Previsioni tecnologiche per il 2100

Ogni tanto capita di leggere articoli di pseudo-scienziati che ipotizzano quali saranno le novità scientifiche e tecnologiche nei prossimi 5-10-100-1000 anni. A volte queste previsioni si concretizzano, altre volte rimangono appannaggio della fantascienza.

Oggi però mi sono imbattuto in un articolo in cui si parlava di uno scienziato con i controcazzi di cui si è già parlato qui sulla lega: un tal Michio Kaku, fisico teorico americano di origini giapponesi, uno dei massimi esperti mondiali nella teoria delle stringhe, sostenitore del motore ad antimateria per le esplorazioni spaziali, nonché ottimo divulgatore. Ha curato parecchi documentari di successo per CNN, Discovery Channel, National Geographic e ha pubblicato svariati libri, l’ultimo dei quali appena uscito negli USA, Physics of the Future, che recita nel sottotitolo: How Science Will Shape Human Destiny and Our Daily Lives by the Year 2100.

Questo scienziato ha pensato di fare delle ipotesi sugli sviluppi tecnologici da qui al 2100 circa, dandoci alcune possibili anticipazioni di quello che ci aspetta nel futuro.

Energia dalla fusione

Nell’arco di un decennio le tecnologie solari, eoliche e rinnovabili scenderanno di prezzo e diventeranno competitive rispetto all’uso di petrolio e carbone. Ma la vera svolta avverrà nel 2019 quando verrà messo in funzione il Reattore Nucleare Sperimentale Internazionale ITER (localizzato nel sud della Francia) progettato per produrre più energia di quella che consuma. Invece di bruciare uranio, questo reattore a fusione brucerà l’idrogeno prelevato dall’acqua di mare producendo energia con lo stesso procedimento che usano le stelle. Da qui poi la diffusione di queste centrali che risolveranno i problemi del riscaldamento globale e della crisi energetica.

Ascensore spaziale

Attualmente i costi per portare in orbita una libbra di materiale sono di circa 10.000 dollari, più costoso ancora portare la stessa libbra sulla Luna o su Marte (rispettivamente 100.000 dollare e 1 milione di dollari), ma la previsione di Kaku dice che verso la fine del ventunesimo secolo potremo risolvere parte di questi problemi utilizzando le nanotecnologie sotto forma di grafene, attualmente il materiale più resistente che si riesca a produrre e che grazie allo stesso effetto prodotto su una palla fatta ruotare in cima ad una corda, potrebbe portare facilmente materiale e persone nello spazio, quasi come un ascensore spaziale. Ai nostri giorni si riescono a produrre solo fogli di pochi millimetri di questo materiale, ma nel prossimo futuro lo sviluppo tecnologico potrebbe consentirne la produzione in maggiori quantità.

Fermare l’invecchiamento

La ricerca medica ha finalmente capito da cosa dipende l’invecchiamento, detto in parole semplici si tratta di un insieme di errori a livello molecolare, genetico e cellulare. Kaku ipotizza quindi che basterebbe creare un sistema per la correzione di questi errore e si arresterebbe il processo di degenerazione tipico dell’invecchiamento. Attualmente si è già riusciti ad aumentare la vita di molti organismi, da quelli più piccoli fino ad arrivare ad insetti, topi, conigli ed i primi esperimenti con i primati. In futuro potrà essere possibile confrontare i dati del genoma dei giovani con quello degli anziani per isolare i geni coinvolti nell’invecchiamento e consentire ai nostri pro-nipoti di raggiungere i trent’anni e fermarsi per qualche tempo.

Macchine intelligenti

L’intelligenza artificiale si è dimostrata molto più difficile da raggiungere di quanto si pensava negli anni passati, quando i primi teorizzatori del futuro erano convinti che entro il 2000 avremmo avuto camerieri robot e altro. Nessuno, nemmeno Kaku, è in grado di prevedere quando i robot acquisiranno una intelligenza di tipo umano, ma questo sicuramente avverrà e le conseguenza per la razza umana potrebbe essere diverse, dall’essere relegati dietro le sbarre di uno zoo, oppure fondersi con gli stessi robot per raggiungere l’immortalità e la perfezione in un corpo superumano.

Il replicatore

Lo abbiamo visto in tanti film di fantascienza ed ognuno di noi vorrebbe averlo in casa, quello strumento che a partire dalle materie prime è in grado di produrre qualsiasi tipo di cosa, dagli oggetti al cibo. Anche in questo caso secondo Kaku la chiave è rappresentata dai nanorobot delle dimensioni di una molecola, in grado di rompere e riorganizzare i legami molecolari, trasformando la materia letteralmente atomo per atomo. Anche se a prima vista potrebbe essere impossibile, in realtà abbiamo un esempio di tutto questo già in natura, si tratta del ribosoma che è in grado di ripulire, tagliare e riassemblare molecole. Probabilmente sarà necessario aspettare fino al 2100, ma la previsione dello scienziato dice che arriveremo anche a questo risultato.

Ma queste sono solo alcune delle previsioni tra le svariate decine che Michio Kaku ha raccolto nel suo ultimo lavoro, frutto dell’analisi di interviste realizzate a oltre trecento tra scienziati e ricercatori di punta nei più svariati settori della ricerca… sempre che il mondo non sia già finito il 21 dicembre 2012…

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Fonte.

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