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Lena Hades

LEGANERD 047543

Santa Caterina, ascoltami pure
sono una semplice artista russa
che gia’ dalla prima infanzia credeva che ogni pittore
fosse un sacerdote vero e proprio
per me l’arte e’ una cosa sacra
piu sacra che tutti le religioni del mondo messe insieme

Mia amatissima Santa Caterina,
dammi una pace vera e propria alla mia anima,
aiutami vedere tutto il mondo che sta attorno a me
con occhio puro e positivo,
fammi capire e vedere tutta la belleza del mondo,
perche il mondo creato da Dio e’ veramente bello e giusto

Aiutami, Santa Caterina, ti prego
di tutto il mio cuore che e’ sempre puro

.

Oggi vi parlo di Lena Hades, una pittrice russa che vive e lavora a Mosca. Nasce a Kemerovo nel 1959; nel 1966 prende parte, per la prima volta, ad un circuito di mail art; la sua prima vera mostra è del febbraio 1995, nella galleria Yunea, a Mosca. Nel 2005 fonda il Matismo. E’ nota principalmente per il suo ciclo Also sprach Zarathustra; è stata accusata nel 2010 di aver infranto con due suoi dipinti (Welcome to Russia e Chimera of the misterious russian soul, dichiarati russofobi) la legge n. 282 del codice penale russo, che legifera in materia di incitamento all’odio etnico. Studia matematica e lingue antiche, in particolare greco, sanscrito ed egiziano; come ha dichiarato qui, rispondendo a Marina Bessanova (che le aveva chiesto, nel 2001 – anno della morte di quest’ultima – di descriversi parlando in terza persona), prova un amore per il lontano e il remoto.

Paradoxical thinking is characteristic of Hades. Mutually exclusive contradictions peacefully coexist in her inner world and feed her artistic and scientific creative work. She called herself a traditionalist and is convinced that “tradition” or transcendental knowledge which is still present in all traditional cultures, can be gathered by her and arranged in a system. She calls this utopia “theographical Temple”. This is her reply to Nietzsche’s question: “koenntet ihr einen Gott denken?” — “Could you think a God?”

Each object of “cult” in her Temple is not just a fruit of artistic imagination (she doesn’t value imagination as high as other artist, since her own is initially superfluous), but a result of serious linguistic research, which is not merely research. Rather, it is free soaring, where there are no air corridors or foreign air spaces, where all cultural space is perceived as one’s own. She calls her method of assimiliating new knowledge “remembering”. She does not learn and study, she simply remembers something that was well familiar to her once, “in her past lives”. That is how the Orphics and Pythagoreans used to learn the world.

When reading the Egyptian Book of Dead, she recollects the names of gods in hieroglyphic scripture and, therefore, in her own memory discovers the origin of these names. Next, she paints, and her paintings make these discoveries visible. Otherwise how could the following fact be accounted for? — Most Egyptologists insist that goddess Nephthys (Nebt-het, or “Mistress of the house” in Ancient Egyptean), who is seen standing next to Isis by the throne of Osiris on the papyruses in the Egyptian Book of Dead, is an “artificially invented goddess”, whereas Hades does know and can prove that the hieroglyph “Nebt-het” is nothing else than a symbolic representation of the Primeval Temple arisen on the Primeval Hill.

