Silek

Disclaimer: in questo post si parla di Rap, quello con la R maiuscola, quello fatto da persone che ci credono e che lo fanno mettendoci l’anima e il cuore. A tutti gli aspiranti Red Ronnie che si spacciano intenditori di musica e\o coloro che disprezzano semplicemente questo genere, chiedo cortesemente di scrollare con il ditino…

”Ho sempre cercato di esprimermi oltre i clichet e le aspettative altrui, ho amato la cultura hip hop, cercando di esulare dai luoghi comuni che il genere spesso ha imposto come necessari.
Amo scrivere, ricercare la comunicazione, spesso non esplicita, mi piace l’idea di spingere l’ascoltatore a uno sforzo di comprensione, per leggere tra le righe.
Per cercare di comunicare maggiormente continuo a semplificare, cercando però di non banalizzare.
Con la scena ho sempre avuto un rapporto di lontananza, di odio e amore, perché la gara a chi c’è la più lungo, mi ha sempre fortemente annoiato e non me lo sono mai dato come punto di arrivo anzi.
Ho fatto e faccio musica, rap perché so fare quello, e mi da la possibilità di essere immediato nella composizione, ma se avessi imparato a cantare, urlare o gorgheggiare, sarebbe andata bene lo stesso.
Oggi semplicemente farei altro in posti diversi.
L’obiettivo è stato sempre comunicare, con più gente possibile, senza limiti, senza clichet e/o appartenenze, nella presunzione di contribuire a cambiare magari qualcosa tramite il messaggio (questo si che è un discorso old…).
Così è nata e così mi è rimasta, probabilmente ho ascoltato troppo i Public Enemy e i Rage.”

Simone Celi, in arte Silek, nasce a Padova nel 1974.
Il suo rapporto con la musica nasce all’età di 5 anni grazie a un violino, strumento che ha suonato per qualche anno nella convinzione di fare il conservatorio ed il sogno di intraprendere una carriera in qualche orchestra classica (“…Con un bel taglio di capelli ordinato e un frac.”).
Così non fu, e dopo una lunga pausa e distrazioni in tutt’altre direzioni,intorno al 1987/88 scopre l’hip hop con i primi video trasmessi in televisione (Public Enemy, Run Dmc, Beasty Boys).
Nel 1995 dopo tanti anni di ascolto ossessivo e maniacale dei pochi dischi che si trovavano in circolazione, comincia a scrivere le prime rime.

”Scrivo le prime rime con una grande ignoranza di fondo, ma con tutta la passione e la voglia di esprimermi.”

Pochi mesi dopo diventa membro della crew padovana S.P.C., collettivo Hip Hop nel quale esisteva anche un nucleo dedito al rap (Forno del Buon Pane).
Da li a poco prendono vita i Dozhens, il primo vero gruppo di musica hip hop di Padova, formati da Mote, Nevo, Radio e ovviamente Silek.

Nel 1998, dopo 2 anni di live, nasce il primo LP dal titolo DHS (tape).
Negli anni successivi i live si moltiplicano portando i Dozhens in buona parte d’Italia.

”Ci etichettavano come “sperimentali”, perché cercavamo un nostro approccio, che dal punto di vista musicale pescava da tutto tranne che dal Funk, come si usava all’epoca.
Subivamo forti influenze dalla scena metal e punk rock che regnava nella nostra zona (i nostri amici musicisti erano tutti di altro genere).
Dal punto di vista lirico eravamo molto intimisti “poetici” e allo stesso tempo socialmente impegnati.
Amavamo correre su beat belli pesanti e decisamente veloci, sopratutto per l’epoca, migrando negli anni verso nuove sonorità, sperimentando, mischiando strumenti alle produzioni electro, il rap al cantato ed evolvendo nel tempo da band Hip Hop che eravamo all’inizio a un gruppo di genere non definibile, visto che faceva coesistere il rap, il folk, l’elettronica e l’afro in un unico progetto, lasciando in eredità 3 dischi autoprodotti, suonando in tantissimi, locali, centri sociali, festival e piazze.”

In questo periodo entra nel gruppo Fungo (percussioni e basso) e più tardi Boa (chitarra).

Dopo questo progetto e una serie di altri esperimenti (Crossover, Jazz, Rapcore etc), nel 2006 inizia a camminare da solo, producendo il primo disco solista, Sorrisi & Finzioni, su basi prodotte da Touch.
A questo seguono molti live che portaranno il progetto al 1° Hip Hop Trinity Festival ad Hartford (USA).

Dopo uno stop di riflessione, nel 2010 esce Punto, EP di 8 brani nato dalla collaborazione con EJK:

…E’ davvero un musicista eclettico: oltre che un beatmaker è un ottimo bassista, viene da un lungo percorso in band stoner e nu metal come gli Akajou e gli HU:T. Lavorando con lui trovo un enorme stimolo e un’ottima sintonia sia creativa che umana.

“Per Punto abbiamo guardato indietro nella volontà di fare un disco più “classico”, dopo tanti anni di svarioni, sia per le produzione che per le tematiche. Ora ci stiamo muovendo in altri territori”.

Attualmente sta suonando un po’ in giro e contemporaneamente lavorando a un nuovo disco, dal titolo Illness Plan.
Quando non fa musica, Silek lavora come multimedia designer.
Ma questa è tutta un’altra storia.

Il canale di Silek su Youtube.
Il suo sito, dove, per chi è interessato, è possibile scaricare l’album Punto.
La pagina su FB.

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