Il differenziale autobloccante

Intro

Durante il mio precedente articolo sui traversi avevo accennato alla necessità di un differenziale autobloccante per esibirsi in un certo tipo di ostentazioni automobilistiche. Quindi, esortato da quattro gatti acclamato a gran voce, mi accingo a spiegare a grandi linee il funzionamento e i perché del differenziale.

Cos’è il differenziale

Il differenziale sostanzialmente porta la potenza del motore alle ruote motrici ed è l’ultimo meccanismo di riduzione prima che vengano trasmessi i cavalli alle ruote.
Ora, prendendo spunto dall’immagine di apertura vedremo come funziona.
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La potenza generata dal motore non viene trasmessa direttamente ai satelliti(viola) ma passa per i mozzetti di ancoraggio (verde) i quali non possono ruotare come meglio credono. L’autobloccante prevede che i 4 satelliti possano muoversi lungo le gole inclinate dei mozzetti di ancoraggio. Pertanto, quando i due alberi esterni ruotano a velocità differenti, i satelliti sono sottoposti ad una spinta laterale che li obbliga a risalire la pendenza delle gole dei mozzetti. Questi ultimi, essendo affacciati parallelamente, tendono ad allontanarsi assialmente tra loro e – annullando il piccolo “gioco” preesistente -, vanno a comprimere i pacchi di lamelle (azzurre e rosse) ai margini del congegno. In sostanza il meccanismo diviene autobloccante solo se il nucleo centrale si espande assialmente premendo sulle lamelle e ciò si verifica quando sulle ruote velocità e coppia differiscono di una certa entità. Le lamelle affacciate sono di due tipi, a denti esterni (azzurre) o a denti interni (rosse); le prime sono solidali con l’involucro esterno, mentre le seconde con i planetari.
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A cosa mi serve?

Il differenziale ormai è montato su tutte i veicoli moderni ed è necessario per il semplice motivo che le ruote delle nostre auto, sopratutto in curva, non viaggiano alla stessa velocità. Il differenziale prende il nome proprio da questo fatto, in quanto scarica diversamente la potenza del motore alle ruote interne ed esterne.
Le ruote interne in una curva avendo meno strada da compiere, viaggiano più lentamente rispetto alle esterne.
E non fa niente di più. Questo tipo di differenziale è definito differenziale aperto (o differenziale open). Finché si guida normalmente va tutto bene, ma spingendo l’auto oltre i suoi limiti (o perdendo aderenza su una ruota) arrivano le rogne. Questo tipo di differenziale trasferisce sempre la stessa quantità di coppia ad ogni ruota, quindi, il fatto che una ruota abbia trazione e l’altra no, al nostro differenziale non frega niente.

L’autobloccante

Detto anche la manna dal cielo.
Le varie rapportature dell’autobloccante vengono espresse in percentuali. Per fare un esempio pratico, autobloccante all’ 80% significa che, se una ruota perde aderenza l’altra riesce in ogni caso a mandare a terra una coppia pari a quella con meno aderenza più l’ 80% della coppia che arriva al differenziale, ammesso che vi sia grip.
Più si aumenta il bloccaggio e più sarà facile far slittare come si deve entrambe le ruote generando spettacolari traversi e/o immani castagnate contro alberi/guard rail.
[spoiler]Questo articolo sarebbe sicuramente arrivato prima e certamente fatto meglio, se @piffo , @ygy2020 e @tHeo non mi avessero fatto conoscere Initial D, impiegando completamente il mio (già scarso) tempo libero a guardarmi tutte le puntate. Ma volevo gloriarmi della mia recente promozione ad autore.[/spoiler]

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