Le saghe cinematografiche e la loro parabola discendente

Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare

A giudicare dai commenti che nei giorni seguenti ogni attesa uscita cinematografica intasano la mia nerd-bacheca di Facebook pare che non sia l’unico ad aver notato come le varie case di produzione riescano di volta in volta a incantarci con trailer spettacolari e scene epiche per portarci nelle sale per poi rispedirci a casa infreddoliti, senza un soldo e delusi.

Ok, per le prime due la colpa è dell’aria condizionata tenuta a 8° che ci fa sentire dei Pinot grigi pronti ad essere serviti in tavola e agli esorbitanti prezzi dei cinema, ma non è quello il punto.

Il punto è che le produzioni sembrano non leggere neanche più la sceneggiatura, affidandosi solo al titolo che gli arriva in mano, e gli esempi sono eclatanti.

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“Dovrei approvare un film con una trama scarsissima? Ah ma è Transformers, ok dove firmo?”

Io le scene me le immagino, arriva il Michael Bay della situazione dal produttore e gli spara 165 milioni di dollari di produzione sul tavolo.

P: Hai mantenuto il cast e hanno chiesto un aumento?
M: No.
P: Hai chiamato qualcuno di famoso tipo Jennifer Lawrence o Hugh Jackman?
M: No
P: Proprio nessuno di almeno bravetto o espressivo più del mio cane Timothy?
M: Ah sì, uno, ma apparirà mezz’oretta in tutto
P: La trama è un colabrodo
M: Lo so
P: Ci sono esplosioni e rallenty ovunque, ci costerà un sacco in effetti speciali
M: Lo so
P: Cosa ti fa pensare che io approvi una spazzatura del genere?
M: È Transformers
P: Potevi dirlo subito…

Da lì sappiamo cosa succede, vengono firmate le carte, iniziano i trailer cazzutissimi, costruiscono un autobot e gli danno vita per la premiére, il film esce, la gente va al cinema e… si torna allo stesso finale. Delusione.

 

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Bumblebee si suicida dopo aver visto la premiére di Transformers 4

 

Il problema alla fine non è delle masse di drogati di effetti speciali a cui questi film piacciono, usciranno dalla sala gridando di gioia perchè hanno visto un camion volare e un’astronave aliena esplodere.

Non è neanche dei registi che nell’era del green screen si sono fatti ipnotizzare da quel colore e ci si sono bruciati i neuroni fino a scrivere le trame col naso (questo è il motivo per cui non è ancora uscito il prossimo “Pirati dei Caraibi”).

Il problema noi come al solito lo abbiamo ai vertici, negli uffici della California in cui vengono autorizzati questi sequel-spazzatura.

Siamo passati da gare clandestine di Fast & Furious al trascinamento di casseforti per le strade di Rio de Janeiro in FF5.

Prima i Pirati dei Caraibi andavano per mare fra maledizioni e scimmiette-scheletro mentre alla fine sono vittime di una soap opera inseguendo leggende che li fanno giocare a fare Sherlock Holmes (che a quanto pare è passato dal salvare Londra e risolvere intricati casi allo scappare nei boschi sotto bombardamenti che neanche in Band of Brothers erano così violenti).

Ultimo fra gli ultimi, anche per tristezza, è X-Men che ha esagerato talmente tanto con le minchiate da aver bisogno di un reboot le cui mancanze nella storia sono lapalissiane anche ai meno esperti della saga.

 

 

Tutto questo per arrivare a cosa?

Ve lo starete chiederete dopo aver speso 5 minuti tra lamentele e ironia. Semplice, all’esaltazione del primo vero grande Sequel di queste produzioni: Capitan America – The Winter Soldier.

“Perchè?” vi chiederete voi, e la risposta è semplice. Sono riusciti a fare un film per famiglie in cui i buoni vincono, gli effetti speciali sono utilizzati in giuste proporzioni ma gli attori rimangono al centro della trama (che ha ben poche se non nessuna sbavatura), mai messi in secondo piano da side-story e gli scontri sono poco scontati e vari (ad esempio, per questa parte di Black Widow la Johansson ha studiato per mesi diverse arti marziali).

 

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Tutto questo, inoltre, mostrando spesso e volentieri il lato B di Scarlett.

 

La chicca, comunque, è stata come siano riusciti a far combaciare così bene la trama con la realtà attuale delle cose, fornendo valide spiegazioni in più versanti che hanno portato a questa rivoluzione nell’universo Marvel che si è sposata da Dio nella serie Agents of SHIELD e che quindi fornisce uno scenario nuovo con più spunti per i prossimi film (Avengers 2 in primis).

In Heroes we trust
Sono arrivato alla fine di questo excursus nell’universo cinematografico nerd che purtroppo ci accompagna da diversi anni e tutto ciò che posso augurare e augurarci è che siano più i registi come i Russo in futuro e che altre realtà si rendano conto di come la Marvel ha saputo unire attori del calibro di Robert Downey Jr. a trame ben ponderate.
Voi che ne pensate?
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