Webb, il più grande telescopio spaziale mai costruito

Quando il telescopio spaziale Hubble fu messo in orbita nel 1990, le immagini dello spazio che ci circonda cambiarono completamente aspetto. Fu come aprire una nuova finestra rimasta chiusa fino ad allora. Oggi le cose stanno di nuovo per cambiare grazie al telescopio spaziale Webb.

Il più grande telescopio spaziale mai costruito

Ci sono delle volte in cui, leggendo dei progetti, vien da commentare “Se vabbeh” ed è quello che molti avranno pensato quando a metà degli anni novanta venne annunciato il progetto del più grande telescopio spaziale mai costruito. Hubble è un telescopio che orbita intorno alla terra a circa 500 km di quota con uno specchio unico da 2,4 m, Webb sarà qualcosa di incredibile: uno specchio da 6,5 m posizionato a 1,5 milioni di km dalla Terra. Il funzionamento del telescopio potrà avvenire solo ad una temperatura di 40 gradi sopra lo zero assoluto e per garantire la protezione dai raggi solari avrà in dotazione uno scudo termico. Vista la distanza non sarà possibile montarlo poco alla volta quindi tutto dovrà riuscire al primo colpo, con un solo lancio previsto nel 2018.

 

Il nuovo telescopio costerà circa 9 miliardi di dollari

Non è solo un’opera scientifica e tecnologica di incredibile portata, anche il prezzo è tutt’altro che banale: quasi 9 miliardi di dollari. Una cifra che negli anni ha scoraggiato diverse volte i finanziatori e lo stesso Congresso degli Stati Uniti. Attualmente il cuore del nuovo telescopio si trova in delle grosse pentole a pressione con una pressione di 10 miliardesimi quella terrestre e a -250°C per testare la resistenza dello strumento nelle condizioni alle quali dovrà lavorare tra qualche mese.

 

 

Per progettare e costruire il telescopio spaziale Webb sono state inventate 10 nuove tecnologie.

Nessuno aveva mai realizzato tecnologie simili in grado di funzionare in quelle condizioni. Per progettare e costruire il telescopio spaziale Webb sono state inventate 10 nuove tecnologie. Il grosso specchio registrerà la luce infrarossa proveniente dai confini dell’universo, dalle prime galassie, dei sistemi solari in formazione e degli esopianeti con una risoluzione mai sperimentata prima d’ora.

Molte cose possono ancora andare storte,

soprattutto il trasporto che sarà effettuato prima via terra, ad una velocità di 8 km/h e poi verrà spostato in varie parti degli Stati Uniti via aereo e poi, infine, via nave per completare tutti i test.

 

Oltre 6 metri di specchi a 1,5 milioni di km dalla Terra

Dopo il decollo, una volta nello spazio, nessuno potrà più andare a riparare un eventuale guasto o danno provocato durante la costruzione, quindi tutto deve essere perfetto e non è un’impresa facile. Lavorare a 40 gradi dallo zero assoluto richiede una resistenza enorme da parte dei materiali e lo stesso specchio, costruito a temperatura ambiente, assumerà una forma diversa nello spazio. Quindi oggi si costruiscono geometrie sbagliate che diventeranno quelle corrette nelle condizioni operative e questo richiede un grossissimo sforzo di simulazione dove gli errori si contano sulla scala dei nanometri.

Rimaniamo sintonizzati sui prossimi sviluppi di questo ambizioso progetto ormai in dirittura di arrivo e aspetteremo con emozione il 2018 per poter avere in anteprima le immagini in HD dei corpi celesti più antichi e lontani da noi.

 

Chissà quali incredibili sviluppi avrà la tecnologia di tutti i giorni grazie allo sviluppo tecnologico implementato per creare Webb

 

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