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Vampiri: Anatomia e Fisiologia

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Vampiri; chi erano costoro? O chi sono. Ma no, non sto parlando di quei tipi che per strane malattie sono bianchicci e temono il sole. Quelli sono umani, non ci interessano gli umani… che banalità l’umanità quando esistono i mostri.

Eh sì, perché i mostri esistono, altrimenti io avrei scritto tutto questo per cosa? Esistono e ci circondano. E nessuno ci dice come sono fatti. Né come funzionano. Né come si riproducono. Ne che problemi di tutti i giorni affrontano.

Poveri mostri discriminati.

E allora proviamo a dargli un volto senza per forza dover dire che ci siamo sbagliati, che miti e leggende si rifanno a casi clinici importanti come la Porfiria o Albinismo, ma che in realtà sono vivi con malattie al tempo sconosciute.

No, i vampiri che conosco non lo sono.È troppo facile vivere quando sei un vivo.

 

 

Iniziamo con lo spiegare
cos’è il vampirismo

Il vampirismo è una rarissima (o la loggia massonica vampirica sequestra le SDO per allargare le proprie fila senza che la sanità se ne accorga) forma di malattia genetico-virale, trasmissibile attraverso il contatto tra sangue della vittima e quello del predatore che ha già contratto il virus.

A meno che il virus non abbia crisi di fede, il crocifisso non serve.

Questo significa che il maligno, se c’ha messo lo zampino, lo ha fatto a monte.

Quindi a meno che il virus non abbia crisi di fede, il crocifisso e gli esorcismi li potete benissimo lasciare a casa.

 

 

Approfondiamo: Che virus è?

Sulla base di quelli conosciuti, classificherei il virus del vampirismo (d’ora in poi Human Vampire Virus) nei retro-virus.

HIV virus computer illustration  copyright Bill Frymire May 2004

Probabilmente è andato a scuola insieme a un più famoso suo simile, l’HIV, ma l’HVV deve aver saltato la lezione che spiegava il significato della morte.

 

 

Come funziona?

Il nostro HVV, come il celebre compagno di classe, entra nel flusso sanguigno ospite e bel bello si sceglie la sua casa tra le tante cellule disponibili.

Dopo una attenta analisi del quartiere, che sia vicino a una bella scuola per i suoi futuri figliolini, entra, e li finalmente si può spogliare del suo pesante cappotto (capside) per rivelare la sua vera essenza di DNA.

(o di RNA che tramite trascrittasi inversa si traduce in DNA, ma non volevo farla lunga… Però l’ho fatto uguale)

A questo punto non fa altro che inserirsi all’interno del patrimonio genetico della cellula ospite e lasciare a lei il lavoro sporco.

La poveretta si troverà quindi a sintetizzare molecole o che la distruggeranno, o che contribuiranno alla riproduzione del virus stesso… o tutte e due contemporaneamente.

 

 

Quale sono i suoi bersagli?

Beh, ipotizzando che in qualche modo provochi l’uccisione dei tessuti che il vampiro sappiamo non utilizzare, ci conviene partire da ciò che non può necessariamente aggredire affinché il suo effetto sia quello di creare un vampiro anziché un semplice e comune morto, come quella secchiona di HIV fa:

  • Sistema Nervoso Centrale e Sistema Endocrino (Ragiona, si muove, ama, odia, fa i sudoku nella bara prima di dormire ecc)
  • Sistema Muscolo-Scheletrico (Si, vabbè che so smagriti, ma comunque hanno una gran forza)
  • Apparato Tegumentale (La pelle non si decompone, le unghie sono più robuste di prima, continua ad avere una folta chioma platinata ecc..)

Detto ciò, essendo tutto il resto non più funzionale, vediamo un po’ come affronta i problemi di tutti i giorni,

primo fra tutti rimanere non-morto e non morto-morto.

 

 

 

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Apparato Cardio-Vascolare
Il bisogno di sangue

Sangue: la prima immagine che associamo a un vampiro, no? Ossessionati feticisti, drogati cronici o reale bisogno?

Si vocifera di una turbe psicologica: la sindrome di Renfield.

Si vocifera di una turbe psicologica: la sindrome di Renfield, desiderio compulsivo di bere sangue nato nell’infanzia in seguito ad un incidente che ha associato l’eccitazione al sapore del sangue.

Ma allora scegliamo la via facile, e poi diciamocelo, è plausibile una turbe di massa così estesa da coinvolgere tutti i vampiri in questo modo?

Cari vampiri, io voglio credere alla terza ipotesi.

 

 

Da cosa nasce questa ricerca forsennata che li ha resi tanto famosi? Perché noi non ne abbiamo bisogno?

