Google: Più trasparenza nelle richieste governative

Quando iniziammo a rilasciare questi dati, nel 2010, osservammo che le agenzie governativi dai paesi differenti ci chiedevano di rimuovere contenuti politici che i nostri utenti avevano postato sui nostri servizi. Speravamo che fosse un’aberrazione, ma ora sappiamo che così non è.

Google ha rilasciato sul suo blog Ufficiale un post dove in sostanza denuncia l’approccio degli enti governativi e non nei confronti dei materiali pubblicati sulle sue piattaforme.

Molti elementi pubblicati in rete attraverso i suoi canali vengono spesso criticati per due principali motivi: da un lato i detentori dei diritti d’autore che lamentano la diffusione di contenuti di loro proprietà, dall’altro governi che chiedono di eliminare determinati contenuti.

Come potete vedere qui al primo posto tra le società private che chiedono la rimozione di contenuti troviamo Microsoft, seguita dalla NBCUniversal e dalla RIAA, come poteva essere facilmente intuibile.

Ma la questione più importante riguarda i materiali pubblicati che vengono costantemente segnalati dai vari governi attraverso i propri canali (polizia, guardia di finanza, palazzi di potere, quello che è), pratica sempre crescente e in voga.

Dai precedenti monitoraggi iniziati nel 2010 Google ha creato quadri precisi per ogni nazione, monitorando le varie richieste di censura, perchè tale viene definita, valutando nello specifico che risposta dare e che atteggiamento assumere.

La questione spinosa ruota attorno ai contenuti politici, e i dati riportati sono per questo versante preoccupanti: le richieste di censura sono via via sempre maggiori, e solo per gli ultimi sei mesi di dati il colosso di Mountain View ha rimosso finora il 65% di quelli segnalati, sanciti dai tribunali.

La notizia è significativa perchè nello specifico non si parla più di regimi dittatoriali ma di tutti quegli stati che ostentano i famigerati principi democratici, e che iniziano a muoversi sempre più tranquillamente nella rete comportandosi da bulletti in nome della legge: una consapevolezza improvvisa ha spinto i vari stati a presentare lamentele sempre più frequentemente e con motivi discutibili che vanno ben oltre il buon senso.

We received a request from the Passport Canada office to remove a YouTube video of a Canadian citizen urinating on his passport and flushing it down the toilet. We did not comply with this request.

A questo Link vi lascio al Google Transparency Report, aggiornato con gli ultimi dati, che descrive molto bene le medie percentuali e che soprattutto vi darà stime e calcoli che mi son guardato bene dallo scrivere in questo post :D

Oltre agli aggiornamenti PARZIALI globali (dove sono Cina e Iran?) trovate tutta una serie di dati e statistiche utili a fare un quadro del rapporto conflittuale tra internet e il potere, tra dati eliminati e dati richiesti.

Voi cosa ne pensate? Questa della censura è sempre la solita storia, oppure è una pietra che rotola e acquisisce velocità?

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