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Il Piano Schlieffen

Visto che sono un ingegnere logistico, oggi voglio parlarvi di logistica, quindi vi parlerò del Piano Schlieffen.

Il Piano Schlieffen era, per dirla in breve, il piano di attacco progettato dalla Germania per vincere un’eventuale guerra europea.
Per diversi aspetti il Piano Schlieffen fu una delle cause scatenanti della Prima Guerra Mondiale (di qui in poi WWI) e, in misura molto maggiore, “impostò” la conduzione della guerra per tutte le potenze belligeranti per i 4 anni successivi.

E cosa ci interessa a noi nerd pacifici e giocosi di un piano di guerra? Direte voi. Bhe qui si parlerà poco di guerra, molto più di matematica, organizzazione e logistica di distribuzione.

Piani, Treni e Accademie.

Tutti gli eserciti fanno piani di guerra, Alessandro Magno, Dario, Annibale, Federico Barbarossa, Filippo II su su fino a Napoleone III i grandi generali della storia concepivano piani per vincere le battaglie (piani tattici), ma anche per vincere le guerre (piani strategici).
Fino al 1870 però i piani erano fatti “in corso d’opera”, infatti i generali eccellevano in doti tattiche ma spesso venivano meno per quanto riguarda la componente strategica, questo non era necessariamente un problema anche perchè la visione strategica di una guerra avrebbe richiesto competenze molto superiori a quelle di un singolo uomo, sopratutto man mano che il numero di uomini e mezzi coinvolti nelle operazioni e la complessità delle stesse cresceva.

Le cose cambiarono nel 1870, in questa data si ha la prima guerra moderna europea, la guerra franco-prussiana, antefatto delle successive due guerre mondiali.
Napoleone III aveva un qualche genere di piano anche lui nella sua disastrosa avanzata verso la Prussia ma non si era accorto che l’epoca dei piani improvvisati e raffazzonati era finita, lo avrebbe capito troppo tardi quando le truppe prussiane avrebbero sbaragliato il suo esercito a Sedan e assediato Parigi mostrando al mondo (ricordiamoci che il mondo era l’Europa) il potere della pianificazione: le file di vagoni vuoti e treni disorganizzati che bloccavano l’arrivo dei rifornimenti fu una lezione dolorosa per i francesi.

Il cambiamento che impose la pianificazione delle guerre fu frutto di 2 forze distinte, la prima fu la ferrovia.
Durante l’800 la rete europea era andata crescendo e intensificandosi.
I militari si accorsero presto che le ferrovie avrebbero rivoluzionato la guerra, velocizzando di almeno dieci volte, rispetto ai trasferimenti a piedi e a cavallo, il movimento delle truppe e dei rifornimenti, ma capirono quasi altrettanto presto che i nuovi trasferimenti dovevano essere meticolosamente pianificati.

Gli eserciti del passato avevano si problemi di logistica, ma mal che fosse andata avrebbero potuto depredare la terra attraversata, comprare il cibo o al limite mangiarsi i cavalli, il loro rifornirsi era quindi molto “flessibile”.
Le locomotive però seguono linee prescritte, non si possono tenere nei recinti e il quantitativo di soldati e di relativo equipaggiamento doveva arrivare dalle industrie belliche dei contendenti: non si poteva più improvvisare.

In guerra i treni devono seguire gli orari con precisione assoluta poiché la mobilitazione militare utilizzava linee progettate per trasportare migliaia di passeggeri al mese per trasportarne invece milioni in pochi giorni.
La stesura di schemi per il movimento ferroviario divenne quindi un compito imprescindibile.

Era un compito a cui gli ufficiali dovevano essere addestrati e questo ci porta alla seconda motivazione che concorse alla creazione di piani di guerra (in generale) e al Piano Schlieffen (in particolare): le accademie di guerra.

Le accademie militari furono un invenzione del XIX secolo, fino a Napoleone gli ufficiali imparavano dai loro colleghi più anziani o attraverso l’esperienza (con il problema che sbagliando si impara ma si riempie anche il campo di battaglia di morti).
La prima accademia militare fu fondata dai tedeschi (ma dai?) nel 1810, gli altri stati si adeguarono ma i prussiani, sotto la guida di Moltke furono gli unici a usare l’accademia come una vera e propria scuola di guerra.
I suoi cadetti furono spronati a ipotizzare e elaborare piani di attacco realistici, proporre e risolvere problemi militari e strategici con discussioni e simulazioni.
La loro superiorità fu evidente nel 1866 e nel 1870 con le spettacolari vittorie su Austria e Francia che spinsero tutti gli altri paesi a prendere le cose un po’ più seriamente.