“mathesis anamnesis estin ” or “learning is remembering”, Lena Hades frequently says it citing Proclus. She deduces strict, logical and fine parallels between the Book Bereshit (or Genesis for Christians), the Pythagorean Number and gods of Ancient Egypt; so she finds, what precisely are the Numbers 1-2-3-4-5 and also the Numbers 6-7-8. She gives a name to this discovery taken from a nursery rhyme. She is asking herself why a regular pentagonal star was the sacred symbol of the Pythagorean union? Then she searches and finds a precise answer. It is precise, because she believes
it is better to know nothing than to have half-knowledge of many things.”
Paradoxical thinking of Lena Hades ENVELOPS NOT JUST A FEW PAST MILLENIUMS OF HUMAN CIVILIZATION, BUT GOES DEEPER INTO NOT JUST THOUSANDS, BUT MILLIONS OF YEARS. For instance she keeps at home as a relic a petrified crest fragment of an ancient stegosaurus found in kamchatka, calls him dasia and often converses with him. this is another manifestation of her “love for far and remote.”
A childish or more exactly juvenile perception of the world, when everything is possible and everything is allowed — literally “alles isr erlaubt”, is at the same time her strengh and her weakness. She knows that “every child is an artist (Picasso)” and for her it’s not difficult to “remains an artist when one ceases being a child ( Picasso again)”.

Hades consciously refuses to become adult and perceive the world too seriously. Like a child, she is playing at adult life: her paintings and texts are her dolls and playthings. she calls them “her children” and, like a child, plays with them in full seriuosness.

Lena Hades, 9 may 2003

 

Mathism

Theometry

The answer is never the answer. What’s really interesting is the mystery.
If you seek the mystery instead of the answer, you’ll always be seeking.
Ken Kesey, nell'intervista rilasciata a Robert Faggen nel 1944 per il Paris Review

Il Matismo è un movimento fondato il 6 maggio 2005. Il termine nasce dall’eliminazione del prefisso super dal termine Suprematismo, coniato da Malevich per definire la corrente di astrattismo da lui fondata.

Il Suprematismo

LEGANERD 047683

Quando, nel 1913, nel corso dei miei sforzi disperati per liberare l’arte dalla zavorra dell’oggettività, mi rifugiai nella forma del quadrato, ed esposi un quadro che non rappresentava altro che un quadrato nero su un fondo bianco, i critici e i pubblico si lamentarono: “È andato perduto tutto ciò che noi abbiamo amato. Siamo in un deserto.” Consideravano questo quadrato incomprensibile e pericoloso… Ma non c’era altro da aspettarsi.

K. Malevich, 1999.

Nel secondo decennio del 1900 la Belle Epoqué è giunta al termine, sostituita da una tensione e un’angoscia, i sentimenti da fin de siecle che porteranno alla Grande Guerra. In filosofia, si affermano le idee di Nietzsche e gli studi di Freud e la scoperta dell’inconscio accendono l’interesse degli artisti per il mondo del sogno, del fantastico (vedasi nascita del Surrealismo).

Con il termine “suprematismo” intendo esprimere la supremazia della sensibilità pura nell’arte creativa. Per il suprematista i fenomeni visivi del mondo oggettivo sono di per sé, senza senso; la cosa importante è sentire.

In pittura, dopo l’Impressionismo, si diffonde l’Espressionismo; questa nuova concezione dell’arte porta a preferire l’aspetto emotivo dell’artista, a discapito del realismo: come già in Gauguin e Van Gogh (suoi predecessori) la pennellata è asservita alla trasmissione degli stati d’animo del pittore, e v’è l’utilizzo di linee spezzate, colori contrastanti e pennellate ruvide e aggressive; dall’Espressionismo si giunge all’Astrattismo, che si svilupperà in tutta Europa e, a causa della seconda guerra mondiale, anche oltreoceano, in cui scompare la funzione dell’arte di rappresentare, slegandosi completamente dalla realtà.

Una delle correnti di questo movimento è il Suprematismo, fondato da Malevich nel 1913, che s’impone di dipingere un mondo privo di oggetti, rifuggendo dall’arte come rappresentazione della realtà, abbracciando il concetto di arte fine a se stessa; l’astrattismo, poiché in esso il colore, attraverso le forme geometriche, è libero di esprimersi, è, secondo l’artista, da ritenersi superiore a quella rappresentativa della realtà: da qui il termine Suprematismo.

Manifesto

Traduzione parziale del Manifesto del Matismo, realizzata da mia cuggina.


