Tutti i Final Fantasy della Milan Games Week

final fantasy

In questa prima mattinata alla Milan Games Week siamo stati ospiti di Koch Media per Square Enix e abbiamo provato l’attuale line up della casa giapponese per la serie Final Fantasy. Ecco le nostre impressioni.

Dopo tanto vagare siamo finalmente giunti al riparo dalla pioggia nella struttura della Fiera Milano City che ospita come di consueto l’edizione 2016 della Milan Games Week.

Tra i vari appuntamenti che abbiamo in scaletta, il primo è stato con Koch Media che distribuisce tra gli altri anche Square Enix e ci ha dato la possibilità di provare delle demo inedite della line up della serie Final Fantasy, composta da Final Fantasy XV, World of Final Fantasy e Final Fantasy XII: The Zodiac Age. Continuate nella lettura dell’articolo per scoprire come ci sono sembrati rispettivamente questi attesissimi titoli.

 

final fantasy xv

 

 

 

Final Fantasy XV

Il primo titolo che abbiamo provato non poteva che essere il tanto atteso Final Fantasy XV, titolo recentemente rinviato ancora una volta e che i giocatori attendono ormai da anni. La nostra prova è stata effettuata su una demo sia su PlayStation 4 che Xbox One e posso fin da subito dire di non aver notato sostanziali differenze tra le due versioni.

La demo ci metteva subito ai comandi del protagonista, Noctis, e del party composto dai suoi amici di scorribande.

La demo ci metteva subito ai comandi del protagonista, Noctis, e del party composto dai suoi amici di scorribande. Mi è stato possibile accedere al menù di gioco e dare una veloce occhiata sia alla porzione di mappa disponibile (visibilmente molto estesa) e alle opzioni di gestione del party e dei personaggi con rispettivi talenti, equipaggiamenti e abilità. Proprio in termini di abilità, avendo ricevuto punti esperienza spendibili per potenziare alcuni dei personaggi del team, posso rilevare una notevole somiglianza con l’apprezzatissimo sistema di progressione sferografia, presente in Final Fantasy X.

Dopo aver preso confidenza con i comandi di esplorazione, la demo ci spinge verso una quest che ci viene proposta da Cindy (la versione femminile di Cid) che gestisce una carrozzeria presso la quale verosimilmente abbiamo lasciato in riparazione l’automobile. L’affascinante e scollata Cindy ci informa di non aver ancora finito i lavori ma che sarebbe gradito se liberassimo la zona subito fuori la città dai ripetuti attacchi di svariate bestie.

Ci avventuriamo dunque nella natura selvaggia dove gli scontri di cui sopra fungono da tutorial per le azioni di combattimento (dall’attacco, alla parata, a questa sorta di teleport istantaneo fino all’uso delle magie). In seguito dobbiamo ritrovare Dave, che si trova sotto attacco delle solite bestie canine in una capanna (ovviamente non ci è dato sapere quale delle varie nei dintorni per cui per scovarlo abbiamo dovuto girarne ben tre diverse invano) e una volta trovato accettiamo da lui la quest che ci posta alla boss fight che conclude la demo.

Questa non è particolarmente impegnativa e ci permette di mettere in pratica le tecniche di combattimento apprese prima tutte assieme e in modo più frenetico. Prima di recarci alla boss fight però abbiamo scoperto un’interessante azione facoltativa con la quale poterci accampare in un rifugio per riposare il party (una sorta di checkpoint in cui recuperare punti vita e mana) che sblocca però anche sequenze di dialogo tra i vari personaggi che compongono il party, riuniti in modo conviviale attorno a un falò.

Il feeling di gioco è molto solido, questa demo sicuramente integra quasi del tutto le dinamiche di gameplay che potremo trovarci nel gioco finito. Con questo Final Fantasy XV ci si discosta definitivamente da una struttura vagamente riconducibile ai turni in favore di un approccio action, immediato e aggressivo, ma molto appagante. Graficamente questa versione presenta ancora molte sbavature, soprattutto nell’instabilità del framerate nei momenti più concitati, ma si spera che (visto anche l’ulteriore rimando) gli sviluppatori siano in grado di porre rimedio a questo aspetto per il gioco finito.