I piani venivano quindi redatti e poi tenuti da parte, pronti a essere riesumati in caso di necessità.
Tutti questi piani erano matematica pura, i calcoli riguardavano la velocità di spostamento a piedi o in treno delle divisioni, i rifornimenti, gli incastri di orari, la quantità di strade e ferrovie necessarie per realizzare il concentramento di truppe utile a raggiungere l’obiettivo.
Per fare un esempio, i tedeschi calcolavano in 32 km al giorno la velocità a piedi di una loro divisione, considerando che una divisione in marcia su strada occupa lei stessa 29 km (quindi quando la testa arriva a fine giornata la coda è partita da poco), con 2 strade parallele a disposizone una divisone può avanzare quindi per 16 km, con 4 di 24 km e così via.

Tutti i paesi europei avevano sviluppato piani (tranne l’Inghilterra che era protetta dal mare e non aveva coscrizione obbligatoria), tutti i piani prevedevano la quantità di truppe disponibile in ogni settore a partire dall’ M-Tag ossia dalla mobilitazione, ad esempio i tedeschi avevano una tabella di avanzamento per ogni giorno, il piano Schlieffen prevedeva di aver passato le Fiandre a M+22, raggiunto la Somme a M+31 e considerava a M+42 di essere intorno a Parigi.

Lo stesso Joffre (comandante dell’esercito francese) disse al parlamento che ogni giorno di ritardo a dichiarare M-Tag rispetto ai tedeschi corrispondeva a 25 km di territorio persi… e non andò molto lontano dalla realtà.

Piano Schlieffen: Strategia.


Cosa si proponevano i tedeschi?
Vista la situazione europea (che non starò a riassumere qua perchè lunghetta) i tedeschi si aspettavano un attacco su due fronti: Francia (e forse Inghilterra) da un lato e Russi dall’altro.
Consideravano i francesi il pericolo vero ma volevano evitare di trovarsi presi in mezzo a due contendenti.
Schlieffen (nominato capo di Stato Maggiore Tedesco nel 1891) progettò quindi un piano per evitare tale situazione, piano cui lavorò tutta la vita con soventi revisioni e tentativi di miglioramento.

Schlieffen iniziò a mettere i pezzi sulla scacchiera: una Francia più debole della Germania ma protetta da fortificazioni, una Russia più debole della Germania ma protetta dallo spazio, un’Austria debole ma alleata da poter usare come diversivo, un Italia debolissima e alleata che comunque non contava, l’Inghilterra poteva essere ignorata in quanto il piano non prevedeva azioni marittime etc.

Quindi stabili di mettere fuori gioco la Francia prima che la Russia fosse in grado di mobilitarsi e attaccare da est, si stimava che la Russia avrebbe potuto attaccare tra M+42 e M+56, i tedeschi quindi per quella data dovevano aver già killato la Francia (previsto a M+42) e spostato il proprio esercito a est per sconfiggere i Russi, era prevista la perdita di qualche pezzo di Polonia tedesca se necessario.
Per fare questo era necessario attaccare attraverso il Belgio (e il Lussemburgo) evitando quindi le formidabili difese francesi.

Questo a grandi linee era il Piano.

Piano Schlieffen e dichiarazione di guerra.

Perchè il Piano Schlieffen fu così determinante per la WWI?
Dopotutto ogni Stato aveva i suoi piani (i Russi avevano i piani A e G a seconda di voler attaccare Austria o Germania, gli Austriaci un piano misto basato su 2 corpi d’armata più uno di rincalzo per concentrarsi su Russia o Serbia a seconda di come andavano le cose politicamente, i Francesi avevano l’equivalente tedesco del piano Schlieffen per invadere Alsazia e Lorena), perchè quello tedesco fu, in ultima analisi, una delle cause scatenanti della WWI?

Il concetto è che il piano Schlieffen si basava sull’effetto sorpresa (innovativo) di invadere il Belgio, una volta che fosse stato messo in moto non si poteva più fermare o i francesi avrebbero capito i reali obiettivi e si sarebbero preparati rendendo di fatto inutile il piano per un’eventuale seconda applicazione.