Mosca 06.05.2005
All’una di notte s’incendiò il balcone che si affacciava sul portone principale della casa vicino alla mia.

Il mattino seguente nacque“ МА —МА”, l’antitradizionalista Manifesto del Matismo.

Ho vinto l’involucro colorato del cielo, l’ho strappato e nella sacca che si è formata ho messo il colore e fatto un nodo. Navigate! Il bianco abisso libero, l’infinito sono davanti a noi
Kazimir Malevič, 1919.

Abbiamo lasciato la terra e ci siamo imbarcati sulla nave! Abbiamo tagliato i ponti alle nostre spalle – e non è tutto: abbiamo tagliato la terra dietro di noi. Ebbene, navicella! Guardati innanzi! Ai tuoi fianchi c’è l’oceano: è vero, non sempre muggisce, talvolta la sua distesa è come seta e oro e trasognamento della bontà. Ma verranno momenti in cui saprai che è infinito e che non c’è niente di più spaventevole dell’infinito.²
Friedrich Nietzsche, 38 anni prima.

Ci imbarcheremo sulla navicella! Almeno su di essa! Tanto più che la parola russa nauka (scienza)³ – in lingua sanscrita significa piccola imbarcazione . Unico vascello, sul quale è possibile esplorare l’oceano della conoscenza.

Esso è allo stesso tempo piccolo e enorme * ed inoltre costruito in una maniera eccezionalmente complessa, poiché a bordo solo in pochi possono salirci e ancor più navigare. Ma ciascuno a bordo del vascello, persino il semplice marinaio, sa che nella sala macchine della nauka si trova il più recondito dei segreti e che difficilmente è possibile raggiungere quel luogo. Allo stesso tempo, tutti a bordo cercano in continuazione di arrivarci utilizzando vari gradi d’ insistenza e perseveranza. Il capitano della nave è il più tenace nella ricerca. Egli ha avuto molti nomi: Pitagora, Platone, Nietzsche e centinaia altri ancora. Talvolta, a causa dei rapidi avvicendamenti al comando egli si è ritrovato anonymos…

Al momento, l’umanità non dispone di un’altra imbarcazione, tutte queste “antropo”, “teo” e semplici “sofie” (esclusa la filosofia propriamente detta, l’amore per la “sofia” vero e proprio ) non sono altro che relitti semidistrutti nell’oceano della conoscenza e già troppa gente, che vi si era aggrappata, è colata a picco.

Etimologia della parola “SUPREMATISMO” — «superconoscenza», più precisamente — «supersapere».
Il SUPREMATISMO è una buona dichiarazione personale, ma non nel senso di «chiarimento/delucidazione», ma di affermazione della propria posizione. Solo questo. SUPREMATISMO — è solamente l’ombra della freccia scagliata verso il futuro, il cui nome è conoscenza scientifica.

Di quale superconoscenza si può parlare, quando non sono stati ancora oltrepassati i limiti della conoscenza stessa?

Per questo motivo elimineremo il prefisso «super» = «supre»! Chiameremo noi stessi semplicemente MATISTI, e il nostro operato MATISMO.

MATHESIS MANIFESTO — МАТЕМА MANIFESTO

МА-МА MANIFESTO DEL MATISMO

MATEMA — MATHESIS — SAPERE — CONOSCENZA —–> MATISMO

GLI ARTISTI, I MATISTI, I MA-MISTICI*, QUALORA VOGLIANO DIRIGERSI DA QUALCHE PARTE, POSSONO NAVIGARE L’OCEANO DEL SAPERE SOSPITI DAL VENTO DELL’INTUIZIONE ARTISTICA RIMANENDO ESCLUSIVAMENTE SUL PONTE DELLA SCIENZA

I SEMPLICI ARTISTI, CHE SI OCCUPANO D’ARTE CONTEMPORANEA, COME IL PLANCTON, VENGONO TRASPORTATI DALLA CORRENTE. ESSI SONO CIBO PER QUALUNQUE PESCE CHE ABITA L’OCEANO E HANNO VITA BREVE.

