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Storie da Internet: 1994 il bug di VOL

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Noi anziani ci ricordiamo una rete fatta di pochissime persone, dove gli smanettoni si conoscevano tutti, dove non esistevano social network, al massimo mailing list, dove il porno era una nicchia relegata ai CDROM perchè per vedere una tetta ci volevano dai 3 ai 5 minuti di pixel scaricati…una rete nata anche grazie a persone come Nichi Grauso e la sua creatura: VideoOnLine o più brevemente VOL!

Ai miei tempi (1992) ci si collegava ad Internet solo tramite linea telefonica standard o al massimo ISDN, l’ADSL era ancora da venire (2000), il modem faceva ancora quei (bei?) suonini di connessione che ai più navigati dicevano già se la linea si stava connettendo o se eravamo finiti su una connessione “rotta”, e capitava spesso…

per chi non avesse presente la “musicalità” dei vecchi modem era questa:

All’epoca c’era un unico modo per socializzare online, la chat.

All’epoca diciamo che c’era un unico modo per socializzare online, la chat, e per gli smanettoni c’era mIrc, un client Irc riveduto e corretto con funzionalità aggiunte e tanti canali disponibili, uno dei quali era il canale #Italia (l’unico italiano, negli anni si sono aggiunti canali per ogni città, poi canali #pizza, poi -sigh- ho abbandonato mIrc…), su cui ci trovavamo in poco più di trenta persone.

Si chattava per lo più la notte, proprio per merito del “bug” di VOL il primo vero provider italiano ad offrire un numero verde per navigare online.

Io all’epoca collaboravo in un negozio d’informatica che cavalcando la novità si era messo a rivendere contratti Internet di un piccolo provider bolognese, ma la notte il negozio apriva solo per noi, i tre tecnici del negozio e la nostra connessione totalmente gratuita con VOL, durante il giorno, in realtà, la connessione si staccava dopo 20 minuti, ma avevamo trovato una falla, di notte il servizio di disconnessione non funzionava, dandoci così la possibilità di navigare a spesa zero da circa mezzanotte fino alla mattina presto!

mirc

Per voi giovani virgulti della rete è normale avere una connessione veloce stabile e non a consumo, per noi era un tesoro, il tamtam di canale #italia fece si che in breve tutti gli smanettoni dello stivale lo sapessero, e in pochissimo tempo ogni notte l’appuntamento era fisso, a scambiarsi crack di programmini da due soldi, a scaricare cover di CD che avevamo noleggiato e duplicato per uso personale, o anche solo a studiare come si facevano i siti.

Il “bug” non era immediato, funzionava solo su alcuni router, per cui ogni volta che componevi il numero dovevi sperare di agganciarti al router bacato, quando ci riuscivi era una gran festa!

 

Un bel gioco però dura poco…

Mamma Telecom non poteva essere il secondo provider nazionale, e così nel 1996 acquisì la società e la trasformò in TIN.it (Telecom Italia Network) oggi trasformata in Alice.

Vale però la pena ricordare quei due anni, un po’ per la goduria del navigare a spesa zero, ma anche per l’innovazione del progetto VOL che dalla Sardegna era riuscito a conquistare tutto lo stivale, si parla di (ben) 15.000 abbonati (fonte WIkipedia), che per l’epoca erano davvero tanti! Grauso e il suo progetto però in quei due brevi anni di vita avevano addirittura attirato l’attenzione di Nicholas Negroponte (di cui non credo serva dirvi altro) che investì in un progetto di ricerca in collaborazione con Grauso e VOL, ma poi investimenti dissennati e progetti andati male portarono Grauso a cedere alle lusinghe della Telecom.

Vanno tuttavia ricordati i progetti che invece funzionarono, la VOLmail prima email commerciale sganciata dal circuito delle università e VOLftp, equivalente del più famoso Tucows che nasceva in quegli anni e punto di riferimento per lo shareware e il freeware italiano! (se non conoscete Tucows vi consiglio la visita)!

Non so, a ripensare oggi a quegli anni mi sento un pioniere, anche se le mie conoscenze erano tutte da autodidatta, e il mio vocabolario non è da informatico, oggi so aprire un pc, smontarlo e rimontarlo anche grazie agli studi e alle chiacchiere fatte online in quegli anni, grazie VOL, grazie Nichi Grauso:

VOL è morto, lunga vita a VOL!

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