Guerra moderna e videogiochi

LEGANERD 046550

Nel corso dei secoli è cambiato drasticamente il modo di “fare la guerra”, ma oggi più che mai assistiamo al primo vero cambiamento radicale: fino a pochi decenni fa la guerra era sempre uomini vs uomini o, al massimo, macchine vs uomini; negli ultimi decenni, invece, assistiamo alle prime guerre macchine vs macchine, in cui c’è un vincitore e uno sconfitto, ma non c’è alcuna vittima (ovviamente mi riferisco al singolo scontro, e non alla guerra tout court).

Tanto per avere ben presente quello di cui stiamo parlando, date un’occhiata ai seguenti video:
Questo qua sotto è il SGR-A1, un prototipo di sentinella automatica che spara a tutto ciò che è settata a riconoscere: soldati, vetture, animali, eccetera…


Quest’altro invece è una “macchina telecomandata” solo che invece delle lucette colorate, ha in dotazione un fucile mitragliatore…

Ok, ora che vi siete fatti una vaga idea delle possibilità che la “nuova” guerra moderna ha aperto (non a caso viene chiamata la cyber-guerra) scendiamo un po’ più nel dettaglio ed esaminiamone un particolare aspetto: quello dei droni: con la parola “drone” si intende banalmente un aeromobile “privo di pilota”. Ovviamente questo significa che il pilota c’è eccome, solo che non è presente all’interno del velivolo: esso sta comodamente seduto in poltrona anche a centinaia di migliaia di chilometri di distanza.

Non mi interessa riassumervi informazioni che trovate tranquillamente in rete, ma voglio focalizzare l’attenzione di tutti i nerd sul COME queste nuove tecnologie vengono controllate. Date un occhio qua sotto e ditemi se nessuno di voi riconosce qualcosa di familiare… pensate alla vostra postazione del computer, dove avete passato anni a giocare ai più svariati videogames, e pensate a come la trasformereste se vinceste un bonus di 100.000 dollari da utilizzare in apparecchiature tecnologiche.

Credo che verrebbe fuori più o meno così:


Ho indovinato? :rofl:

E il fatto che “non ci sia nessuno a bordo” significa che il velivolo è controllato a distanza attraverso segnali elettromagnetici, che possono essere ascoltati, decriptati, manipolati, eccetera. E cosa succede se qualcuno scopre il modo di comunicare tra un drone e la sua base operativa?

Succede questo:

E sale la preoccupazione per una guerra che diventa sempre più “cyber”, sempre più tecnologizzata.

Ascoltate cosa dice Eric Schmidt a riguardo:

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