Nel caotico mese che segui l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando ci fu, a un certo punto, da parte della Russia, la dichiarazione di mobilitazione.
La Germania reagì con un ultimatum intimando ai Russi di smetterla, e dichiarando poi M-Tag lei stessa il 31 luglio 1914, praticamente in contemporanea con la Francia.
Da li in poi la guerra non poteva più essere fermata e gli eserciti rispettarono le loro tabelle, presero i loro treni e marciarono seguendo le complesse equazioni di Schlieffen e degli altri ufficiali verso la WWI.

Conclusioni

Il Piano Schlieffen venne rispettato dai tedeschi fin quasi a M+35, quando capirono che non potevano sfondare il fronte francese della Marna, a quel punto i tedeschi si ritirarono e si trincerarono dando il via alla guerra di logoramento che Schlieffen aveva cercato di evitare.
Gli eserciti si combatterono fino al 1918 sulla linea decisa dai tedeschi, e in ultima analisi, sulla linea decisa da Schlieffen.

Il Piano Schlieffen è generalmente considerato un fallimento, però questa è un analisi affrettata, il piano in realtà riuscì dove era possibile riuscire, ma fallì dove non sarebbe stato comunque possibile avere successo.

I tedeschi non sconfissero i francesi e da questo punto di vista il piano fu un fallimento, una serie di concause sono chiamate a spiegarne il fallimento: forte resistenza dei Belgi, rapida mobilitazione dei Russi, ostinata difesa degli Inglesi e così via, però non dimentichiamo che il piano fu ricalcato quasi alla lettera per più di un mese e permise alla Germania di sfondare il fronte francese e di arrivare a un centinaio di kilometri da Parigi.

Il Piano Schlieffen, benchè avesse elementi strategici era fondamentalmente un piano tattico e non poteva riuscire per una serie di cause insite nella natura stessa della guerra di inizio novecento: il fronte dove concentrare il colpo era troppo ridotto per il gran numero di divisioni che si sarebbero dovute schierare e la superiorità della difesa sull’attacco era si un concetto nuovo ma che faceva parte della guerra moderna e non poteva essere evitato.
Per stessa ammissione di Schlieffen, il piano conteneva un aporia: aveva bisogno di una concentrazione di truppe sulla direttiva d’attacco che fisicamente non ci sarebbero state.

Un piano analogo (benchè con impostazione diversa) mostrerà la correttezza di visione di Schlieffen quando nella WWII i tedeschi travolgeranno l’esercito francese su direttive di avanzata non molto dissimili (ma questa, è un’altra storia).
Oggi gli storici sono concordi nell’affermare che il piano Schlieffen avrebbe avuto successo con armamenti diversi (armamenti che sarebbero stati disponibili da li a pochi anni) .

Resta il fatto che il Piano Schlieffen permise ai tedeschi di ottenere un risultato spettacolare nelle prime settimane di ostilità e costrinse gli alleati a combattere, per tutta la guerra, sui terreni che i tedeschi avevano scelto e occupato in virtù del loro sfondamento.
Fu forse una delle cause della WWI e di sicuro gettò le basi per i sanguinosi massacri di Verdun, Somme e Ypres, ma dal punto di vista logistico rappresenta un capolavoro di ingegno, di calcolo e di organizzazione.
Fu un piano grandioso, mai tentato prima e costruito tutto a tavolino con cartine, mappe e fogli pieni di equazioni, nella massima segretezza, senza prove sul campo di alcun genere.
E fu il frutto del genio di un solo uomo e della sua ossessione: la creazione di un piano perfetto per salvare il suo Paese.

Schlieffen morirà nel 1912 senza poter vedere il suo piano in azione, si dice che sul letto di morte raccomandasse ancora di potenziare l’ala destra (l’aporia di cui sopra) e apportasse ritocchi a un piano che molto probabilmente, sapeva non avrebbe mai potuto funzionare.

Fonti.
Liddell Hart – A history of the first World War
John Keegan – La prima guerra mondiale
Wiki ma a mio avviso non è tanto fatta bene come pagina.

Évariste Galois
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Magic: The Gathering e il Grindclock
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The German Tank Problem
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