chief Product Officer, sale sul palco e annuncia il piano di Netflix: produrre ed acquisire le migliori produzioni del genere e proporle al proprio pubblico globale.

Peters racconta come Netflix abbia saputo in pochissimo tempo diventare un punto di riferimento globale per entertainment on demand, un uovo di Colombo più unico che raro che riesce a raggiungere letteralmente il mondo intero (ok, Cina esclusa) proponendo le proprie produzioni originali in contemporanea ad un pubblico globale di oltre 100 milioni di utenti.

 

The cat is back in action #ItomiGoesJapan

Posted by Antonio Moro on Tuesday, August 1, 2017

 

Greg continua raccontando ai tantissimi giornalisti giapponesi presenti i punti cardine del successo di Netflix nel mondo: la qualità dei contenuti, l’ubiquità del suo utilizzo, la localizzazione, la personalizzazione.

 

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There’s nothing like falling in love with an amazing story.

L’Italia è la nazione che guarda più anime su Netflix dopo il Giappone.

L’importanze dei contenuti e della loro distribuzione è cruciale per Netflix e gli anime sono e saranno sempre più una parte importante di questa strategia globale.

Tra i tanti dati di cui si è parlato, uno mi ha colpito in maniera particolare: è stata mostrata una heatmap globale che visualizzava quanto le diverse nazioni guardano Anime su Netflix. Beh a quanto pare l’Italia è la nazione che guarda più anime su Netflix dopo il Giappone, seguita a ruota da Brasile e Filippine.

 

L'Italia è la nazione che guarda più anime su #Netflix dopo il Giappone.

Posted by Antonio Moro on Tuesday, August 1, 2017

 

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Trovate le novità più importanti annunciate durante il Netflix Anime Slate nel nostro hub dedicato, ma noi intanto facciamo un passo indietro e vediamo cosa ci faccio qui al Tokyo International Forum in prima fila.

 

Sono stato invitato da Netflix ad assistere a questo importante evento e non solo: il press tour dura tre giorni e comprende anche la visita a due importanti studi di animazione giapponese: Polygon Pictures, che sta lavorando a Godzilla Planet of Monsters e Science Saru, che sta lavorando a Devilman Crybaby.

 

Tanta roba da scrivere, mega articolo in arrivo su Lega Nerd nei prossimi giorni. Super orgoglioso di essere qua per l'…

Posted by Antonio Moro on Tuesday, August 1, 2017

 

Dopo la prima giornata al Tokyo International Forum per i diversi annunci del Netflix Anime Slate, la seconda giornata è iniziata con una gita: un piccolo bus ci ha portato in visita agli uffici di Polygon Pictures, uno degli studi più innovativi e al tempo stesso consolidati del Giappone.

Lo studio occupa un intero piano di un grattacielo nel quartiere di Minato a Tokyo.

Con 34 anni di storia alle spalle, il portfolio di Polygon è tra i più incredibili che possiate ammirare: nell’ambito anime si passa da Ghost in the Shell 2: Innocence a The Sky Crawlers,Transformers: PrimeStar Wars: The Clone Wars, Lost in OzTron: Uprisingper Netflix ha già realizzato Knights of Sidonia e Blame!, ma lo studio ha collaborato e lavora tutt’ora con produzioni di videogame realizzando animazioni di vario tipo (Onimusha 2Dead or Alive 4Street Fighter IVResident Evil 5Thief e molti altri) e con parchi di divertimento lavorando su projection mapping e realtà virtuale.

 

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PH© Polygon Pictures

 

Quello che li caratterizza e li fa risaltare nel panorama dei tanti studi di animazione giapponese è l’incredibile qualità del loro toon shader.

Tutto questo ce lo racconta nella sala riunioni uno dei fondatori dello studio mentre ci mostra una reel da bocca aperta. Di sicuro innovazione e computer grafica sono di casa a Polygon, ma quello che li caratterizza e li fa risaltare nel panorama dei tanti studi di animazione giapponese è l’incredibile qualità del loro toon shader.

Il toon-shading, o cel-shading è la tecnica che permette di trasformare visivamente modelli realizzati in 3D con il computer in tavole che sembrano create da un disegnatore. Farlo per una animazione 3D significa avere la qualità di un anime classico, ma con la libertà, velocità e possibilità che offre la modellazione e animazione 3D.