ESSI NON NAVIGANO: COSA POTRÀ MAI SAPERE IL PLANCTON DI NAVIGAZIONE E VENTO?

GENTE! ARTISTI-MATISTI!!! MA-MISTICI!

VOI CHE SIETE SALITI A BORDO DELLA NAVE!

SAREMO INTELLETTUALMENTE ONESTI!

NON POTREMO «INTORBIDIRE L’ACQUA PERCHÉ APPAIA PROFONDA»!

Note

¹ – La citazione è, datata 1913, di Malevich, fondatore del Suprematismo (a cui ho già accennato).
² – Aforisma n. 124 de La Gaia Scienza, scritto da Nietzsche nel 1888.
³ – Secondo questo articolo di Ferlito, il termine nauka significa nave in Bengalese, e non in Sanscrito (la cui parola per nave è roka).

Theography and Theometry

Plastic and visual study of the mathematical, linguistic and religiuos knowledge of ancient civilizations.

 

Il caso Welcome to Russia e Chimera of the Mysterious Russian Soul

Welcome to Russia
Amen. For our freedom and yours, so to say.

Gli artisti che, nel passato, hanno creato allegorie grottesche sono sempre stati tacciati e accusati di cinismo, blasfemia.
Gli artisti che, nel passato, hanno creato – spiega A.K.Yakimovich (membro dell’Accademia Russa dell’Arte) in un paragrafo riportato dall’artista nel suo blogallegorie grottesche sono sempre stati tacciati e accusati di cinismo, blasfemia. […] Coda di paglia.
Di certo, in Russia, l’arte e la libertà d’espressione in genere, non vivono un periodo roseo.
Il primo artista post-sovietico ad essere anche rifugiato politico (in Repubblica Ceca) fu Avdei Ter-Oganian, sul quale pendeva un procedimento penale per incitamento all’odio (articolo n. 282 del codice penale russo, istituito nel 1996), per aver distrutto con un’ascia delle icone cristiane durante una performance al Manezh Central Exhibition Hall a Mosca nel 1998 e al quale fu impedito, in un primo momento, di partecipare a Counterpoint, mostra tenutasi al Louvre nel 2010, con un dipinto facente parte della serie The Radical Abstractionism Project, che raffigurava un quadrato rosso nel quale vi sono, in diagonale, un rettangolo nero e un pallino bianco; nel testo a corredo del dipinto, l’artista incita a eliminare Putin, e porre finalmente fine al suo governo. Dopo un dialogo tra le istituzioni francesi e russe, quest’ultime hanno concesso il permesso all’artista di esibire l’opera, ma egli l’ha rifiutato, per protestare contro la non-accettazione della sua proposta di immunità per Oleg Mavromati, filmaker in esilio.
Nel 2002 fu aperto un caso contro Vladimir Sorokin, noto romanziere russo, per aver descritto, nel suo libro Goluboe salo, Stalin e Brezhnev fare sesso; lo scrittore uscì indenne dal processo, ma il gruppo di estremisti pro-Cremlino Moving Together bruciò i suoi libri in un finto WC posto di fronte al teatro Bolshoi.
Nel marzo 2010 il graffitaro ed attivista 24enne Artem Loskutov, nativo di Novosibirsk (alcuni dei suoi lavori sono visibili qui) è stato condannato a pagare 20.000 rubli dopo esser stato arrestato (come asserisce Chto Delat, organizzazione che unisce, a suo dire, attivismo, arte e studio teorico della politica) illegalmente per possesso di marijuana e per l’organizzazione di un gruppo criminale volto all’insurrezione popolare.
Nel luglio dello stesso anno la corte distrettuale di Tagansky, a Mosca, ha sentenziato che i due artisti Yury Samodurov (direttore del museo dedicato ad Andrei Sakharov, un museo non statale, già vecchia conoscenza della corte di Tagansky che lo aveva condannato, nel 2003 ad una multa di 100k rubli –sempre per aver violato lo stesso codice, il 282, – dopo aver organizzato la mostra Beware, religion, come ricorda la Federazione internazionale dei diritti umani in quest’articolo) e Andrei Yerofeyev (ex capo del dipartimento degli andamenti contemporanei delle Gallerie Tretyakov), entrambi curatori della mostra tenutasi nel 2007 Forbidden Art (le cui opere, tra le quali si annoverano Chechen Marlyn dei Blu Noses, che rappresenta una donna musulmana che, come Marylin nel film The Seven Year Itch, tiene il burqa che svolazza verso l’alto e My body, una trasposizione in chiave pop-art di Gesù Cristo, la cui figura è affiancata dal logo di McDonald, sono state bandite dai musei russi), accusati dalla Chiesa Ortodossa di blasfemia, sono colpevoli di incitamento all’odio e denigrazione della dignità umana, e pertanto condannati a 5 anni di prigione (pena poi convertitasi in un’ammenda, rispettivamente di 6.500 e 4.800 $).
Un altro caso è quello dell’artista Garik Vinogradov, che è stato querelato dal sindaco di Mosca per aver anagrammato il suo nome, Yuri Luzhkov, in ‘ukluzhii vor’, ovvero ladro abile; l’artista è stato scagionato dalle accuse.
Piccola menzione (o minzione?) per il gruppo punk russo Pussy Riot, gruppo punk-rock russo, un po’ le Sara Tommasi russe. Il 18 agosto 2012 il tribunale di Mosca ha emesso una condanna per 2 anni alle tre donne, ree di aver fatto irruzione, il 24 febbraio, nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca per cantare sull’altare Madonna, liberaci da Putin, accusate di vandalismo e incitamento all’odio religioso; immancabile la gara a chi sfoggia gli ideali più democratici richiedendone la scarcerazione invocando il diritto al dissenso.

