PagliaccioTV – Pilot

Ti voglio bene, papà

Da questa settimana parte una nuova rubrica in cui un branco di sfigati coglioni presenterà le serie attualmente in onda negli Stati Uniti e nel Regno di sua Maestà, commentando le nuove uscite e gli sviluppi delle serie. Data la sua caratteristica è altamente sconsigliato leggere i paragrafi dedicati alle serie che seguite senza aver visto l’ultima puntata, anche perchè noi il tag spoiler non lo mettiamo. In linea di massima, le serie appena uscite sono spoiler free, e il punto della settimana è SOLO spoiler.

Iniziamo questo prima puntata di PagliaccioTV con una buona notizia: Dopo varie manifestazioni al limite delle rivolte da G8 e tre mesi di hiatus (o pausa per gli amici italiani, hiatus mi fa venire in mente l’alito puzzolente) quei pezzaculari con la ruota arcobalenosa hanno finalmente annunciato che la serie più nerd degli ultimi tempi (insieme a Warehouse13, che per inciso quest’anno sarà di 20 episodi, fuck yeah) tornerà il 15 marzo nel blocco di comedy, avendo di nuovo contro la serie più hipster degli ultimi tempi.
[spoiler]Ovviamente, parliamo di Community[/spoiler]

Luck (e tutto il mio odio per Spielberg)

Cos’hanno in comune Steve Buscemi e Dustin Hoffman? SONO VECCHI. Inoltre sono entrambi il volto delle serie TV HBO nelle quali recitano. Per Buscemi, Boardwalk Empire ha significato un po’ di pubblicità, quelli della HBO l’hanno truccato, impomatato e spedito a fare il gangster a Chicago durante il proibizionismo. Con Whalberg e Scorsese a “metterci la faccia” non poteva andare male. E infatti han prodotto due stagioni e programmato la terza, a conferma del trend cinematografico che stanno seguendo le produzioni televisive Americane. Quello stronzo [citazione necessaria] di Spielberg ha cominciato a produrre di tutto, da The River (ne parla @sabas qui sotto) a Smash (Glee per adulti) a Falling Skies (che cagata) a TerraNova (un’altra cagata). Si sta verificando una migrazione opposta a quella che per anni è stata la norma nello showbiz: Lavora in televisione, se sei bravo, ma veramente bravo, oppure piaci alla gente, ma proprio tanto, ti mandiamo al cinema. Prima devi fare diecimila comparsate, due ruoli da protagonista e devi reggere l’audience, però. E la cosa non è sbagliata, perchè almeno ti fai le ossa e rinnovi continuamente il mercato. Oggi siamo passati a: Sei un vecchio attore/regista/produttore che ha fatto una mezza dozzina di film di culto ma che nessuno si incula più? Vieni a fare una schifossissima serie tv, noi facciamo soldi a palate, e in cambio ti diamo una svecchiata. Nel caso di Spielberg c’è proprio del masochismo dietro, Falling Skies è stata la prima serie che ho mollato perchè faceva veramente schifo, e io ho seguito The Cape fino alla fine.

Tutta sta pappardella per arrivare a parlare di Dustin Hoffman in televisione (“guarda mamma…”). Avete presente Dustin Hoffman, no? Dopo essersi sputtanato completamente leggendo Leopardi nelle splendide colline Marchigiane e nella serie di film su chi deve presentare i propri genitori all’altro, ha deciso che si doveva dare la svecchiata di cui sopra. Luck nasce da un’idea di David Milch, che onestamente io non sapevo nemmeno chi fosse, e nel caso non l’aveste capito, parla di cavalli. O di fortuna. O del gioco d’azzardo. O di tutte e tre. In ogni caso il buon Dustin fa la parte di questo “Ace” Bernstein, un geniale excarcerato (è appena uscito di prigione) con seri problemi mentali (forse geniale era troppo) che ha fatto una fortuna con il gioco d’azzardo e vuole investire nelle corse di cavalli. Infatti ne compra uno con un prestanome e lo paga un fottio. C’è tutta una parte concitata nella quale il cavallo non vuole cagare e se non caga sembra che possa morire o qualcosa del genere ma penso che non interessi a nessuno. Gli altri personaggi sono un manipolo di sfigati (qualcuno ha detto nerd? no? meglio) di cui un ciccione sulla sedia a rotelle, uno che dovrebbe vedere un dottore, uno che sembra normale ma in realtà si sputtana tutti i soldi al casinò e un altro tizio che sembra stare antipatico a tutti. Ecco, loro vincono due milioni di dollari con una schedina.
Poi c’è un vecchio che ha un cavallo velocissimo ma è fottuto nel cervello, la fantina che lo monta, il fantino che vorrebbe montare e che invece monta il cavallo da due milioni. E c’è anche il tizio che faceva l’ipocondriaco in Scrubs con un fantino drogato. O sbronzo, non ho ben capito. Gli altri sono abbastanza inutili.
A parte che la serie in sè è abbastanza lenta, e quando dico abbastanza intendo “come lammorte”, il regista del pilota è Michael Mann (Collateral ♥), che pure aveva bisogno di una svecchiata. Da guardare? Sì, perchè non fa troppo schifo.
Curiosità: Gli animalisti sono estremamente incazzati perchè pare che due cavalli siano stati uccisi durante le riprese (Eutanasia per cavalli, uno spasso). Alcuni di voi sanno a chi sto pensando.

