Ravenna 2019: Agorà, la parola alla cultura

Ravenna 2019: Agorà, la parola alla cultura

Ravenna, dopo essere stata per tre volte capitale del mondo antico, si candida a Capitale Europea della Cultura per il 2019, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Ravenna, dei Comuni di Rimini, Forlì, Cesena, Faenza e Unione della Romagna faentina, Cervia, Russi e Unione dei comuni della Bassa Romagna.

Nell’ambito delle iniziative culturali che costituiscono il cartellone di “Prove tecniche”, stimolante intreccio di proposte e di linguaggi sulla contemporaneità, spicca l’evento Agorà (19-20-21 aprile), un momento di riflessione e contaminazione fortemente voluto da tutti coloro che finora hanno attivamente partecipato alla costruzione del percorso inviando idee e visioni per il 2019 (in particolare nell’ambito dell’Open Call per idee attivato da marzo ad ottobre del 2012) ma aperto a tutti!

Ravenna 2019: Agorà, la parola alla cultura
19-21 Aprile 2013
Artificerie Almagià – Zona Darsena – Ravenna
Programma Completo (www.ravenna2019.eu)

 

 

L’Evento

Il primo giorno – venerdì 19, intitolato “Gli stati generali della cultura” – l’agenda dei lavori prevede un’introduzione di Roberto Grandi, dell’Università di Bologna, sul tema “Cultura, sviluppo, territorio”, seguita da una tavola rotonda fra assessori alla cultura degli enti che sostengono il Comune di Ravenna in vista del 2019: Provincia di Ravenna, Comuni di Forlì, Cesena, Faenza, Rimini e Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Con loro, significativamente, anche l’assessore regionale alle Attività produttive, Giancarlo Muzzarelli, per i risvolti economici della cultura, in generale e nello specifico. A fare gli onori di casa Ouidad Bakkali, assessore alla Cultura del Comune di Ravenna; modera l’attore Marco Cavalcoli.

Il pomeriggio del 19 sarà invece dedicato a “Percorso, metodi e strumenti” della candidatura di Ravenna e delle città romagnole: relazioni di Nadia Carboni, project manager di Ravenna2019, e presentazione delle idee progettuali della Romagna (eccetto Ravenna) da parte dei Comitati artistico-organizzativi di Forlì, Cesena, Rimini, Faenza e Comuni della Bassa. A seguire, dibattito aperto agli operatori e alle realtà culturali del territorio.

La seconda giornata di “Agorà 2019”, sabato 20 aprile, si intitola invece “La parola ai cittadini”: l’intera sala dell’Almagià, moderna “piazza” coperta e attrezzata, si trasformerà in uno spazio ideativo partecipato, seguendo i criteri dell’open space technology, con micro-aree di discussione create da separè per favorire il dialogo e l’incontro; parteciperà Marianella Sclavi, del Politecnico di Milano, una delle più esperte facilitatrici di processi partecipativi in Italia. Insieme a lei lavoreranno Stefania Pelloni e Andrea Caccìa di Villaggio Globale di Ravenna.

La terza e conclusiva giornata, domenica 21 aprile, è la volta dei gruppi di lavoro ravennati:“La parola ai working groups”, così è stata intitolata, sarà aperta dai saluti di Sergio Zavoli, presidente del Comitato promotore e Massimo Mezzetti, assessore regionale alla Cultura; poi i coordinatori dei 15 gruppi presenteranno le idee progettuali della città di Ravenna. Coordina Lorenzo Donati, del Comitato artistico-organizzativo di Ravenna2019.

L’Open space technology di Agora 2019 è una non-conferenza, uno spazio ideativo in cui ogni partecipante all’Open Call e chiunque sia interessato ad apportare il proprio contributo condivide la propria idea e incontra le altre. Questo fa si che si sviluppino altre idee, collaborazioni, e ci si arricchisca a vicenda portando valore aggiunto alla candidatura di Ravenna. Saranno attivati gruppi tematici in base agli interessi dei presenti e a fine giornata sarà prodotto un report istantaneo con tutte le idee e le proposte emerse per Ravenna 2019, che sarà consegnato allo staff di Ravenna 2019.

Analoga metodologia verrà utilizzate domenica 21 aprile, quando le protagoniste della giornata saranno le idee elaborate dai 15 gruppi di lavoro attivati nel corso 2012.

