Il Dizionario dei Film Brutti a Fumetti: intervista agli autori

Il Dizionario dei Film Brutti a Fumetti

In occasione del Lucca Comics and Games 2016, la Shockdom ha presentato il nuovo progetto di Davide La Rosa e Fabrizio Pluc di Nicola, Il Dizionario dei Film Brutti a Fumetti, una vera e propria mini enciclopedia dove trovare più di una chicca veramente molto gustosa. Una serie di film talmente tanto brutti da entrare nell’Olimpo del “degno di nota”. Ne abbiamo parlato con gli autori!

Si parla sempre dei film belli, di quelli riusciti, artistici e poetici. La sottoscritta in primis, da critico cinematografico, si sofferma su quelle opere particolarmente riuscite, dal valore estetico e dalla trama profonda.

Ma tutta quella fetta di film brutti dove la mettiamo? Sono davvero i brutti anatroccoli che noi crediamo? Frutto di menti che ci hanno provato senza riuscirci o, meglio ancora, prodotti di chi li aveva pensati esattamente a quel modo, ignaro di partorire un mostro di Frankenstein.

In fondo, molto in fondo, il film brutto è un’opera d’arte.

Un figlio storpio generato con le migliori intenzioni – o quasi – che purtroppo non ce la fa ma, a suo modo, riesce comunque a suscitare un’emozione, una suggestione in chi li guarda.

Davide e Fabrizio dividono gli spettatori di film brutti in tre categorie: Neofita, Filmbruttista professionista e Messicano.

Per l’ultima categoria non possiamo farci nulla, ma per le altre due sì.

Davide La Rosa e Fabrizio Pluc di Nicola sono due artisti molto diversi. Il primo ha fatto Il Dizionario dei Film Brutti a Fumettidel suo marchio di fabbrica il non saper disegnare, regalando dei veri e propri piccoli gioiellini del fumetto disegnati mali. Tra le sue opere più note troviamo l’ormai iconico Dio, La Bibbia 2, volume curato assieme a Pierz e per Saldapress Ugo Foscolo, indagatore dell’incubo.

Ma Davide è anche uno scrittore e uno sceneggiatore, e sempre nell’ambito del fumetto ha lavorato a titoli come Suore Ninja, disegnato da Vanessa Cardinali per la Star Comics, assieme a Spyro (Luca Speroni) ed Emiliano Mattioli – i quali hanno curato anche i disegni – ha scritto Sborropippo e Prussiani vs Alieni, disegnato da Riccardo Pieruccini.

Fabrizio Pluc di Nicola è, invece, un caricaturista e illustratore di libri per l’infanzia. Ha collaborato con Panini Kids e Rai 2. Nel 2013, per edizioni Giunti, realizza del libro Lino e il diabete, del quale è stato realizzato dalla Trudi anche il peluche del protagonista.
Nel 2015 disegna, su sceneggiatura di Marco D’Angelo, la prima graphic novel al mondo su Bruce Springsteen: Bruce Springsteen – Spiriti nella Notte.

 

Il Dizionario di Film Brutti a Fumetti

 

Le strade di Davide e Fabrizio si incrociano nel 2013, quando danno vita al Detective Smullo, un personaggio ironico e divertente che, qualsiasi indagine compia, finirà sempre per arrestare se stesso.

Oggi, dopo tre volumi sul Detective Smullo, Davide e Fabrizio si incontrano nuovamente, accumunati da un’unica passione: i film brutti.

Il Dizionario dei Film Brutti a Fumetti è un viaggio, accompagnati dalla versione cattiva di Vincenzo Mollica, nell’universo del film brutto dagli anni settanta ai nostri giorni, dal cinema americano a quello italiano. Ma attenzione! Non date per scontato i titoli di questo volume, perché vi assicuro che questo fumetto saprà come sorprendervi e, paradossalmente, imbattervi nella visione di questi piccoli orrori del grande schermo.

Ho voluto però approfondire l’argomento proprio con Davide e Fabrizio, e gli ho chiesto un po’ come si è evoluto il lavoro de Il Dizionario dei Film Brutti a Fumetti.