Il problema chiaramente è farlo bene, cosa per niente facile e scontata, ma se avete visto le ultime produzioni di Polygon come Knights of Sidonia o Blame! allora conoscerete il loro stile inconfondibile e, credo, ne apprezzerete l’incredibile qualità visiva.

 

 

Ci sono alcune caratteristiche (tipo lo “sporchino” onnipresente su tute spaziali e oggetti vari) che tornano in ogni loro produzione e ne segnano quindi lo stile indelebilmente e, sinceramente, ero un loro grande fan già da molto prima di ritrovarmi qui a Tokyo in visita al loro studio. È un sogno.

Se non avete ancora visto Knights of Sidonia non so davvero che diavolo state aspettando, lo trovate su Netflix, guardatelo in lingua originale con sottotitoli, grazie. E si, la seconda stagione è ancora meglio della prima. E si, stanno lavorando alla terza stagione. E no, non so quando uscirà, ho sono riuscito a vedere nulla purtroppo.

Idem Blame!, altra chicca prodotta per Netflix, oltretutto molto meno impegnativa visto che si tratta di un lungometraggio animato da 106 minuti. Guardatelo.

 

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Polygon è il più grande studio di Digital Animation in Giappone.

Insomma Polygon è il più grande studio di Digital Animation in Giappone e, almeno secondo me, largamente il migliore come qualità del risultato. Avere loro che stanno lavorando a Godzilla – Planet of Monsters è davvero una garanzia per Netflix e sinceramente non vedo l’ora di vedere questo film animato che dovrebbe arrivare nella primavera del 2018.

A Polygon lavorano oltre 300 persone in questa sede e altre 80 in uno studio satellite in Malesia.
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L’ingresso di Polygon Pictures. Non ho potuto fotografare molto altro purtroppo.

 

 

Lo studio ha saputo affrontare con successo tantissimi stili diversi negli anni e questa è anche la sua caratteristica principale, il sapersi adattare e realizzare comunque un grande risultato.

Ho parlato di questo durante una mia lunga intervista con Ferdinando Patulli, concept artist per Godzilla – Planet of Monsters che lavora qui a Tokyo ormai da tanti anni.

 

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Ferdinando Patuli – Concept Artist at Polygon Pictures

 

Canadese di chiara origine italiana, Ferdinando mi ha proprio spiegato come questo aspetto, la varietà di stili e soggetti che sei invitato ad occuparti in Polygon, è l’aspetto che più adora del lavorare qui.

Al contrario altri studi di animazione più tradizionali in Giappone sono fortemente legati ad un determinato stile e questo, inevitabilmente frena molto la creatività dei suoi dipendenti. Non posso purtroppo pubblicare tutta l’intervista che arriverà il prossimo anno quando l’embargo (maledizione!) su Godzilla verrà tolto.

 

Ferdinando Patuli / concept artist at Polygon Pictures

Posted by Antonio Moro on Friday, August 4, 2017

 

L’animazione 3D ha aperto la strada a produzioni di anime visivamente impensabili solo fino a poco tempo fa, ma non permette una libertà creativa completa come invece fa il disegno “libero”… è stato il giorno dopo che ho capito come Netflix sia riuscita a trovare un altro studio a Tokyo, ugualmente innovativo, ma completamente differente rispetto a Polygon.

 

 

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la sede di Science Saru, a Kichijoji, Tokyo.

 

Il terzo giorno il nostro amato piccolo press bus ci ha portato a Kichijoji, il quartiere che ospita gran parte degli studi di animazione storici di Tokyo (dallo Studio Ghibli in giù, per intenderci)

Mi aspettavo un altro mega studio dentro ad un grattacielo e invece ho trovato l’esatto opposto: Science Saru, un piccolissimo studio di animazione con una quindicina di persone dentro ad una normalissima casa.

 

Sono in visita a Science Saru, lo studio che sta realizzando Devilman Crybaby. Eccomi mentre faccio il bimbominchia con Masaaki Yuasa, un grandissimo!

Posted by Antonio Moro on Thursday, August 3, 2017

 

Fondato nel 2014 da Masaaki Yuasa, Science Saru è un piccolo e innovativo studio di animazione che si sta occupando della produzione di Devilman Crybaby, la serie in animazione composta da 10 episodi in uscita il prossimo anno su Netflix.

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Lo studio è talmente piccolo (è ospitato letteralmente in un salotto e un paio di camere da letto riadibite) che siamo dovuti entrare in visita in piccoli gruppi da 4 persone.

