Qui non c’è più nulla

I luoghi che ci circondano ci appaiono famigliari, quasi eterni al nostro passaggio. Non ci facciamo caso, ma essi sono sempre lì, onnipresenti e vigili, fautori delle nostre esperienze e della nostra vita. Ci accompagnano nel nostro percorso, ci rendono parte integrante di un mondo altrimenti distante: diveniamo quasi un binomio con loro, un unico essere dotato di una propria vita e una propria autonomia. Questo rapporto così naturale è cessato d’esistere in questi giorni, folgorato dal tremore di una terra che fino ad un determinato momento era apparsa placida e che adesso, invece, appare quasi una belva che tutto prende e tutto distrugge.

Qui non c’è più nulla.

Non vi sono più gli antichi palazzi che fecero da testimoni alla storia della mia terra. Non vi sono più i luoghi che tanto lavoro diedero alle persone che vi abitavano. Non vi sono più le case, non vi sono più le piazze, non vi è niente.

Il terremoto ha rubato tutto, persino i sorrisi a questa terra. L’ha violentata con brutalità inaudita, sfogando la propria rabbia con una forza tanto impressionante quanto immeritata. Ha cancellato tutto, anche ciò che non aveva materia: sogni, tranquillità, gioia.

Qui non c’è più nulla.

Il niente è un concetto estraneo a molti, vista l’impossibilità di definirlo. Una volta pronunciato il suo nome, una volta immaginato, prende corpo ed essenza, vanificando ogni sforzo nel concepirlo. Se la sua natura non può essere spiegata, può avere invece una definizione ciò che esso non è: non è ritornare a casa alla sera sentendosi finalmente tranquilli, al sicuro. Non è alzarsi al mattino con un piacevole sorriso sulle labbra. Non è vivere.

Il nulla, nella sua più pura assenza, è mancanza. Ora, alla mia terra e alla mia gente, manca tutto. Esso si è insinuato nei vuoti lasciati da questo tragico evento, riempiendone i buchi nella sua più pura vacuità. Gli occhi, che si dice non mentino mai, sono davanti a noi: scrutano il nulla, lo vedono, lo tangono. Ormai è parte integrante dell’Emilia.

Qui non c’è più nulla.

A crollare non sono stati solo i palazzi, non sono state solo le splendide vedute delle città a me così care, ma anche gli animi. Spiriti vagabondi in una terra che non gli appartiene più. Ce l’hanno rubata e, forse, non ce la restituiranno mai. Proprio per questo dobbiamo riprendercela, è un nostro diritto.

Abbiamo una forza inesauribile che scorre nel nostro sangue, conscia di una solidarietà che non possiede eguali. Proprio di quest’ultima necessitiamo in questo particolare momento, di una mano che sia capace di farci uscire da questo mondo che ci ha portato a convivere con le macerie dei nostri ricordi.

Per farlo i modi sono innumerevoli: potete inviare un SMS al 45500 al costo di 2 euro da donare alla protezione civile, oppure andare direttamente sul portale della Provincia di Modena.

Infine vi indico caldamente questo link:

MUMBLE: Raccolta Fondi Comuni Terremotati Area Nord Modena

I motivi per cui lo faccio sono innumerevoli: conosco chi si occupa dell’organizzazione, so di per certo che sono ragazzi per bene che non toccherebbero mai neanche un singolo euro per ragioni personali, che hanno vissuto questa terribile esperienza in prima persona, affrontandola con coraggio e determinazione e che, soprattutto, sono l’emblema della forza e delle capacità di questa splendida terra.

Il vostro sostegno è fondamentale, praticamente vitale. Ogni vostro sforzo verrà ricambiato, posso giurarci, sia da parte mia che da parte dell’Emilia intera.

Perché qui non c’è più nulla, ma noi ci siamo e sempre ci saremo.

Link:

Provincia di Modena

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