Proviamo ad ipotizzare che manchino di tutte le funzionalità cardio-vascolare (circolazione e distribuzione) e dell’apparato ematopoietico che produce tutte le cellule necessarie (nell’uomo il midollo rosso presente all’interno di alcune ossa, principalmente quelle piatte)

Vogliamo dire che è colpa, similmente alla porfiria, di un inattivazione genica provocata dall’HVV dell’enzima uroporfirinogeno decarbossilasi? Diciamolo. Fatto sta che il vampiro, i propri eritrociti non è in grado di sintetizzarli adeguatamente, e questo provoca una inarrestabile anemia.

Ma esageriamo, ci troviamo difronte ad un uomo che non è in grado di produrre i propri globuli rossi, piastrine, linfociti, e plasma; ne è in grado di distribuire tutte quelle sostanze che il circolo sanguigno tanto gentilmente porta ad ogni distretto del nostro corpo (ossigeno, nutrienti, cofattori ecc…)

HVV ha saltato la lezione sul significato della parola morte

Morte! Beh sì, ma qui entra in gioco il nostro HVV che ha saltato la lezione sul significato di questa parola e che, tra i geni che aggiunge o quelli che silenzia al nostro patrimonio, vi piazza quelli in grado di generare una sostanziale modifica della struttura dell’apparato cardiovascolare: Porta si all’atrofia cardiaca, ma aumenta il volume dei vasi (magari intaccando i geni che codificano per le proteine di integrità strutturale) rendendole vere e proprie sacche di sangue, magari soprattutto proprio in quegli organi che ormai non servono più e che sono strettamente collegati al circolo (polmoni, fegato, milza ecc…), trasformandoli così in meri depositi.

 

 

A che pro le sacche?

Siccome non possiede più apparato respiratorio e digerente, l’infetto ha bisogno di una notevole scorta di sangue buono per il nutrimento, mentre quello inutilizzato lo deve eliminare o comunque mettere da parte per il momento.

Per sangue buono intendo sangue di qualcun altro, perché tale sangue è carico di nutrienti semplici e ossigeno, entrambi cose che il vampiro non è più in grado di ricavarsi da solo.

 

Considerazione: Piccolo vampiro inesperto che leggi per informarti su come sei fatto, ricorda che quando effettui un prelievo devi attaccarti alle arterie, possibilmente dopo un oretta dal pasto. Questo perché’ se prendi sangue venoso lo troveresti povero di ossigeno, e se addenti troppo lontano o troppo vicino ai pasti potresti trovarti con scarsità di nutrienti.

 

 

 

Ok, adesso abbiamo cosa distribuire, ma come funziona?

Senza il cuore è un bel problema, ma anche un bel risparmio energetico (in effetti l’abbandono di tutte le funzioni di base, metabolismo basale, rende le nostre riserve un pochino più a lungo termine, soprattutto se si evitano grandi sforzi fisici).

Possiamo ipotizzare due soluzioni: una semplicistica e una che invece è più artificiosa, ma prima di iniziare fissiamo a che cosa servono l’ossigeno e i nutrienti.

L’ossigeno è utilizzato principalmente, e noi ci concentriamo solo su questo, per produrre energia, tanta di più con una stessa singola molecola (Glucosio, Lipidi, Proteine) rispetto a tutti i processi che non lo utilizzano (con una molecola di glucosio 38 ATP utilizzando processo aerobico, con ossigeno, vs 4 ATP della Glicolisi anaerobica). Serve inoltre per scindere i grassi che a loro volta verranno utilizzati per produrre ancora più energia (4kcal da 1g di glucosio vs 9kcal di 1g di grassi)

La prima ipotesi è quella che il sistema abbandoni il processo aerobico e quindi l’ossigeno non mi serva più: alla fine la maggior parte dei sistemi sono DOWN quindi ho minor richiesta energetica. Ma la quantità di energia così prodotta è veramente troppo misera, soprattutto se consideriamo che le riserve non sono infinite. Per non parlare poi dell’acidosi per accumulo di acido lattico che si forma come prodotto di scarto dei processi anaerobici (avete presente quando iniziate a sentire fatica, questo è il modo che ha LDH di far sentire la sua presenza).

Quindi sulla logica dell’efficienza il vampiro deve sfruttare al meglio tutto ciò che succhia.

Ma se decido che l’ossigeno debba essere utilizzato: come fa questa molecola, intrappolata all’interno dei globuli rossi, a circolare e ad entrare nelle cellule bisognose?

A differenza dei nutrienti infatti, l’ossigeno si muove insieme alle cellule, quindi non può liberamente diffondersi per tutto il volume sanguigno se questo resta fermo.

Reintrodurre il funzionamento cardiaco?

