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La Fine del Crimine

La Fine del Crimine

Nonostante quello che dice Studio Aperto con i rumeni, la Lega con gli immigrati e la vostra mamma quando uscite la sera tardi, il crimine nei paesi occidentali è in forte diminuzione dalla metà degli anni ‘90.

Cerchiamo quindi di capire perché tutte queste persone hanno torto (a parte la mamma che ha ragione anche quando ha torto).

Perchè in effetti, dopo una sbornia di violenza tra gli anni ’70 e ’80, il crimine sta scomparendo.

I bei tempi di GTA sono finiti.

Incuriosito da questa tendenza sono andato a spulciarmi un po’ di teorie perché, benché viviamo in una società che si considera sempre più violenta e pericolosa, i bei tempi di GTA sono finiti.

Dagli anni ’90 in avanti tutti i paesi occidentali hanno visto una progressiva diminuzione dei crimini e della violenza.

Ovviamente nella storia ci sono sempre stati periodi più o meno violenti, ma, a partire dagli anni ’60, le analisi hanno potuto avvalersi di una maggiore mole di dati, una migliore conoscenza del fenomeno, strumenti sociologici più raffinati e fondi, molti fondi.

Andiamo quindi a vedere quali sono le teorie elaborate per spiegare questa situazione di ascesa e discesa della violenza e della criminalità, teorie che hanno gettato le basi per le moderne discipline di sociologia e antropologia criminale.

 

 

 

 

Un po’ di dati

Se prendiamo i rapporti del FBI lungo gli anni possiamo vedere come il crime rate negli Usa forma una bella curva a campana.

Dai valori bassi degli anni ’60 inizia a crescere rapidamente toccando la sua massima espansione intorno agli anni ’80.

Da qui la curva inizia a scendere.

 

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Benché l’America fornisca i dati migliori anche nei paesi europei si è assistito a un trend simile, o meglio, a un decrescere del crimine dalla metà degli anni ’90 in avanti.

Tale decrescita tocca tutti i tipi di crimini violenti (omicidi, rapine, aggressioni) e i furti (auto e abitazioni), mentre ha impatto minore sulla criminalità “soft” (es. borseggio o taccheggio), mentre mancano dati rispetto ai crimini di natura sessuale (non che non ci siano, ma la loro mappatura risente del fatto che a volte non siano denunciati).

Dove sono finiti tutti?
Cosa è successo a tutti i criminali degli anni passati?

 

 

Bhe la risposta più ovvia è che sono diventati vecchi, sono morti o sono in carcere.

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La domanda diventa allora: perché nessuno ha preso il loro posto?

Questa è la risposta che si sta ancora cercando e queste sono le risposte ad oggi comunemente accettate.

Teorie demografiche

Uno dei filoni principali analizza la demografia della popolazione.

Le statistiche ci dicono che la maggior parte dei crimini è compiuta da persone tra i 16 e i 24 anni.

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Negli anni ’50 e ’60 il baby boom ha creato un’esplosione demografica nei paesi occidentali, questi bimbi hanno raggiunto l’età critica nella seconda metà degli anni ’70 spingendo quindi in alto il tasso di criminalità.

Oggi i paesi occidentali sono paesi vecchi, in cui i giovani sono sempre meno e di conseguenza i crimini sempre minori.

C’è però un punto debole nel modello demografico, diverse città (come ad esempio Londra) hanno visto negli anni crescere il numero di persone giovani, un tratto comune alle aree metropolitane che tendono ad attirare le persone più giovani, ma, nonostante questo il crime rate non è cresciuto in maniera sostanziale rispetto a zone in cui l’incidenza dei giovani è decisamente più bassa.

 

 

Teorie di efficienza del controllo

Un’altra grande spinta al decrescere del crimine è dato da una migliore forza pubblica.

Un migliore forza pubblica rende più “costoso” essere un criminale e aumenta il divario dei costi-benefici che portano a delinquere.

Questo gruppo di teorie si divide in 3 filoni principali.

 

 

Efficienza della polizia

Dagli anni ’90 in poi le forze di polizia di tutto il mondo hanno iniziato ad migliorare i loro sistemi di indagine e le pratiche di lotta alla criminalità.

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Il mestiere del criminale è decisamente più rischioso e quindi meno appetibile.

Sebbene l’effetto reale di molte teorie in voga sulla lotta al crimine (teoria della finestra rotta, teoria degli hot-spots etc.) sia stato fortemente ridimensionato nel tempo, il miglioramento degli standard di addestramento e migliori tecniche di indagine hanno aumentato la possibilità di individuare e di arrestare i colpevoli.

L’analisi del DNA, la possibilità di gestire enormi database di crimini, armi e criminali nonché una migliore collaborazione tra le varie forze di polizia ha reso il mestiere del criminale decisamente più rischioso e quindi meno appetibile.