Tutto in base al precedentemente citato articolo 282 che, deliberando sull’odio etnico, è causa dell’arresto anche di numerosi membri delle frange più estremiste.
Il Movimento Contro l’Immagrazione Illegale, un gruppo ultranazionalista, in particolare Anastasia Ivanova, curatrice del sito del movimento, DPNI.org e Natalya Kholmogorova, a capo di un altro gruppo ultranazionalista, ebbero l’idea di sfruttare Lena Hades, le sue opere e la sua popolarità, per far abrogare quella legge e per combattere l’approccio discriminante che porta a incarcerare antisemiti e ultranazionalisti ma lasciare liberi i russofobi.
I dipinti incriminati sono Welcome to Russia (in cui Petrushka, un personaggio folkloristico, fa capolino dalle due metà di un sipario, di cui una reca scritte oscene e l’altra una preghiera) e Chimera of the Mysterious Russian Soul (che rappresenta un’aquila a due teste ubriaca, con in mano una bottiglia di vodka, un simbolo anti-semita, un’armonica e un libro di Dostoevskij), volti a denunciare e criticare le incongruenze del misterioso animo russo, i vacui valori morali e compagnia bella, e compiono un’opera di autocritica nei confronti della stessa autrice.
Hades ha subito 300 denunce nel 2008, ma le autorità hanno chiuso il caso, riaperto inspiegabilmente nel 2010, ancora in corso; l’artista rischia 2 anni di prigione per incitamento all’odio contro i russi e, in più, 3 anni per organizzazione di gruppo volto all’infrazione dei diritti umani.