 

 

Approfondimento sulla Candidatura

Le ragioni della candidatura di Ravenna non si fondano soltanto sull’eccezionale persistenza di un patrimonio monumentale prestigioso, inserito dall’Unesco nella World Heritage List, e nemmeno in via esclusiva su una produzione culturale di livello internazionale, caratterizzata dalla relazione tra eredità culturale e istanze innovative, tra conservazione e creazione, tra ricerca identitaria e apertura al mondo. Ravenna si candida innanzitutto perché si ritiene in grado di rappresentare in modo esemplarmente efficace il nostro Paese. La sua dimensione, la sua storia, le testimonianze artistiche di cui è ricca, il legame con Dante e le origini della nostra lingua, il rapporto del territorio con l’acqua, delineano un modello di città in cui può ben specchiarsi l’identità italiana. Allo stesso tempo le sue caratteristiche le consentono di interpretare in modo originale quel modello, enfatizzando quei tratti virtuosi che meglio possono metterla in relazione con l’Europa, offrendo un contributo positivo e costruttivo per il futuro europeo.

In particolare Ravenna, a partire da una storia che la consacra come luogo di incontro e di dialogo tra culture diverse, antico Ponte tra Oriente e Occidente, si connota più di altre per la presenza di un capitale sociale e di un insieme di forze cooperative che hanno permesso in passato, e permetteranno sempre di più in futuro, la tenuta del tessuto civile di cittadinanza. La cooperazione, ovvero il fare insieme – che attraversa i settori della cultura, dell’economia, della società – costituisce non solo una leva strategica di sviluppo, ma anche uno strumento per affrontare il cambiamento e la trasformazione. Il modello cooperativo, in quanto tale, può legittimamente proporsi all’Europa come una realtà da valorizzare e da cui trarre esempio, specie nei momenti di crisi.

Ravenna ha generato in passato visioni artistiche che sono pietre miliari nella storia del nostro continente e oggi, attraverso il progetto Mosaici di cultura, vuole proporre nuove visioni per l’Europa. La metafora del mosaico ben si presta a rendere l’idea dell’incontro tra la pluralità di forme ed esperienze che innerva il discorso artistico-culturale sarà uno dei cardini del dossier ufficiale di candidatura a Capitale Europea della Cultura per il 2019 che Ravenna presenterà quest’anno

In questa ottica, il dialogo con la contemporaneità affronta nel percorso ravennate una serie di temi rilevanti per il futuro del territorio e dell’Europa, quali l’ospitalità e la diversità culturale, il conflitto e le sue possibili composizioni, il rapporto con l’acqua e le relazioni con l’esterno, la creatività e le nuove tecnologie, le trasformazioni e il fare insieme.

Le linee programmatiche e tematiche della candidatura si stanno riempiendo di giorno in giorno con progettualità condivise e partecipate dai cittadini e dalle organizzazioni del territorio: è stata aperta una open call per idee rivolta a tutta la cittadinanza; sono stati attivati sui temi della candidatura 25 gruppi di lavoro con il coinvolgimento di più di trecento realtà organizzate operative nell’ambito delle arti e della cultura, ma anche dell’economia, della società civile, dell’ambiente, dell’urbanistica, dello sport, ecc. ; è inoltre stato creato per la prima volta il cartellone Prove Tecniche di 2019, che raccoglie e mette a sistema tutte le iniziative, già esistenti o innovative sul territorio romagnolo, per la promozione di un percorso culturale coerente con le linee programmatiche della candidatura: relazione con la contemporaneità, creatività e innovazione sono le principali caratteristiche degli eventi che anticipano frammenti di quel clima vitale che caratterizza una capitale europea della cultura.

Il 2013 è un anno cruciale. È l’anno in cui le città candidate devono redigere e presentare il dossier ufficiale di candidatura, devono cioè raccontare il loro percorso e delineare uno specifico programma in cui dimostrare le proprie capacità di visione e di trasformazione per il futuro. Ravenna e le città che ne sostengono la candidatura sono dunque impegnate in questa sfida e contano di avere idee, progetti e suggestioni in grado non solo di arricchire il loro percorso e i loro contesti culturali, ma anche di condurle fino all’ambito successo finale.

Guest post by Marianna Panebarco

 
Supported by Lega NerdLega Nerd è orgogliosa di supportare la candidatura di Ravenna a Capitale Europea della Cultura per il 2019.

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