Rust

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Mentre tutti sono in fibrillazione per titoli ”AAA” (o cosi vengono definiti dalla critica) ci sono svariati giochi, meno conosciuti, che valgono la pena di essere provati. È così che ho scoperto Rust.

Rust è un videogioco sviluppato dalla britannica Facepunch Studios, famosa ai più per il pluricomprato e molto redditizio sandbox “Garry’s Mod“; a Novembre ha venduto ben 3.5 milioni di copie totali, un bel traguardo per un piccolo studio. Ma non divaghiamo troppo.

Il gioco, ancora in fase alpha, si presenta come un mix tra Minecraft, DayZ e Stalker ed è mosso dal motore grafico Unity3D. Lo stile di gioco è quello che “tira” di piu in questo periodo, un openworld in cui è piu facile morire che vivere e sopratutto multigiocatore. Praticamente sarà come vivere in Australia.

Praticamente sarà come vivere in Australia.

Il giocatore, una volta connesso al server desiderato (ci sono migliaia di server moddati e non per tutti i gusti) si calerà nei panni di un pover’uomo, somigliante a Shepard di Mass Effect, improvvisamente risvegliatosi in qualche landa, completamente biotto, ma munito di una roccia e di torce.

 

 

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Niente fronzolini iniziali, niente filmati ne nulla, possiamo solo immaginare cosa sia successo prima del risveglio:

  • Nulla. Questo è l’inizio del mondo e del tempo, tu sei un nuovo nato dalla costola di qualche dio.
  • Sei un sopravissuto di una qualche catastrofe nucleare.
  • Sei nel film ”Una notte da leoni” e hai esagerato la sera precedente.

Dopo qualche minuto di gioco la seconda ipotesi prende il sopravvento sulle altre perché sono presenti svariate strutture civili, talvolta case sparse, altre vere e proprie cittadelle, una strada e la presenza di radiazioni in molte zone.

 

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Il gioco dice poco o nulla sul da farsi, sarete abbandonati a voi stessi, nudi. La probabilità di incrociare altri uomini biotti è elevata, sempre non giochiate su un server disabitato, tenersi pronti a fare a sassate sin da subito per sopravvivere è la parola chiave. Se non cadrete vittima di qualche utente sarà un lupo od un orso ad essere il carnefice.

L’interfaccia utente è minimale, avrete un indicatore in basso a destra contenente:
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  • Health
    E’ la vostra vita, viene persa se subite un trauma di qualsivoglia natura, oppue se il livello di Food scende fino a zero.
  • Food
    E’ la vostra sazietà ed è in constante calo, il che da un senso profondo di angoscia e ci fa smanacciare in cerca di qualcosa di commestibile prima che sia troppo tardi.
  • Rads
    Sono le radiazioni presente nel vostro corpo, fino a 500 non c’è da preoccuparsi.

 

Centralmente, sempre in basso, è invece presente la cintura degli oggetti, contenente ben sei spazi liberi occupabili con gli oggetti di cui abbiamo bisogno velocemente.

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Premendo tab si accedere al menu polifunzionale, infatti non è solo l’inventario ma anche dove possiamo craftarci tutto quello che vogliamo. Meglio dire vorremmo perchè prima dobbiamo trovare il necessario per farlo.

 

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Meglio dire vorremmo perchè prima dobbiamo trovare il necessario per farlo.

Il sistema di loot è immediato, basta colpire un albero e otterrete della legna di risicata quantità, trovabile anche sotto forma di pile di ceppi ben più generose.

Un altro materiale base è la roccia in tutte le sue varianti ottenibile tramite dei massi tondeggianti ben distinguibili dal resto del paesaggio. Personalmente vi consiglio di lasciar perdere gli alberi.

Altre risorse di loot, sono presenti in scatole ben riconoscibili nei pressi delle strutture civili, sono estremamente importanti queste ultime perchè contengono una serie di oggetti (per esempio armi o vestiti) ottenibili solo da esse e fondamentali per avanzare nel gioco.

Una particolarità di questo survival game è l’incazzatura facile dopo la morte.

Già! Perchè se si muore tutto ciò che abbiamo nel inventario viene perso al respawn; o meglio, alla morte viene rilasciato sul luogo esatto uno zaino contenente il tutto.

Il respawn è casuale in mezzo alla mappa quindi afferrate subito che morire non è consigliabile, almeno finchè non si ha stabilito un punto di spawn tramite un saccoletto craftabile con materiali facilmente ottenibili.

Purtroppo una spiegazione approfondita di tutte le dinamiche di gioco sarebbe dilungativa e tediante, e non voglio togliervi il divertimento.

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Guardatevi sempre le spalle!

 

Tecnicismi

Parliamo un po’ di grafica, il gioco in se non è male, gli effetti luce sono facilmente apprezzabili e godibili, le texture nella media forse i modelli poligonali andrebbero raffinati, il campo di visione è eccellente salendo su una montagna ci si sente al pari di Legolas.

 

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Sinceramente non sono un test affidabile, sarà che sono cresciuto con le tette poligonali di Lara Croft.

Comunque, sul sito ufficiale è visionabile l’avanzamento dei lavori e a breve ci sarà un update per migliore la grafica.
Rust non ha requisiti esosi ed è giocabile sostanzialmente su qualsiasi computer senza il timore di cali di frame, anche su gpu integrate. Il gioco è interamente in inglese ma poco importa perchè non ci saranno dialoghi con npc et similia.

L’audio è affidabile e bisogna affidarsi a quello durante il gioco perchè è possibile sentire i passi degli altri giocatori, quelli dei mob ostili presenti o degli spari in lontananza. Rust oltre ad essere multiplayer è anche multipiattaforma, quindi Windows, Osx e Linux.

 

 

Conclusioni

Il gioco a me è piaciuto e merita di essere almeno preso in considerazione, soprattutto al prezzo di 10 sacchi di danari su qualsiasi negozio online (escluso Steam o il sito ufficiale).

La longevità è dalla sua parte e i precedenti dello studio promettono molto bene. L’unica pecca è che è ancora in fase alpha e, acquistandolo adesso, non avrete altro che un early access, cosa alla quale di solito non do fiducia.

 

 

 

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