Opere

 

Also sprach Zarathustra

Also sprach Zarathustra

Owing to errors regarding their descent, their uniqueness, their mission, and by claims based upon these errors, men have again and again “surpassed themselves”; but through these same errors the world has been filled with unspeakable suffering, mutual persecution, suspicion, misunderstanding, and an even greater amount of individual misery. Men have become suffering creatures in consequence of their morals, and the sum-total of what they have obtained by those morals is simply the feeling that they are far too good and great for this world, and that they are enjoying merely a transitory existence on it. As yet the “proud sufferer” is the highest type of mankind.
F. Nietzsche

Also sprach Zarathustra (Cosi parlò Zarathustra) è un ciclo pittorico realizzato dalla pittrice dal 1995 al 2003 ed ispirato dall’omonimo libro scritto da Nietzsche tra il 1883 e il 1885. Fu presentato alla prima biennale russa d’arte contemporanea, a Mosca e, nel 2004, fu stampato dall’Istituto Filosofico dell'Accademia Russa delle Scienze una versione (disponibile in tedesco e in russo) del libro Così parlò Zarathustra contenenti riproduzioni delle sue tavole. Le opere non sono delle illustrazioni del libro, ma una versione grafica della massime in esso contenute, degli aforisimi visuali; gli aforismi resi graficamente dal ciclo sono disponibili qui.

 

Monument to Boris Eltsin

Boris Eltsin

Nel 2007 il presidente russo Medvedev decide di dedicare una statua al presidente russo Boris Yeltsin; viene quindi organizzato un contest tra artisti per la realizzazione dell’opera (che sarà vinta da Dmitry Kawarga con il suo Monument to Eltsin’s Epoch), al quale Lena Hades partecipa con Monument to Boris Eltsin, che rappresenta il presidente successore di Gorbaciov seduto su un trono che, tenuto sulle spalle dai ministri postrati, sottomessi o in adulazione, poggia su un panino, una sorta di paradiso sopra la volta celeste, sorretto dalle forze di sicurezza e dai servizi segreti, alla quale tutti cercano di accedere.

 

180 degrees. Inverted world


They live among the hard facts of life, reality, as it is called. It is the reality of a swamp and they are like frogs who have nothing better to do than to croak. The more they croak the more real life becomes.
Henry Miller, Tropic of Cancer

180 degrees. Inverted World, esposta alla biennale russa del 2006, s’ispira da alcuni passi del libro di Henry Miller precedentemente citato e offre (senza ritocchi con Photoshop, solo capovolgendo i riflessi delle figure nello stagno) uno squarcio di mondo capovolto e ribaltato, in cui, al posto del cielo e delle nuvole, c’è uno stagno .
It’s hard to imagine what it can be like, this heaven that men dream about. A frog’s heaven, no doubt. Miasma, scum, pond lilies, stagnant water. Sit on a lily-pad unmolested and croak all day . Something like that, I imagine.
Henry Miller, Tropic of Cancer

 

Trash art, Russian art alphabet e Russian dog shit alphabet

Trash art

 

Il dare nomi è dualismo, bigottismo, è uno schermo che ci vieta la ‘diretta sperimentazione’. Krishnamurti

“Learn to read”(Modern society: How to help people get ready to read and learn its concepts).
Lena Hades, nel post sul suo Livejournal col quale annuncia queste opere.

Nel 2008 realizza Trash art, Russian art alphabet e Russian dog shit alphabet (dalla quale è tratta l’immagine precedente).

 

 

 

 

Ecce Homo

Ecce homo
Ecce homo.
(Giovanni 19, 5)

L’opera, composta da varie foto che ritraggono un omino di cartapesta con la testa vuota, riempita di documenti, carta straccia e spazzatura, riprende, nel titolo, la frase molto suggestiva ed evocativa pronunciata da Ponzio Pilato nel presentare Gesù Cristo, dopo averlo flagellato, ai Giudei, titolo del libro autobiografico scritto da Nietzsche nel 1888, e vuole essere, come Lena Hades dichiara in un commento a questo post, un ritratto della società contemporanea e quindi degli uomini, tutti, a prescindere dallo stato sociale e economico e dalle loro capacità intellettive, afflitti da paure e timori reverenziali che impediscono loro di vivere appieno la loro vita.