 

Davide e Fabrizio vi ringrazio moltissimo per il vostro tempo. Voglio partire subito con una domanda bruciapelo, filmbruttisti per professione o per passione?

Davide: Ciao e grazie a te. Risponderò alle tue domande con molto rispetto.

Sono un filmbruttista per vocazione: chi ha la passione dei film brutti a un certo punto della sua vita ha una chiamata; una naturale attrazione per cose brutte su pellicola (e in digitale). È come chiedere a un sacerdote se fa il prete per soldi o per… ehm, esempio sbagliato. Comunque ripeto: per vocazione.

Fabrizio: In questo momento con l’uscita del libro anche per professione. Ma è un risultato ottenuto dopo decenni di passione, sacrifici, serate e serate passate a vedere queste per il cinema diversamente bello, amici persi e ore di vita gettate alle ortiche.

 

Come nasce questo amore – se così vogliamo chiamarlo – per i film brutti?

D: Come ti dicevo prima: sono nato con la naturale sopportazione per l’insopportabile. Solo nei primi anni 90 ho iniziato, grazie a qualche compagno delle medie (che ringrazio nel volume), a vedere film brutti (una roba su Italia7 Gold, se non ricordo male, con Gérard Depardieu, che faceva il vandalo su una sedia a rotelle).

F: Nel mio caso tanti anni fa, quando ero praticamente un bambino di neanche 10 anni. Mio padre mi riportò dal cestone di tutto a 1000 lire la VHS di The Barbarians, perla fantasy diretta dal sommo Ruggero Deodato. Guardavo quel film dalla mattina alla sera, pur rendendomi conto che era brutto. Non potevo farne a meno. Così ho iniziato a girare le videoteche in cerca di film assurdi che poi vedevo con i miei amici, molti dei quali spariti nel nulla. Però qualcuno reagiva bene, quindi ho appurato che non ero malato e pazzo, o per lo meno non lo ero solo io.

 

Avete mai visto un film brutto insieme?

D: Sì, un paio. Vorrei vedere film brutti con Fabrizio ogni giorno (non scherzo) perché mi diverto un sacco. Solo che io vivo a Como e lui a Pescara. Distanti siderali: soprattutto per me che più divento vecchio e più divento pigro.

F: Si, purtroppo solo 2 visto che abitiamo a una marea di chilometri di distanza. Ma forse è meglio così, altrimenti non faremmo altro dalla mattina alla sera.

 

Nella vostra prefazione – tra l’altro divertentissima – avete spiegato benissimo le motivazioni che ci sono dietro questo fumetto. Io, però, vi chiedo di spiegarlo ancora una volta ai lettori di Lega Nerd e di spiegare come, poi, sia nata questa collaborazione a questo tipo di progetto?

D: La motivazione è presto detta: evangelizzare l’Italia (e anche San Marino qualora ce ne fosse l’opportunità) facendo conoscere a più gente possibile la bellezza della bruttezza. Cerchiamo di insegnare alla gente a oltrepassare quel muro di disagio che pervade le carni quando ci si trova davanti al trash. Siamo dei divulgatori: i Piero e Alberto Angela del trash (io sono Piero, Fabrizio è Alberto). E poi cerchiamo di far capire che, fare film brutti, è un lavoro per professionisti (dell’inettitudine) e che è pericoloso farlo a casa: potrebbe venir fuori un bel film.

F: L’idea dei fare questo libro ci è venuta in occasione di una delle presentazioni che abbiamo fatto assieme all’epoca di Detective Smullo – Le mie prigioni (edizioni made in Kina) ormai quasi 3 anni fa. Poi a causa dei nostri vari impegni lavorativi la cosa è rimasta a prendere la polvere, fino a quando abbiamo proposto il progetto a Gianluca Caputo della Shockdom che si è dimostrato entusiasta della cosa. Probabilmente ora si sarà pentito amaramente, ma è troppo tardi, la divulgazione del brutto è partita e non si arresterà tanto facilmente!

Il Dizionario dei Film Brutti a Fumetti
Invece la vostra collaborazione, attiva da Il Detective Smullo, come è nata?

