I Principî di Non Ingerenza e Sovranità Territoriale

LEGANERD 043437

Disclaimer: [more]non sono riportate opinioni personali (se non alla fine). E non sono incoraggiate nei commenti. Il tema qui è il Diritto Internazionale, non chi è più bello, più bravo, o chi ce l’ha più lungo.[/more]

”Cuius regio, eius religio” cit. Carlo V del Sacro Romano Impero

Personaggio su cui dovrei decidermi a scrivere qualcosa.

Le origini di questo principio risalgono alla Pace di Augusta e alla Pace di Westfaila (e Trattato dei Pirenei). Robetta di quattro o cinque secoli fa.
Sorvolando su un mare di fatti interessanti, questo principio si è riverberato in varie forme fino ai giorni nostri.

In sintesi i Principî su cui si basano le relazioni internazionali sono:

Il Principio di Non Interferenza


Noto anche come fattilicazzituoichecampicentanni.
Comporta l’obbligo (ripeto, obbligo) di non interferire con gli affari interni di un altro Paese.

[more]In altre parole, se lo Stato A non è d’accordo con la politica INTERNA dello Stato B può lamentarsi, condannare l’operato dello Stato B (o meglio del suo Governo, che ha più senso), e anche giungere a modificare le proprie relazioni diplomatiche ed economiche con lo Stato B.
Il Principio richiede di rispettare le scelte di un determinato Paese, non di condividerle.[/more]

Il Principio di Sovranità Territoriale

Noto anche come: semifacciounacannainolandanonmirompilepalleinitalia.
Il Paese che controlla politicamente il territorio dove si svolge l’azione in oggetto è il SOLO giudice dell’azione in oggetto.

[more]In Olanda è permesso il possesso e il consumo di alcune sostanze stupefacenti. A Singapore per il possesso di 500 grammi di cannabis è punito con l’impiccagione. Ma Singapore non ha nessun diritto di processare chi in Olanda possiede 500 o più grammi di cannabis. Neanche se cittadino di Singapore. Per il semplice fatto che in Olanda comanda l’Olanda con le sue leggi Olandesi. Pretendere di applicare le proprie leggi su un territorio estero all’atto pratico è una dichiarazione di guerra, visto che implicitamente si sostiene di controllarne politicamente almeno una parte.[/more]

Ci sono ovviamente una valanga di casi interessanti, che nascono quando ci sono due o più giurisdizioni coinvolte. Il caso più banale è il furto di un bene in un Paese e la vendita dello stesso bene in un altro Paese.

Questi i fondamenti della politica internazionale come era fino a ieri mattina.

È interessante citare a questo punto l’articolo II comma 7 della carta delle Nazioni Unite:

”Nessuna disposizione del presente Statuto autorizza le Nazioni Unite ad intervenire in questioni che appartengono essenzialmente alla competenza interna di uno Stato, né obbliga i Membri a sottoporre tali questioni ad una procedura di regolamento in applicazione del presente Statuto; questo principio non pregiudica però l’applicazione di misure coercitive a norma del Capitolo VII.”

E vediamo questo Capitolo VII allora.

”Capitolo VII: Azione rispetto alle minacce alla pace, alle violazioni della pace ed agli atti di aggressione”

In approfondimento gli articoli 39, 40, 41, 42 per i più golosi.

[more]Articolo 39
Il Consiglio di Sicurezza accerta l’esistenza di una minaccia alla pace, di una violazione della pace, o di un atto di aggressione, e fa raccomandazione o decide quali misure debbano essere prese in conformità agli articoli 41 e 42 per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale.
Articolo 40
Al fine di prevenire un aggravarsi della situazione, il Consiglio di Sicurezza prima di fare le raccomandazioni o di decidere sulle misure previste all’articolo 41, può invitare le parti interessate ad ottemperare a quelle misure provvisorie che esso consideri necessarie o desiderabili. Tali misure provvisorie non devono pregiudicare i diritti, le pretese o la posizione delle parti interessate. 11 Consiglio di Sicurezza prende in debito conto il mancato ottemperamento a tali misure provvisorie.
Articolo 41
Il Consiglio di Sicurezza può decidere quali misure, non implicanti l’impiego della forza armata, debbano essere adottate per dare effetto alle sue decisioni, e può invitare i membri delle Nazioni Unite ad applicare tali misure. Queste possono comprendere un’interruzione totale o parziale delle relazioni economiche e delle comunicazioni ferroviarie, marittime, aeree, postali, telegrafiche, radio ed altre, e la rottura delle relazioni diplomatiche.
Articolo 42
Se il Consiglio di Sicurezza ritiene che le misure previste nell’articolo 41 siano inadeguate o si siano dimostrate inadeguate, esso può intraprendere, con forze aeree, navali o terrestri, ogni azione che sia necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale. Tale azione può comprendere dimostrazioni, blocchi ed altre operazioni mediante forze aeree, navali o terrestri di Membri delle Nazioni Unite.[/more]