È molto giovane, ma ha già lavorato su chicche davvero niente male, come l’episodio “Catena alimentare” di Adventure Time (2014) o Lu Over the Wall che ha da poco trionfato ad Annecy.

 

 

Lo stile di Yuasa è inconfondibile e il tutto è realizzato animando in Adobe Flash.

Ache oggi è una delle producer dello studio che ci porta di stanza in stanza e ci racconta come lavorano e come nascono le animazioni finali.

Lo stile di Yuasa è inconfondibile e il tutto è realizzato animando in Macromedia Adobe Flash riuscendo ad accorciare incredibilmente i tempi di produzione “classici” per questo tipo di anime.

Si parte sempre dal disegno classico prodotto da talenti freelance ingaggiati tra i tantissimi disponibili a Kichijoji, una vera e propria Burbank giapponese, per i “frame” principali creati dopo la stesura dello storyboard.

Questo da un tratto e una riconoscibilità al prodotto finito che passa poi per il salotto di Science Saru (letteralmente) che ospita invece gli animatori flash, una decina di grafici che ricalca la produzione cartacea e poi anima su timeline in vettoriale.

 

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Masaaki Yuasa all’interno del suo studio

 

Il 90% degli studi giapponesi lavora con il metodo tradizionale che prevede di disegnare a mano ogni singolo frame dell’animazione finale.

La producer mi racconta come ancora il 90% degli studi giapponesi lavora con il metodo tradizionale che prevede di disegnare a mano ogni singolo frame dell’animazione finale. Flash al contrario consenti di creare transizioni tra gli elementi dei soggetti in movimento (braccia, gambe, oggetti, etc) che sveltiscono enormemente i tempi di produzione e possono poi essere modificati nei tempi molto velocemente, per la gioia del regista.

Dell’animazione in Flash viene poi fatto il compositing con gli sfondi statici e i vari effetti visivi in After Effects, arrivando quindi al prodotto finale.

Una serie come Devilman Crybaby (10 episodi, 24 minuti ad episodio) è stata animata da 7 persone in 10 mesi di produzione. La produce mi dice che uno studio classico avrebbe impiegato 2 anni e almeno 30 animatori. La differenza è colossale.

Inutile come sottolineare come questo consente di pagare molto di più gli animatori rispetto ad uno studio tradizionale e di combattere la tendenza a sottopagare il personale che si vede negli ultimi anni all’interno del settore dell’animazione in Giappone.

Per Food Chain, l’episodio di Adventure Time, sono bastate due persone e due mesi di lavoro in totale.

 

 

 

 

Il lavoro che stanno facendo in Science Saru sembra davvero molto buono.

Ho avuto modo di parlare con Masaaki Yuasa a proposito di Devilman Crybaby, ma anche qui purtroppo sono sotto embargo fino al prossimo anno e non posso darvi molti dettagli purtroppo.

Lasciatemi solo scrivere che il lavoro che stanno facendo in Science Saru sembra davvero molto buono e che Yuasa è un nerd di prima categoria che ha saputo innovare all’interno di un settore, quello dell’animazione giapponese, davvero molto legato alla propria centenaria tradizione.

 

 

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È incredibile ai miei occhi come una grandissima azienda come Netflix abbia saputo selezionare due studi così diversi tra loro.

È incredibile ai miei occhi come una grandissima azienda come Netflix abbia saputo selezionare due studi così diversi tra loro, eppure così simili quando si parla di innovazione e conseguente resa visiva dei loro prodotti.

Polygon Pictures e Science Saru, attraverso l’animazione 3D e l’animazione vettoriale hanno saputo svecchiare la tradizione giapponese arrivando alla realizzazione di prodotti incredibili e questo non può che fargli grande onore.

Dal canto mio ringrazio Netflix per avermi dato la possibilità di toccare con mano queste due bellissime realtà produttive e sono convinto che la volontà della piattaforma americana di dare grande spazio all’animazione giapponese nel suo catalogo mondiale non possa che fare del gran bene al settore, sia in patria che all’estero.

Scopriremo nel prossimo anno se saremo ancora i più grandi consumatori di anime dopo il Giappone e come le nuove produzioni avranno influenzato il mercato.

 

 

Trovate le novità più importanti annunciate durante il Netflix Anime Slate nel nostro hub dedicato.

 

 

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