D: Io e Fabrizio ci seguivamo sui rispettivi blog. Un giorno Fabrizio è arrivato al mio stand a Lucca e abbiamo iniziato a parlare di film brutti. Tempo dopo mi mandò la sua versione del Detective Smullo (un mio personaggio nato sul blog). Trovai la sua versione molto fedele alla mia idea del personaggio: nel giro di un paio d’anni facemmo due libri disegnati da lui sul Detective Smullo.

F: Dal mio stalkeraggio ai danni di Davide.  Ero (e sono) un suo accanito lettore e seguivo i suoi lavori dall’epoca blog. Tra la miriade di personaggi c’era questo Detective Smullo che adoravo in particolar modo. Così un bel dì gli chiesi se potevo ridisegnarlo, lui ha accettato e Stefano Antonucci, con la sua Made in Kina, si è offerto di stamparcelo.

 

Ho notato che avete scelto per lo più dei film particolarmente di nicchia, film che a prescindere dalla loro oggettiva bruttezza non sono poi così conosciuti al pubblico. Come mai questa scelta?

D: Nella botte piccola c’è il vino trash. Scegliere quale film recensire è stata la cosa più difficile di tutte. Ne abbiamo lasciati per strada decine (anzi: centinaia). Speriamo di poter fare nuovi dizionari.

F: C’è da dire che sono decenni che vediamo film brutti, quindi ci siamo ritrovati davanti una lista infinita di titoli da prendere in considerazione. Abbiamo cercato di trovare il giusto equilibrio tra i titoli che tutti gli appassionati conoscono (Il Bosco1, Alex l’Ariete) e quelli meno noti (7 per l’infinito contro i mostri spaziali). Molti film sono rimasti fuori, ma era inevitabile. L’unica soluzione sarebbe stato un tomo di 3000 pagine in uscita per Lucca Comics and Games 2046.

 

Un particolare occhio di riguardo soprattutto per il cinema italiano, ma anche oltre oceano non se la cavano male con i film brutti. Secondo voi, chi ha fatto più film brutti e perché?

D: Diciamo che gli Italiani, in quanto a film brutti, primeggiano. C’è stato un periodo in cui, pur di portare gente al cinema, plagiavano i titoli dei film più famosi (tipo “Alien2 sulla terra” che è un film sulla speleologia). Con pochi soldi, i nostri connazionali, sfornavano delle vere e proprie ciofeche. Gli americani spendono un mucchio di soldi anche quando devono fare i film brutti.

F: Sarò di parte e patriottico, ma i film brutti come li facciamo in Italia non li fa nessuno. W il made in Italy!

 

Quali sono i parametri, per voi, di un film brutto per essere talmente tanto brutto da essere bello o, per lo meno, degno di nota?

D: Più un regista incapace si prende sul serio e più il film brutto risulta bello (in quanto brutto eh).

F: Per prima cosa non dev’essere fatto apposta, dev’essere un trash inconsapevole. Poi ci sono elementi del tipo recitazione atroce, regia a casaccio, montaggio fatto con la mannaia, dialoghi imbarazzanti e, per finire, effetti speciali che di speciale non hanno niente. Questi e molti altri ancora sono elementi che col giusto dosaggio danno vita al film brutto perfetto.

 

Questa è una domanda di rito, e anche piuttosto prevedibile: il vostro film brutto preferito?

D: Il mio è I, zombie: un film zombie intimista. Il protagonista viene morso da una zombie. Lentamente si trasforma anche lui in zombie e lo spettatore segue, per tutto il film, la sua lotta morale per evitare di mangiare le persone. Il tutto fatto rigorosamente male e con attori brutti. Il tutto ambientato in squallidi scenari domestici (roba a livello de L’ispettore Derrick).

F: Sono quasi a pari merito La croce dalle 7 pietre (Il Lupo Mannaro sfida la Camorra) e Il Bosco1, quest’ultimo diretto da Andrea Marfori, una persona eccezionale che è stata al gioco e che ci ha scritto l’eccezionale prefazione del libro.