L’unica soluzione, dal mio punto di vista, è reintrodurre il funzionamento cardiaco. In tal modo il problema sarebbe parzialmente rimosso, ci basterebbe cambiare leggermente la circolazione rendendola più simile a quella fetale, che esclude i polmoni tramite comunicazione all’interno del cuore tra atrio destro e atrio sinistro, e aggiungere due belle vene (vedere immagine dopo questa) che si collegano ai canini e il gioco è fatto.

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Ma tanti sono i riferimenti che ci riportano dell’assenza di battito in un vampiro, quindi proviamo a trovare una soluzione alternativa.

E se le sacche stesse avessero capacità contrattile riflessa (automatica)?

Ipotizziamo, per semplificare, di avere una sola piccola sacca venosa vuota e una sola più grande sacca arteriosa piena.

La sacca arteriosa per gravità porta il sangue attraverso i circuiti più a valle, che dopo aver scambiato ossigeno con le cellule periferiche, raggiunge la sacca venosa. Questa inizia a riempirsi, fino a che non raggiunge un massimo oltre il quale inizia ad allargarsi accumulando energia elastica.

Raggiunto un certo limite, quando la pressione supera la soglia, così come accade nell’uomo, avviene contrazione muscolare per combattere l’ulteriore allargamento.

Siccome il sangue continua ad arrivare dalla sacca arteriosa, si genera una serie ripetuta di contrazioni muscolari proprie dei vasi (muscolatura liscia nella tonaca media dei vasi principali) che portano il sangue a risalire lungo la via venosa e raggiungere così nuovamente la sacca arteriosa.

Ad impedire il percorso inverso e la perdita di energia potenziale appena guadagnata, vi sono strutture già presenti nell’uomo, valvole semilunari sparse lungo il torrente venoso che si aprono in una sola direzione impedendo il reflusso.

Rimane il problema della testa, a cui il sangue arterioso deve arrivare contro gravità, ma lo voglio risolvere in modo semplice. Di giorno basta dormire con la testa leggermente verso il basso e pretendere una bassa attività mentale, di notte basta atteggiarsi a metallaro ad un concerto ogni decina di minuti per dare una mano al processo di circolazione antigravitaria, aumentando così il flusso al cervello.

In tal modo in realtà non abbiamo fatto altro che spostare e distribuire la funzione cuore a tutto il torrente venoso, ma di certo questo potrebbe aver ingannato le poche testimoni che prima di essere amabilmente prosciugate, hanno appoggiato la testa sul petto dell’ingannevole vampiro. Purtroppo non vi sono abbastanza dati su cui lavorare per determinare con certezza la realtà delle cose.

 

 

Rimane solo una cosa:
Come rifornire il deposito?

vampIl sangue nella sacca arteriosa via via che il circolo continua, si riempie sempre di più di sangue venoso povero di ossigeno, e povero di nutrienti. Arriva il senso di fame.

(Mancando nutrienti, penso sia più la sensazione di fame che di sete a coglierli, o entrambe. Chissà, nei film/libri sono molto confusionari su questo)

Quando penso a come un vampiro “succhi” il sangue penso ad un circuito idrodinamico in parallelo. Probabilmente invece il vampiro pensa solo a quanta fame ha.

Cosa voglio dire? Che l’unico modo per far sì che il sangue arterioso entri e il sangue venoso esca è quello di attaccarsi con un canino ad un arteria, e con l’altro ad una vena, e lasciare al cuore della vittima tutto il lavoro.

In tal modo infatti non faccio altro che collegare il mio circuito artero-venoso al suo.

Per far ciò rendo pervi due vasi collaterali all’interno dei canini al momento del morso e il problema si risolve da se.

(Potrei anche ipotizzare valvole semilunari unidirezionali che si aprono con il flusso corretto, riducendo i rischi ad un vampiro di invertire il contatto, per poi trovarsi con solo sangue venoso inutilizzabile)

Ovviamente per creare tale circuito, sono costretto a ricorrere nuovamente alle mutazioni genetiche indotte dal nostro HVV. Bravo virus, ti stai dimostrando sempre più impegnato nel tuo lavoro.

Nel caso dell’ipotesi del cuore funzionante questo circuito potrebbe provocare problemi di sincronia (fibrillazioni) poiché in controtempo con il cuore del risucchiato, ma in quel caso basterebbe aumentare la frequenza del proprio battito cardiaco (una bella scarica di adrenalina mentre sei lì lì per prosciugare una pulzella mi pare molto plausibile) per scongiurare effetti di rebound, lasciando praticamente il cuore libero, il più velocemente possibile, al nuovo flusso di sangue in arrivo dalla vittima (se poi le fibrillazioni prendono a lui poco importa).

 

 

 

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Il sole, la pelle, la tintarella di luna.

Secondo must del vampiro? Il sole. Ma allora car HVV qualcosa hai studiato eh?!

Se infatti l’HIV lascia il compito alle altre malattie di distruggere il suo ospite, l’HVV ha deciso che è tornata di moda la carnagione pallida, pena la morte!