 

 

 

Aumento degli organici

Dagli anni ’90 in poi gli organici delle forze di polizia sono stati fortemente incrementati, a partire dagli anni ’90 il loro numero è incrementato del 14% (Stati Uniti).

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Più polizia significa un maggior numero di controlli, di arresti ma anche di presenza sul territorio.

Più polizia significa un maggior numero di controlli, di arresti ma anche di presenza sul territorio, tutte variabili che rendono il crimine più incerto e più complesso.

 

 

 

Irrigidimento della legislazione e
aumento degli arresti

Dalla metà degli anni ’80 in America, e poco più tardi in Europa, si è assistito a un’esplosione della popolazione carceraria.

Il numero di persone arrestate e detenute è raddoppiato in America, Inghilterra e Australia

ed è cresciuto in quasi tutti i paesi tutti i paesi occidentali.

Molti di questi arresti sono legati a un inasprimento delle pene, in particolare negli Stati Uniti sono legati alla lotta alla droga e a una legislazione estremamente severa per i recidivi.

In ogni caso più persone in carcere significa meno persone fuori a commettere crimini mentre una legislazione più stringente concorre a rendere la via del crimine una scelta più rischiosa.

 

Teorie economiche

Le mie preferite! Le teorie economiche si possono dividere in due gruppi.

 

Incremento della ricchezza

A partire dagli anni ’80 il PIL pro-capite dei paesi occidentali ha subito una rapida crescita, superato i periodo delle crisi economiche legate agli shock petroliferi l’economia ha continuato a produrre ricchezza per molti (nei paesi occidentali) diminuendo il livello di povertà.

Essere poveri nei paesi industrializzati ha una valenza molto diversa dall’essere poveri in generale, pur essendo considerati poveri si ha comunque accesso a cure, a luoghi sicuri dove dormire, a un facile accesso al cibo, a una rete sociale funzionante e, da ultimo, a un alto livello di “carità”.

Questo riduce i comportamenti criminali violenti diminuendo la necessità di compierli.

 

 

Decremento del valore dei beni

Se da un lato abbiamo un incremento dei “costi” dell’essere criminali (polizia e sicurezza privata più efficienti) dall’altro abbiamo una riduzione dei benefici.

Dagli anni ’70 in avanti il prezzo dei beni è collassato.

Compiere una rapina per rubare un televisore o un computer non  è più così vantaggioso in quanto il prezzo di questi oggetti è crollato e la possibilità di rivenderli con profitto è scesa con esso.

I sistemi di sicurezza delle banche, la marchiatura delle banconote e i database dei numeri di serie hanno reso difficile arricchirsi con una sana rapina, figuriamoci per un furto in una casa.

Una notte di lavoro per rubare qualche elettrodomestico che poi andrà venduto a prezzo irrisorio dopo chissà quanto rende l’azione decisamente poco appetibile per chiunque.

Al decrescere del valore dei beni è quindi venuto meno il vantaggio competitivo di rubarli al posto di, ad esempio, lavorare in ambiti a scarsa retribuzione, ed è diventato meno vantaggioso anche solo rispetto al non fare nulla, soprattutto a fronte di un aumento del “costo” dell’attività criminosa.

 

Teorie della sicurezza privata

Sotto questa categoria rientrano le osservazioni relative alla sicurezza privata.

Il mercato della sicurezza privata è in crescita continua, al di la delle guardie giurate e dei negozi sorvegliati le stesse case hanno oggi sofisticati sistemi di allarme, barriere protettive di vario genere e porte blindate, tutti sistemi di sicurezza che rendono complesso rubare qualcosa, fosse anche da un semplice appartamento.

Una correlazione è stata altresì osservata tra l’incremento dei sistemi di tracciamento delle auto e il decremento delle rapine: le rapine si fanno con auto rubate, al crescere della difficoltà e del costo di procurarsi un mezzo per questi compiti ha reso meno convenienti le rapine e ne ha fatto decresce il numero.

 

 

 

Teorie ambientali

Con teorie ambientali si intendono le spiegazioni che trascendono da scelte fatte con lo scopo di combattere il crimine ma sono insite in altri fenomeni sociali e che hanno come epifenomeno il diminuire della criminalità.

 

Ripopolamento città

Parliamo del secondo ripopolamento, ossia quando le famiglie della media borghesia, dopo un periodo in cui avevano abbandonato le città per le suburbs hanno incominciato un esodo inverso.

Questo è più evidente nelle grandi città americane dove si è assistito, lungo gli anni prima a un esodo verso le periferie considerate luoghi più sicuri e poi a un controesodo verso le città.

Questo fenomeno ha di fatto privato grandi aree urbane di “luoghi per il crimine” e la spinta della speculazione edilizia ha fatto si che intere aree fossero rivalutate e quindi rese più sicure.