 

Il Dizionario dei Film Brutti a Fumetti

 

Davide, questo è un fumetto di film brutti, alcuni disegnati in modo brutto. Tu, invece, scrivi dei fumetti belli ma disegnati male. Mettendo da parte l’inception, che comunque resta molto gustoso, come nasce questo tuo tipo di lavoro nel mondo del fumetto?

Grazie per “Fumetti belli”. Il tutto nasce circa 15 anni fa. Dopo che finii il corso di fumetto iniziai a sceneggiare storie; solo che nessuno le voleva disegnare. Allora iniziai a disegnarmele io, male. Qualche anno dopo iniziai a metterle su internet. Sono disegnate male, malissimo oserei dire, ma i disegni, anzi i “Disegni”, sono funzionali alla storia.

 

Fabrizio tu sei un illustratore per l’infanzia ma anche un caricaturista, e con questo volume spicca moltissimo la nota più ironica e affilata. Tra i due mondi, quale preferisci?

Tutti e due allo stesso livello. Ho avuto la fortuna di avere carta bianca riguardo allo stile, quindi andando a ruota libera emergono le mie esperienze lavorative parallele al fumetto ma anche quelle che sono le mie maggiori influenze, Disney in primis.  Mi piace disegnare fumetti e mi piace farlo nello stile che sento più mio per quel determinato progetto. L’anno scorso ho disegnato la biografia a fumetti di Bruce Springsteen (Spiriti nella notte – NPE) con un stile differente e anche in quel caso mi sono divertito un sacco.

 

I film brutti che mancano e che avreste voluto inserire?

D: Tutta la serie sui ninja; Robo vampire (sì, “Robo”, senza la T. Un film strepitoso dove un tizio che sembra Robocop ma con la stagnola al posto del metallo va a caccia di vampiri che saltano con le braccia protese in avanti); i film di Nino D’Angelo e poi un sacco d’altri.

F: Tantissimi! Per dire i primi che mi vengono in mente: Ninja Terminator, I predatori dell’anno Omega, Paganini Horror, Le avventure dell’incredibile Ercole, Zorro contro Maciste, Devil Story, Rats notte di terrore, Troppo belli e, per motivi affettivi ma anche per l’atroce finale, The Barbarians.

 

Classica domanda di chiusura: i progetti per il futuro e se ci sarà, mi auguro, un secondo volume de Il Dizionario dei Film Brutti a Fumetti?

D: Spero tanto di fare un altro dizionario (ma anche altri 6 o 7) che con Fabrizio è sempre un piacere lavorare.

Ho iniziato un paio di progetti che per ora sono top secret. Poi devo iniziare “Parini naufrago delle stelle” (per Saldapress). Ultimo, ma non per importanza, sto lavorando a una storia per la Bonelli (anche qui non posso ancora dire per quale testata).

F: In questo momento sto iniziando mettere nero su bianco alcuni progetti di carattere biografico che mi ronzano per la testa da tempo.  Spero che riescano a concretizzarsi. Poi spero che questo libro venga accolto bene e che ce ne siano altri in futuro. Troppo capolavori sono rimasti fuori e il Dio del Trash vuole giustizia!

 

Il Dizionario di Film Brutti a Fumetti

 

Il Dizionario dei Film Brutti a Fumetti è esattamente come si evince dalle risposte dei suoi autori: puro e genuino trash! Un trash inconsapevole e fatto con il cuore. Film che hanno segnato un panorama ben definito e che, ancora oggi, continuano a brillare come piccole stelle di un firmamento fatto da maestose pellicole.

Davide e Fabrizio sanno essere ironico e paradossali, ma mantenendo un senso oggettivo della critica che conferisce un valore aggiunto alla loro opera.

Un fumetto che può essere letto in piccole dosi, magari come pillola della buona notte o prima di dedicarsi a qualcos’altro; addirittura come guida a una serata diversa all’insegna del brutto cinema; o lasciarsi semplicemente conquistare, tutto d’un fiato dalla brillante intuizione dei due autori.

E dopo una prima lettura di Il Dizionario dei Film Brutti a Fumetti vi assicuro che ne vorrete ancora, ancora e ancora; del resto, la magia del trash è proprio questa!

E voi, quale tipo di spettatore di film brutti siete?

 

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