The River (a cura di @sabas )

The River, COPROdotta da Steven Spielberg, parte dalla premessa che l’Alberto Angela americano, il Dr. Emmet Cole, si sia perso nell’Amazzonia più nera mentre era da solo in missione per girare delle puntate del suo show, in onda da 20 anni e che coinvolgeva la sua famiglia. Dopo sei mesi, giusto in tempo per il funerale, la moglie decide di andare a cercarlo e tutto ciò viene trasformato in un reality show. Trascina con sè il figlio, qualche amichetto del marito e qualche suo trombamico (più una biondona che parrebbe aver giocato all’infermiera col dottore): dopo sei mesi si è acceso improvvisamente il sistema di localizzazione della bagnarola!!1
Una volta arrivati a trovare la nave, che magicamente funziona come se non fosse successo un accidente, succede il patatrac: liberano un fantasma che butta al cesso la nave con cui sono arrivati, fa casini vari e sfregia la moglie per dire che il dottore è vivo! Emilio (è meglio), il messicano -c’è pure il nero, cosa vi credevate- compagnone del dottore e con la figlia che ne sa a pacchi di fantasmi, riti vudù e magia nera -è messicana, cazzo, se non ne sa lei- ma parla solo in spagnolo, la mette a posto e tutta la tribù decide di andare a farsi ammazzare per trovare il tizio.
Condiamo tutto con lo stile di ripresa alla Cloverfield (è un reality eh! queste sono le registrazioni!), tribù nere che più nere non si può, ed altre cagate horror (una bambola che gira la testa da sola, un fantasma che fa la lotta nel fango, il campeggio in un cimitero -quale posto più sicuro!!!1-, il tizio che si infila sotto un albero pensando di passarla liscia) ed ecco a voi le prime tre puntate di questa serie che ha il pregio di essere girata alle Hawaii. Certo, in Amazzonia non c’è più la foresta amazzonica.

[more]E adesso facciamo il punto sul quarto episodio:
il quarto episodio conferma lo schema di trama verticale: è un telefilm procedural con la maledizione della settimana! WTF! se nella terza erano diventati tutti ciechi per essere entrati nel territorio di una tribù nera nera, nella quarta trovano (impiccato ad una liana ed ancora vivo!!!1) uno sfigatello della crew del dottore (mai visto, ovvio) che si è beccato la maledizione della settimana per aver filmato un bunga bunga funerale con un iFonzi, nonostante il Doc abbia detto “Mo te la buco sta telecamera”. Soluzione del caso odierno: spaccare l’iPhone, ovvio (e gli hater che godono). Nel frattempo sto sfigato aggiunge pure che tutta la magggia nasce in un unico posto (vi ricorda qualcosa? si siamo alle Hawaii).[/more]

Il punto su… Hustle (a cura di Doc Felix )

Ottava ed ultima stagione per la mirabile serie british che coniuga perfettamente lo humor britannico ad un’avvincente storia da Robin Hood. Niente di nuovo sotto il sole però: le solite truffe portate avanti da Michael Stone, aka Mickey Bricks, e la sua gang formata dall'ormai prossimo alla morte ultracentenario anziano Albert Stroller e dal simpatico come un nazista ebreo Ash Morgan, aka Tre Calzini, il cui soprannome non ho mai compreso. I due novellini introdotti nella 5a stagione? Se la cavano. Si sono integrati e bla bla bla…
Ma le nuove truffe fanno proprio cagare: gli sceneggiatori non sanno più cosa inventarsi. Le prime tre puntate lasciano veramente a desiderare: errori che il grande Miki Bricks non farebbe… Sta tutto nel dettaglio era il motto? Fuck that shit, sembra che non abbiano mai fatto una truffa in vita loro.
Boh, per ora non c’è nulla di nuovo, ma da quanto voci indiscrete sostengono, la gang si riunirà al completo nell’ultimo episodio di questa stagione: Mickey, Ash, Albert, Danny e quella gran gnocca bella ragazza di Stacie Monroe. E pare che stiano pensando anche ad un film.

Il punto su… The Walking Dead (a cura di @sabas )

Alla fine della prima parte di stagione Shane ha fatto piazza pulita degli zombie del magazzino. Speravo fosse la volta buona che si muovessero verso un altro arco narrativo, invece no. Il fottuto Settimo Cielo post apocalittico è tornato! In queste prime due puntate c’è il Reverendo Camden Herschel che annega i dispiaceri nell’alcool mentre nella sua fattoria (ia ia oh) le trame si svolgono meglio di Biutiful. Ti ho messo le corna e il tizio con cui ho scopato da vedovella pensa che il bambino è suo! (ma va?) E come se non bastasse ha pucciato il biscotto una volta e lo vuole pucciare ancora! Nel contempo la coppietta si ritrova di fronte all’annosa questione se sia meglio la gnagna o salvare gli amici, la vedovella dimostra l’adagio “Donne al volante…” e c’è una scaramuccia con intervento alla Gray’s Anatomy in mezzo ad un rave party di zombie. Peccato che se fosse stata la prima stagione l’avremmo visto tutto, invece la scena ritorna subito su Seeeeventh Heaven. BRAAAINZ!

Per questa settimana è tutto, a giovedì prossimo! E ricordate:

Questa sezione non esiste.

[more]Un ringraziamento speciale a @pedronerd per averci fatto sanguinare le orecchie la bellissima sigla [/more]

PagliaccioTV è la rubrica settimanale dedicata alle serie tv a cura di un team di pagliacci

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