 

 

Crack epidemy

Con questo termine si intende un forte incremento nel consumo di crack, eroina e cocaina che, iniziato nella prima metà degli anni ’80 è poi rapidamente declinato nella seconda metà degli anni ’90.

Di concerto i crimini legati al consumo i stupefacenti sono quindi diminuiti a pari passo con il diminuire dei consumi.

 

 

Teorie strampalate

Altre teorie sono meno considerate.

Una di queste è legata all’aborto: la possibilità di abortire ridurrebbe drasticamente il numero di figli non voluti il che si rifletterebbe su un minor numero di giovani che vivono in condizioni di disagio e quindi di criminali.

Una seconda teoria correla il miglioramento delle norme di inquinamento da piombo (e i valori di piombo riscontrati nel sangue dei bambini) a una minore aggressività e quindi a un decremento dell’attività criminale una volta cresciuti.

 

 

Conclusioni

Ci stiamo avviando alla fine del crimine? Al paese del latte e miele promessoci dai grillini dai profeti?

Che il crimine fosse in diminuzione nei paesi occidentali è un dato di fatto conosciuto più o meno da tutti.
Non tutto il crimine è in diminuzione, ad esempio sono cresciute le truffe.

Va detto che non tutto il crimine è in diminuzione, ad esempio sono cresciute le truffe (soprattutto quelle on line) e i crimini informatici, è cresciuta la piccola criminalità (ad esempio il borseggio o il taccheggio) e categorie simili.

Le categorie che stanno invece scomparendo sono quelle dei crimini violenti e dei crimini contro la proprietà.

Al di là delle motivazioni ambientali i motivi sono prettamente economici: da un lato abbiamo un aumento dei costi (polizie più efficienti, maggiori controlli, sicurezza privata) dall’altro un crollo dei benefici (i reali guadagni legati al mondo criminale).

Queste motivazioni colpiscono soprattutto le tipologie di crimine di cui sopra: che senso ha lavorare tutta una notte per svuotare un appartamento e guadagnare si e no 500 euri di beni rivenduti con il rischio di finire in carcere?

Stesso discorso per lo spaccio o per le rapine.

Inoltre quello che si tende a dimenticare è che i crimini colpiscono soprattutto all’interno dello stesso gruppo, banalmente i neri si ammazzano con i neri, i camorristi con i camorristi e i poveri con i poveri.

Crescono invece i crimini per i quali i costi diminuiscono (una truffa on line non è rischiosa penalmente parlando) e i benefici restano congrui.

Accettare tangenti ha un rischio minimo a fronte del guadagno ottenuti, così come smaltire illegalmente i rifiuti.

Ricordiamoci inoltre che i crimini violenti, per quanto abbiano un forte impatto emotivo hanno in realtà uno scarso o nullo impatto economico: se qualcuno vi mena e vi ruba il cellulare non è un gran guadagno per il ladro (ne un gran danno per la società), mentre se qualcuno fa appropriazione indebita e fa fallire un’azienda da 200 persone quello decisamente è più interessante come guadagno ottenuto.

Ma sono i crimini violenti ad essere maggiormente e più duramente perseguiti e di conseguenza diventando meno appetibili e a diminuire.

Di concerto però le persone si sentono più insicure, credono di vivere in una società sempre più violenta, creano mostri di varia natura (in base all’etnia o alla religione), fenomeni inesistenti o esagerano crimini a bassissimo impatto statistico (pedofilia).

I tempi del Real GTA sono finiti per l’occidente, il cyberpunk rimarrà relegato nei libri di Gibson e la nostra società progredirà verso un futuro di sicurezza interna. Questo ci dicono le statistiche.

Ma il crimine è connaturato alla società (e all’economia che ha la sua versione della “Finestra rotta”) e cambia solo le sue forme.
Domani i nostri figli potranno giocare tranquilli per le strade (anzi, già oggi), ma probabilmente qualcuno gli svuoterà il conto in banca.
E il prossimo Saint Row sarà ambientato in una sala server.

Per concludere, visto che si parla di statistiche, vediamo come i numeri ci dicono cose inaspettate che possono essere interpretate in maniera curiosa, saltatelo se non vi piace l’ironia.

[spoiler] Quale è il posto più a rischio stupro che si possa frequentare?
Le statistiche ci dicono che negli Stati Uniti ci sono ogni anno circa 90.000 stupri (dati 2008) principalmente a danno di donne.

Ma i rapporti di Human Right Watch ci dicono che nel 2010 sono stati stuprati 140.000 uomini.

Nelle carceri il 4% dei detenuti viene violentato.

Questa è una vera emergenza, un’emergenza stupri di cui si parla poco.

Poi certamente qualcuno potrebbe dire che quelle persone sono in prigione e che quindi “se la sono cercata”, ma non ci vedo una gran differenza tra questo e dire che le ragazze con la minigonna “se la sono cercata”.

Si vede che sono all’antica. [/spoiler]

 

 

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