Sheela-Na-Gig

Sheela-Na-Gig

Con il nome Sheela-Na-Gig vengono indicate alcune sculture in pietra realizzate presumibilmente in periodo altomedioevale e raffiguranti una donna, talvolta anziana e/o deforme, nell’atto di esporre la propria vulva. Le sculture di questo genere sono spesso grottesche e forzano l’attenzione sui genitali femminili, rappresentati ingrossati e in molti casi tenuti divaricati dalle mani della donna.

Tali rappresentazioni sono state rinvenute in massima parte in castelli e chiese d’Irlanda e Gran Bretagna ed in misura minore anche in altri paesi europei, tra cui Francia, Svizzera, Norvegia.

Sheela-Na-Gig nella chiesa di Kilpeck, vicino HerefordSheela-Na-Gig nella chiesa di Kilpeck, vicino Hereford, Inghilterra. La figura della donna è rappresentata accovacciata, come accade spesso.  Forte rilievo è dato agli occhi e alla vulva, tenuta spalancata.

Parlando delle Sheela-Na-Gig ci si muove nel campo delle possibilità, perché non si hanno certezze assolute né sul nome, né sull’origine, né tanto meno sulla loro funzione.

Il significato maggiormente accreditato di “Sheela-Na-Gig” è “strega delle cosce”.

Il termine “Sheela-Na-Gig” ha come significato maggiormente accreditato quello di “strega (o vecchia donna) del seno (o delle cosce)”: secondo il British Museumis probably a corrupt version of the Irish meaning ‘old hag of the breasts’ or ‘of the hunkers’”.

 

 

Sheela-Na-Gig a Church Stretton, InghilterraTalvolta la datazione e l’individuazione della posizione originaria delle statue sono di difficile determinazione, a causa del fatto che, nel corso dei secoli, queste sono state spostate ed utilizzate come elementi decorativi all’interno di edifici di epoche successive.

Un esempio di ciò è la Sheela-Na-Gig presente nel paese di Church Stretton, nella contea dello Shoropshire, in Inghilterra: qui la scultura è incassata nella parete della chiesa ed il materiale di cui è fatta, visibilmente più levigato ed invecchiato del contesto, ne denuncia una posizione originaria differente, come viene illustrato qui.

 

Sheela-Na-Gig nella chiesa di Notre Dame a Bernières -sur-Mer, Francia
Sheela-Na-Gig nella chiesa di Notre Dame a Bernières-sur-Mer, Francia. La Sheela è integrata nell’edificio: non sembra provenire da un altro manufatto e poi qui ricollocata, a differenza di altre Sheela inglesi o irlandesi.

La figura è scolpita a sostegno delle nervature che probabilmente si innalzano a formare una parasta polilobata, oppure un arco o a sorreggere una volta, in ogni caso in una posizione molto importante sia da un punto di vista statico che simbolico.

Se per la data di realizzazione delle varie Sheela si possono fare delle ipotesi verosimili e restringere l’indeterminazione, per ciò che riguarda il significato e la funzione delle Sheela si possono fare solo delle supposizioni.

Molto probabilmente si tratta di una divinità celtica sopravvissuta all’avvento del cristianesimo e da questo integrata all’interno dei suoi luoghi di culto.
Spesso associata al Green Man della tradizione celtica in qualità di sua controparte femminile.

Forse rappresenta una divinità della fertilità e forse è espressione del femminino sacro, forse è un simbolo di ammonimento contro la lussuria, forse ancora ha un valore apotropaico.

Spesso viene associata all’Uomo Verde della tradizione celtica, simbolo della fioritura primaverile ed in generale della natura, anch’esso talvolta come la Sheela proveniente da materiale di spoglio e generalmente ricollocato nelle chiavi di volta o nei capitelli di edifici cristiani. Tale associazione, però, non accoglie pareri unanimi tra gli studiosi della Sheela.

 

Se siete lettori di Dampyr, sicuramente l’argomento vi avrà ricordato l’albo 146 “Il Signore Verde“, mentre il riferimento alla Sheela che mi sta particolarmente a cuore è la canzone di P.J.Harvey, “Sheela-Na-Gig” appunto, dall’album Dry, con la quale chiudo l’articolo.

 

 

 

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