 

Crosswordhelmithosis and Detecrivestorycosis

Lena Hades
L’opera, realizzata in cartapesta, si collega al libro di Lena Hades edito nel 2004 New Russian Illnesses –
-scanwordohelminthosis and detektivokkosis
.

 

My dads

My dads
My dads è un ciclo sui suoi “padri” spirituali, come Winston Churchil, Michelangelo, Foscolo, Oscar Wilde, Nietzsche.

 

The girl with bows, the woman that mows. The dance

A complete contrast to the above works is the autobiographical series “the girl with bows, the woman that mows. the dance” which are personal revelations of the artist herself. It is here that the bright image of the girl reveals a polysemantic world of the name hades, the English spelling of the name of Hades, the antique god (Aides, Αιδης) who is the master of the dead. But the hell of Hades is not associated either with the antique or the Christian world, it is sooner connected with that of Nietzsche’s one: “even god possesses his hell – which is his love to people”. “The girl with bows, the woman that mows. the dance” becomes the culmination of the series. “The dance” around pagan bonfires – the right became owned to communicate equally with the beyond. The initiation with fire that transforms and tempers the spirit is completed. There is no more fright. The terror of death has been overcome and it gives an ability to possess the sacred theme that suggested trepidation in the past. Lena Hades assimilates with stalker where the boundaries of two worlds meet each other.
Tratto da Wikipedia

 

(S)Cat

(S)Cat

 

Xie Yi indicates the fact of drawing the spirit of the beings. Xu Wei

La serie (S)Cat (in cui la “S” sta per “Sacro”) comprende 100 lavori, disegni su carta, le cui dimensioni partono dai 20×28 cm, realizzati con lo stile cinese dello Xie Yi di Xu Wei, di cui parla qui.

 

Skulls

Skulls
Come Basquiat fece anni prima, Lena Hades realizza, a partire dal 1995, opere raffiguranti teschi per esorcizzare, a suo dire, la paura della morte; le opere vengono presentate nel 1998 a Mosca.

 

Russian countryside

 

Moscow-Petushki-book of the dead

Moscow book of the dead
Il ciclo riprende, nel titolo, il Libro dei Morti, il testo sacro egizio che doveva, composto da formule magiche, accompagnare e proteggere il defunto durante il viaggio verso l’aldilà.

 

French part of my soul

Le opere sono state realizzate in Francia tra il 2002 e il 2003.

 

Altre opere

 

Fonti

Archivio Also Sprach ZarathustraART-TUSA
Manifesto del Matismo | ART-TUSA (un grazie a mia cuggina per averlo tradotto)
Lena Hades | Wikipedia
Blog | LiveJournal
Twitter | @lenahades
Artist Investigated in Test of Extremism Law | The Moscow Times
Artist Lena Hades Accused of Russophobia | newsru.com
Sito | Hades.ru e art-stalker.ru
Elenco esposizioni | OoCities.org
Russian Art | russian-art
Contest for the best monument to Boris Yeltsin | visualrian
Monument to Boris Yeltsin by Lena Hades | yeltsin.us
Canale youtube di Lena Hades | youtube.com
Forbidden Art (Virtual Exposition) | readrussia.com
Organizers of Art Show Convicted in Moscow | New York Times
Yuri Samodurov and Andrei Yerofeyev condemned to a fine for “inciting national and religious hatred” | fidh.org
Russian Artists, Curators Under Attack | Blouin Artinfo
La censura di Mosca ai danni di Avdei Ter-Oganyan | Artglobe
EDITORIAL: Mr. Putin and his extremist | La Russophobe
Art in Russia: under attack | Artnews
Russian Legal Information Agency | RAPSI

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