Apps4Italy: un concorso per l’open data

A Ottobre è stato inaugurato il portale Open Data del Governo Italiano, con lo scopo di fornire uno spazio alle varie Amministrazioni (Comuni, Province, Regioni e enti pubblici) per la condivisione dei dati in loro possesso sotto varie licenze libere (tra cui la IODL scritta per l’occasione e compatibile con CC-BY-SA 2.5/3.0 e ODBL 1.0).
Si trovano dataset in vari ambiti, dagli elenchi di deputati dalla prima alla quindicesima legislatura fino alle ZTL del comune di Firenze, introdotti da una sintesi ed una scheda che descrive la licenza, l’ente e i riferimenti.

Per promuovere il portale e la liberazione dei dati è stato lanciato un concorso chiamato AppsForItaly, sponsorizzato tra gli altri da Google e Microsoft, che scadrà il 20 Febbraio. Sul modello dei contest americani come Appsfordemocracy e NYC Big Apps, si propone come incentivo alla valorizzazione dei dati pubblici disponibili, indicando dove trovare i dati e offrendosi anche di adottare dati per l’occasione (come nel caso dell’Istat e dell’Enel).

Premi e regole

Arriviamo al dunque (cioè alla grana e alle regole): ci sono 40.000 euri in palio da parte della PA e degli sponsor, PIU’ eventuali premi non in vil moneta secondo disponibilità degli sponsor (ed essendo Google, se mi facessero accedere “a infrastrutture, software, piattaforme, incubatori, programmi di sviluppo” ci farei un pensierino).
Le regole si trovano in questa pagina; vado a sintetizzarle:
-se avete creato già una app che usa dati liberi e/o ha già partecipato ad un concorso analogo può partecipare lo stesso;
-se ne fate più d’una, ben venga;
-se avete meno di 18 anni, ci vuole la delega di mammà;
-non ci sono rimborsi di eventuali costi sostenuti.

Criteri valutati positivamente:
-devono utilizzare dati aperti della PA o di privati;
-collaborazioni fra persone, gruppi o istituzioni di diverse regioni
-soluzioni riutilizzabili in diversi contesti e per molti utenti;
-soluzioni valide su tutto il territorio nazionale;
-(non obbligatorio ma apprezzato) utilizzo di software free/open source e rilascio con licenza libera;
-la provenienza da zone non (o poco) interessate attualmente da riutilizzo di dati liberi.

Che aspettate? In un mese potete tirare fuori progetti come se non ci fosse un domani :res:

Si ringrazia Maurizio Napolitano per l’input.

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