Bartkira

Bartkira_1_p57 by Filippo Morini

Lo sanno anche i sassi ormai: Akira, lungometraggio d’animazione uscito nel 1988 basato sull’omonimo manga di Katsuhiro Otomo, festeggiava ieri il suo venticinquesimo anniversario tornando solo per un giorno nelle sale italiane, proiettato in digitale 2K e con audio PCM surround 5.1.

 

Per i blasfemi ingrati che ancora non sanno cosa sia e cosa sia stato il fenomeno Akira dagli anni ’80 ad oggi, un sintetico riassunto da leggere mentre vi frustate con una catena da moto come protocollo impone:

Tutto innaffiato con ultraviolenza e cyberpunk a fiumi.

Akira è prima di tutto un manga scritto e disegnato da Katsuhiro Otomo e pubblicato sulle pagine della testata giapponese Young Magazine dal 1982 al 1990, riscuotendo un incredibile successo sia in patria che oltreoceano e raccogliendo badilate di riconoscimenti e premi di ogni genere. La storia, ambientata nel 2019, ruota attorno ad un gang di motociclisti tossicodipendenti adolescenti di cui fanno parte i 2 protagonisti/nemesi della storia, Shotaro Kaneda e Tetsuo Shima, immersi in una Neo-Tokyo futuristica e fatiscente post-terza guerra mondiale. Nel bel mezzo di tutto questo vi sono bambini dotati di poteri ESP risultato di esperimenti governativi atti a creare la macchina da guerra definitiva, inseguimenti in moto su autostrade deserte e palazzi distrutti come fossero castelli di carta, il tutto innaffiato con ultraviolenza e cyberpunk a fiumi. Da tutto questo delirio è stato tratto un film uscito nel 1988 in Giappone e un paio d’anni dopo nel resto del mondo, destinato a spalancare gli occhi dell’occidente sul mondo dell’animazione nipponica.

Ma per commemorare ulteriormente lo scoccare di questi 25 anni c’è anche qualcosa di decisamente più inusuale di cui parlare, un progetto tanto fuori di testa quanto a suo modo geniale: Bartkira.

 

Neo-Springfield is about to E•X•P•L•O•D•E

Qualche mese fa girovagando a caso sull’internetto mi imbatto in un articolo che descrive questa delirante impresa del prode James Harvey, artista, nerd, filantropo, che folgorato da alcuni disegni realizzati da  Ryan Humphrey in cui venivano riprodotte tavole di Akira con i personaggi dei Simpson, decide che si, è tutto talmente una figata che merita di essere sviluppato e trasformato in un progetto serio (serio per modo di dire, ma neanche troppo): ridisegnare TUTTO Akira, ogni singola tavola copertine comprese utilizzando personaggi tratti dai Simpson al posto del cast originale, spostando il set da Neo-Tokyo a Neo-Springfield.

Bartkira by Ryan Humphreys

Le poche tavole ispiratrici realizzate da Ryan Humphrey presentavano un re-casting approssimativo e frettoloso (i personaggi non erano mai fissi, talvolta Bart era Kaneda, talvolta Testuo), ma James ha deciso di fare le cose per bene e ha messo a punto un gruppo di personaggi perfetto per rappresentare le vicende narrate nel manga come fossero viste attraverso gli occhi di Matt Groening:

Kaneda è Bart, Testuo è Milhouse, Akira è Ralph, Ryu è Flanders, il colonnello Shikishima è Skinner.

Se conoscete bene il manga e il film probabilmente avrete già intuito la portata dei risvolti comici che assumeranno alcune scene, il resto del cast e una serie di altre informazioni le potete trovare sul tumblr ufficiale di James.

Cast Bartkira

 

Il progetto e come parteciparvi

Ogni illustratore è stato chiamato a ridisegnare 5 pagine consecutive assegnate da James in persona, utilizzando lo stile e la tecnica preferite con l’unico punto fermo di rispettare scrupolosamente il re-casting e riprodurre la struttura delle tavole esattamente come si presenta in quelle disegnate da Otomo (niente vignette aggiuntive o cambiamenti nella loro disposizione, dialoghi inalterati eccezion fatta per i nomi di personaggi e luoghi, ecc.).

768 illustratori coinvolti in questa titanica follia.

Appena saputo tutto questo (circa 3 settimane fa) ho inviato una mail a James tempo zero che fortunatamente è riuscito ad infilarmi tra i 768 illustratori coinvolti in questa titanica follia, e dopo avermi indicato quali pagine di quale edizione avrei dovuto ricreare sono partito.
Il risultato lo potete vedere in fondo a questo articolo, affiancato ai disegni originali di Otomo.

I volumi verranno pubblicati a breve su di un sito ad hoc e scaricabili ovviamente gratis man mano che tutti consegneranno le tavole complete, ma googlando “bartkira” se ne possono già trovare una marea online, condivise dagli autori stessi sui rispettivi blog e tumblr personali.

Data la mole di richieste ricevute da appassionati da ogni parte del globo di far parte di questo progetto, si è infine deciso di realizzare anche tutte le illustrazioni presenti nell’artbook Akira Club (edito anche in Italia da Planet Manga) così da poter coinvolgere più persone possibili.

Qualcuno di voi vuole contribuire?
Inviate una mail a bartkiracommittee@gmail.com e con ogni probabilità vi sarà assegnata un’illustrazione o delle tavole di qualcuno che si è ritirato all’ultimo momento.
Potrebbe veramente uscirne il mash-up definitivo.

 

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