Eh no, caro mio vampiro alle prime armi, non farti ingannare dai recenti romanzi rosa per dodicenni e mamme accanite, se prendi il sole non sbrilluccichi. Perché? Proviamo a scoprirlo.

Cosa protegge l’uomo dal sole? La melanina, pigmento del derma prodotta dai melanociti a partire da un amminoacido, la Tirosina, in grado di trasformare l’energia dei fotoni in piccole quantità di calore.

Anche in questo caso potremo citare un lungo elenco di malattie, che possono aver portato alla conoscenza che i vampiri bruciano al sole a chi mai avrebbe dovuto scoprirlo. Ma sono solo impostori!

Impedisce quindi che l’esposizione ai raggi UV provochi melanomi, scottature e perdita della vista.

Carenze di melanina nell’uomo si possono riscontrare negli albini, che infatti riconosciamo per pelle chiara, capelli biancastri, occhi lievemente iniettati di sangue (se manca la melanina, manca anche il tipico colore dell’iride, che quindi lascia trasparire i vasi sottostanti)

Ma se parliamo di tumori, questi sono lenti e non abbastanza velocemente letali da fare del sole un mitico avversario, quindi concentriamoci sulla scottatura.

Ripescando quanto detto finora, il nostro vampiro presenta sia un deficit dell’enzima uroporfirinogeno decarbossilasi che porta all’accumulo di porfirine negli strati cutanei e anemia precedentemente descritta, sia un deficit dell’attività della tirosinasi che trasforma tirosina in melanina.

Il primo deficit rende la pelle particolarmente fragile, il secondo diminuisce la resistenza di quest’ultima al sole. Va da se che in questo modo basta poco per generare una notevole ustione anche con brevi esposizioni.

Correlata all’ustione poi sopraggiungono ulteriori problemi:

1. Disidratazione: Il sangue si fa più denso, e non potendo bere (difettando del sistema gastrointestinale) possono solo correre ai ripari succhiando un fresco uomo di frigorifero il prima possibile, anche se il rischio di trombi si fa significativo sin da subito.

2. Ipertermia: Un aumento di temperatura eccessivo, provoca in un corpo abituato a temperature più basse, data la necessaria ridotta attività circolatoria, uno shock termico importante, che può comportare svenimento fino al coma.

3. Ipertensione: Aumento di temperatura= aumento di pressione, aumento di pressione in un vampiro significa alterare l’instabile equilibrio circolatorio descritto, con possibili risvolti di arresto cardiaco o emorragia cerebrale.

4. Anemia: C’è da discutere se questo sia un problema?

5. Stress: Da non sottovalutare. Chi non lo sarebbe se non potesse mai vedere la luce del sole pena la perdita di estese aree di pelle?. Basta pensare a quanti suicidi si verificano negli stati con lunghi periodi di buio.

Se quindi sei un vampiro nordico, dove la luce non c’è d’inverno ma in giro non ci sono molte persone da succhiare per le rigide temperature, e d’estate sono ventiquattro ore di possibili scottature, non c’è da stupirsi se qualcuno decide di farla finita

6. Sei.

 

 

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Conclusioni

Sei affetto da HVV? Fai risucchio sicuro, usa il GoldOne canino, o condannerai tutte le tue vittime ad un estate tra i pinguini e gli orsi polari a mangiare polaretti al sangue. Se poi questo è il tuo desiderio, ricordati che potresti trovarti tante ex con poca voglia di vederti ancora non-morto.

Sei invece una persona sensibile ai problemi dei vampiri? Combatti contro il maltrattamento delle bestie magiche? Sei già iscritto/a alla PETA, STOPVIVISECTION e CREPA (H.P.) ma non ti bastano?

John è un vampiro di 115 anni e non riesce più a cacciare. Anche Louise, con i suoi 154 anni, non trova più il sangue di una volta.

adotta-un-vampiroFai una donazione anche tu, Adotta un Vampiro!

Ogni giorno decine di vampiri faticano a procurarsi sangue a sufficienza e questo impedisce loro di fare le cose più comuni come trasformarsi in pipistrello o leggere nella mente degli umani.

Per regalargli un futuro migliore “La Setta dei vampiri” promuove la campagna “adotta un vampiro”. 

Basta fare una donazione. No, non di denaro … di sangue!

 

Scherzi a parte quest’ultima cosa è stato un progetto del 2009 molto interessante allo scopo di sensibilizzare i giovani (maggiorenni) alla donazione del sangue, creando una comunità sul web di donatori. Lascio il sito per chi fosse interessato ad approfondimenti.
La fonte: Arte e Salute Il sito originale (ormai down, lo metto magari tornasse l’idea): Adotta un Vampiro.

 

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