 

 

world of final fantasy

 

 

 

World of Final Fantasy

Il secondo titolo che abbiamo provato è stato invece World of Final Fantasy, un curioso nuovo capitolo che si pone come spin-off rispetto ai capitoli canonici e che si distingue per uno stile particolarmente cartoonesco e colorato. Graficamente il titolo è davvero minimal ma molto pulito e godibile, con animazioni fluide sia nelle fasi di esplorazione che nei combattimenti a discapito di scenari abbastanza spogli (complice anche il fatto che il titolo è pensato come cross platform con PlayStation Vita). 

Noi lo abbiamo testato su PlayStation 4 e se lo si prende tecnicamente per quello che è e per il target a cui punta, è parere di chi scrive che non ci sia nemmeno bisogno di stare a soffermarsi particolarmente su mancanze di qualunque tipo. Capire il target di questo titolo è il primo passaggio anche per capire quanto possa o meno piacervi. Da quel che abbiamo potuto toccare con mano, siamo davanti a un Final Fantasy dal sapore fortemente nipponico e, se mi passate il termine, “puccioso”. Le sembianze fisiche dei vari personaggi (nella demo abbiamo a disposizione Serafie, Reynn, Tama e Lann) si alternano da alcune più simili al design di Kingdom Hearts, ad altre che ricordano lo stile delle action figures Funko Pop, con corpi e volti ovalizzati e con gli immancabili occhi enormi.

Vien da se che se cercate un gioco di ruolo profondo e un’avventura più matura, non è questo il Final Fantasy adatto a voi. Se invece vi affascina l’idea di una storia che abbia più le connotazioni di una fiaba che di un’odissea fantasy, con lo stile grafico di cui sopra, World of Final Fantasy potrà davvero piacervi come pochi altri titoli. Il sistema di esplorazione e di combattimento sono completamente vecchio stile, con tanto di turnazione statica a tempo e scontri casuali con i nemici nel percorso per arrivare a un dungeon o a una città. Infine un fattore che potrebbe aprire la strada a diverse implicazioni nel gameplay è la possibilità di “catturare” i nemici sconfitti (in perfetto stile Pokémon, con tanto di possibilità di dar loro un soprannome) che non è però chiaro come venga implementata. Se anche solo ricalcasse la struttura dei famigli in Ni No Kuni sarebbe davvero una feature molto interessante e, oserei dire, il valore aggiunto che renderebbe World of Final Fantasy la killer app che PlayStation Vita non ha mai avuto. Un po’ in ritardo, certo, ma sicuramente un titolo che la valorizza.

 

 

final fantasy xii

 

 

 

Final Fantasy XII: The Zodiac Age

L’ultimo dei tre è Final Fantasy XII: The Zodiac Age, titolo che non ripropone semplicemente il dodicesimo capitolo della saga in versione rimasterizzata per PlayStation 4, bensì porta in occidente per la prima volta l’esperienza definitiva della versione The Zodiac Age, rimasta una esclusiva giapponese per l’epoca PlayStation 2.

Graficamente e tecnicamente il titolo è molto d’impatto, portando a 1080p e 60fps con estrema facilità un titolo di ben due generazioni fa, uscito però negli ultimi anni che hanno fatto da ponte tra PlayStation 2 e PlayStation 3, con una Xbox 360 che avanzava senza sosta. Il gioco quindi si difende ancora bene sotto il punto di vista grafico e anche come gameplay. Dopo tanti anni è stato un piacere tornare ad affrontare una battaglia contro gli esper combattendo con il sistema del gambit, intuitivo e molto divertente ancora oggi.

La demo ci metteva al comando dell’intero party composto da Vaan, Bash, Balthier, Penelo e soci tutti più o meno al livello 40 e con un buon equipaggiamento. Rimane anche per la crescita dei personaggi il sistema della scacchiera, uno dei migliori della serie per il parere di chi scrive. In questa edizione saranno poi presenti tutti i contenuti inediti e si potrà godere di scenari, modelli poligonali dei personaggi e cutscene ridisegnati per sfruttare la potenza di PlayStation 4, console per la quale il gioco è previsto per l’uscita nel 2017.

Un acquisto obbligato per chiunque abbia amato il dodicesimo capitolo e abbia voglia di rivivere questa avventura, ma anche per chiunque lamenti l’assenza di “giochi di ruolo alla giapponese come li facevano una volta” sull’attuale generazione di console.

 

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