L’Apocalisse metropolitana di Prof. Bad Trip

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Si chiama metodo Shultz. Un ovulo di scimmia mutoide viene inseminato con spermatozoi umani ottenendo un embrione di essere umanoide dalla carne particolarmente digeribile. Gli esseri vengono adeguatamente ingrassati e drogati fino all’età di tre pseudo-anni. Allora sono pronti per diventare cibo, cibo per piante sacre. Si avvicina il tempo in cui il tekno-papa sarà una pianta antropomorfa.

Gianluca Lerici. Nato a La Spezia, classe ’63. In arte: Prof. Bad Trip. Fumettista e illustratore, collezionista di feticci underground, anarchico e punk. Artista cyberpunk, esuberante visionario, distopico, veggente. Lui stesso si definì “orwelliano di contenuti”. Professore, anche se mai noioso né accademico. Professore perché da lui c’era davvero tanto da imparare. E’ morto all’età di 43 anni nel novembre 2005.

“Ha sempre dato l’impressione di vivere da uomo libero”.

Lerici cominciò nei primi anni ’80 con le fanzine e i volantini punk. Poi negli anni ’90, gli spettacolari collage e la mail-art. Ed infine arrivarono i fumetti.

Tra i suoi lavori più conosciuti ci sono le copertine nate dalla collaborazione con varie case editrici, tra cui Mondadori (vi ricordate questa copertina per Niccolò Ammaniti, o anche questa?). Poi le numerose pubblicazioni sulle riviste underground Decoder e Frigidaire ( con cui hanno collaborato nientepopòdimeno che Andrea Pazienza e Magnus). Ed infine l’incredibile adattamento a fumetti del Pasto nudo di William S. Burroughs, romanzo cyperpunk sul controllo delle menti esercitato dallo Stato.
La sua produzione è stata ampia, la sua arte incredibile.

Ogni disegno del Prof. è basato su vere e proprie allucinazioni creative: tra lisergici paesaggi e soggetti distopici, le tavole raccontano un robotico mondo che verrà, in chiave spesso ironica, spesso dissacrante, sempre amara. La colonna sonora è techno spazzatura o punk martellante. I protagonisti sono sballatoni che si fanno dalla mattina alla sera, cervelli pensanti sotto spirito, scienziati pazzi che fanno esperimenti su techno poliziotti.

L’Atmosfera delle metropoli è irrespirabile, la gente blindata nelle proprie case, plagiata dalla virtual-tele-vision, la cui rete più influente è la CCN, Cathodic Church Net. La robopolizia lava il cervello ai liberi pensatori, la chiesa catodica fa il resto, le psicosonde leggono il pensiero di ogni singolo individuo. Gli uomini e i robot se la spassano in tekno-cubicoli di terza classe con prostitute, macchine olografiche o porno androidi mentre le città continuano a deteriorarsi, “ma a quei coglioni dei quartieri alti non importa, loro vogliono solo ingrassare e tingersi i capelli”. La realtà è fatta di molteplici livelli, al cinquantesimo ci sono i distopici frattalici adoratori delle piante mutoidi il cui motto è “Devolution o Tecnopollution!”. Sperano che una cyber messa li salvi, festeggiano il capodanno bruciando pneumatici Goodyears. Un tizio ha due facce, una chiede se hai della roba mentre l’altra annuncia che il giorno maledetto è vicino e che migliaia di poliziotti verranno su dal sottosuolo, dai tombini. Migliaia! Il presidente nel frattempo ha 4 amanti androidi e la ditta Croce Bianca produce armi per lui. La gente si cala psiconettare per non vedere più questa merda, per non sentire più le maledette vocine nella testa.

E’ una psycho-guerra di tutti contro tutti.

Leggere i fumetti del Prof. equivale ad un’esperienza sinestetica, un calarsi continuo in ogni suo singolo trip. Nella rappresentazione dei disastrosi anni 2000 le immagini si fanno piene, dense di linee e contorni, quasi ad esprimere la volontà (impossibile) di delineare un futuro informe, di riempire un futuro irriducibilmente vuoto. Il tratto è corposo e spesso, le righe addensate e fitte, confondono, disturbano. Non ci sono dettami né precetti , nessun limite nelle creazioni di Lerici: sperimentazione, arazionalità, distorsione e anamorfosi regnano sovrane in ogni tavola.

Dentro ci puoi trovare di tutto. Ci trovi i Radicals, ci trovi i mostri di Philip Dick, la musica dei Misfits e Derrick May.

Ci trovi i robots, i vani desideri di ribellione e cambiamento radicale, la catastrofe psichica generatasi a partire dagli anni 80. Quel malessere strisciato fino a noi, assunto sotto francobolli, bibitoni, acidi, pasticche. Ci ha martellato i timpani con i bassi, spaccandoci il cranio, penetrandoci il cervello, facendoci sprofondare in un sonno totale. Sono vent’anni che siamo in trance da droghe sintetiche e techno. E forse non ci sveglieremo mai. Prof. Bad Trip, lui sì che lo sapeva da un pezzo.

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Prof, Rest In Peace.

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Fausto Romitelli, autore di musica d’avanguardia, compose un’opera chiamata “Professor Bad Trip” ispirata dalla lettura del “Pasto Nudo”. Anche Fausto è morto giovanissimo. Suggerisco a tutti di ascoltare le sue composizioni mentre leggete qualcosa del Prof, in particolare questa e questa.

L’ultima mostra del Prof intitolata “Greetings from the Hell” era dedicata ad otto ‘dannati’ morti (J. Hendrix, J. Joplin, J. Morrison, P. Ciampi, B. Jones, M. Bakunin, W. S. Burroughs, E. Presley), due dannati di fantasia (Satana e Babbo Natale) e 2 dannati vivi(G.W. Bush e S. Berlusconi). Venne ospitata dal Cox18 di Milano. [/more]

Qui una bella intervista.

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