Anonymous Analytics: cattivi vs. cattivi. Il fine giustifica i mezzi?

Avanti: chi di voi non conosce Machiavelli? Almeno sentito parlare?
Non vale rispondere “io ci ho giocato una volta”.

Per chi non lo sapesse Machiavelli, oltre ad essere un gioco di carte, era scrittore, politico, filosofo e un altro po’ di cose (non starò qui a descrivere il Machiavelli, potete tranquillamente cercare su Wikipedia come tutti gli internauti di questo mondo).

In quanto scrittore, filosofo e politico, ha scritto – tra le altre – le proprie elucubrazioni filosofiche concernenti la politica e la sua opera più nota ai più, almeno per sentito dire, è indubbiamente “Il Principe”.

Diciamo che riassumendo quanto da lui scritto in maniera estrema, semplificativa, riduttiva e grossolana, il suo pensiero (in questo caso espresso ne “Il Principe”) è formulabile come: il fine giustifica i mezzi.

Leggevo qualche giorno fa un articolo su Punto Informatico riguardante l’iniziativa del

collettivo hacktivista Anonymous, che ha di fatto avviato una nuova crociata contro le attività fraudolente di numerose aziende del Pianeta.

Cos’è Anonymous?

L’attuale Anonymous lo possiamo semplificare, in prima istanza, come una sigla dietro cui si celano gruppi di hacker che riescono ad organizzarsi tra di loro per effettuare attacchi di dimensioni maggiori rispetto a quelle (normalmente) raggiungibili dal gruppo singolo (ad onor del vero si deve anche evidenziare, però, che il principale tipo di attacco perpetrato da Anonymous è, generalmente, il DoS o il DDoS).

In qualunque caso nella Lega se n’è discusso abbondantemente in tanti altri post.

Nella loro storia hanno fatto alcune azioni inutili e dannose, ma ne hanno operate altre assolutamente encomiabili (IMHO).

Tra quelle encomiabili (sempre IMHO) all’estero sono semplici da citare: il ruolo attivo nel rovesciamento del governo tunisino ed il down imposto ai siti governativi egiziani fino alle dimissioni dello zio di Ruby (scusate, era lì su un piatto d’argento e non potevo non approfittarne).

Hanno preso di mira anche l’Italia con attacchi ad ENEL ed AgCom.

A luglio 2011 si era gridato (in Italia) allo svelamento della parte italiana da parte del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC). Successo adombrato dopo una ventina di giorni quando, sotto attacco, finì proprio il CNAIPIC. (Fonte: Wikipedia)

Per finire questo quadro parziale è interessante citare, a mio avviso, l’operazione del 3 settembre 2011 in cui hanno penetrato, insieme a LulzSec, l'accesso ad una banca in 15 minuti.

Bene, fin qui ho riassunto un po’ quanto letto qua e là per la rete per risparmiarvi un po’ di fatica.

Quello che mi interessa, però, è l’articolo di Punto Informatico.

Cattivi vs. Cattivi

Anonymous ha messo in campo una sua divisione (Anonymous Analytics) composta da cervelloni non solo informatici, ma anche analisti di mercato, avvocati e ricercatori per compiere attacchi a grosse entità/aziende e comprendere i dati che si ottengono per analizzarli e redigere documenti come quello che incastra per frode la Chaoda Modern Agriculture (tutt’ora se si cerca su google sembra un’azienda “green” ultrafiga… leggendo documento e articolo ai miei occhi ha perso appeal).

Come per Chaoda Modern Agriculture, altre grandi società potrebbero finire “ispezionate” da Anonymous (non che questo sia un male, secondo me…). Personalmente vorrei vedere anche qualche italiana…

Il fine giustifica i mezzi?

Ora, premesso che le attività di questa Chaoda Modern Agriculture sono losche, ma che i metodi utilizzati per penetrare i sistemi ad opera di Anonymous sono (considerati) illegali, come ci si deve comportare?

Si sceglie il minore dei mali? E quale sarebbe? L’azienda che froda, o inquina, o avvelena ecc… o chi ha penetrato illegalmente i suoi sistemi, ne ha evidenziato il marcio e l’ha reso pubblico?

Il fatto che non si potranno utilizzare le informazioni per i processi (quantomeno in Italia, in quanto non sono state richieste da autorità giudiziaria, sono state prese con metodi illegali ecc…) è positivo o negativo?

E quindi ritorno alla domanda iniziale legandomi a casi come questi: il fine giustifica i mezzi?

Link di riferimento: punto-informatico.it

Via: Anonymous Analytics; www.corriere.it; www.webnews.it; Wikipedia 1, 2

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