È opportuno ricordare che le Nazioni Unite nascono nel 1945 – Seconda Guerra Mondiale, remember? – e il principio era: se vedo che ti armi fino ai denti per conquistare l’Europa e il mondo intero famo che provamo a fermarti prima, con le buone o le meno buone.

Ma come detto, queste deroghe riguardano esclusivamente la sicurezza degli Stati.

Che poi, a dirla tutta, anche la storia che le Nazioni Unite hanno ragione per definizione andrebbe un po’ sfatata. La situazione oggi ricorda più la domanda: dove si siede un gorilla di trecento chili?
Dove c@22o gli pare.
Direi che rende l’idea.

A partire dagli anni ’70 si è iniziato ad erodere questi principi in maniera percettibile, sotto il vessillo del poveridiavoli, vuoi con Medici Senza Frontiere (since 1971), vuoi con il Protocollo I del 1977 che completa le Convenzioni di Ginevra del 1949.
L’idea fondante è che se l’aiuto portato in un Paese è umanitario (grasse risate) e imparziale (lacrime e crampi addominali per il gran ridere, per restare in tema di attualità i vari interventi umanitari in Libia dovrebbero curare i feriti Lealisti ed Insorti allo stesso modo) allora si – può – fare (no, non cit. Young Frankenstein).
Anche se il Paese dove l’aiuto (o presunto tale) viene prestato non è d’accordo.
Perché l’aiuto non può essere considerato atto ostile o ingerenza.
Augh. Così Grande Capo UN ha detto.

Senza considerare che poi è anche questione di punti di vista: la Francia ha mandato ogni supporto logistico per aiutare e armare gli Insorti in Libia (capitolo troppo lungo per essere analizzato in questa sede, limitiamoci ai fatti non solo ammessi ma sbandierati dalla Francia).
Supponiamo per amore di conversazione che la Libia abbia mandato ogni supporto logistico per aiutare e armare gli Insorti a Londra.
Trovare le differenze e spiegare perché la Francia è buona e la Libia è cattiva (senza ridere).

Se fosse stato rispettato il Principio di non Interferenza – per fare un esempio recente – non ci sarebbe stata alcuna guerra di Yugoslavia. Piaccia o non piaccia i fatti che hanno portato all’intervento armato della Coalizione erano squisitamente interni alla federazione Yugoslava.
E non flammate, non stiamo discutendo se sia stata una buona o una cattiva idea intervenire, ma se ci fossero le basi giuridiche per l’intervento.

È altrettanto evidente che l’aggressione irachena al Kuwait del 2 agosto del 1990 era un caso del tutto differente, con uno stato sovrano che ne aggredisce un altro (per quanto chiamare il Kuwait stato sovrano dopo l’indipendenza dal Regno Unito sia da considerarsi almeno generoso).

Poche Considerazioni Personali

In ogni modo negli ultimi tempi si è visto come molti Stati se ne infischino del Principio di Sovranità Territoriale pretendendo il diritto di agire contro reati che evidentemente nulla hanno a che vedere con la sicurezza e la pace internazionali.
Non è il caso di scendere nei dettagli, ma è una deriva che reputo molto pericolosa (e idiota), per il semplice fatto che pretendere di giudicare in un Paese un individuo cittadino di un secondo Paese per quello che ha fatto in un terzo Paese (e quel che ha fatto è perfettamente legale nel terzo Paese in questione) solo perché non sta bene al primo Paese quel che ha fatto fuori dalla sua giurisdizione secondo me assomiglia un po’ troppo a 1984. E senza averne il valore letterario.

p.s. Sarebbe molto interessante (e pertinente, vista la sede) analizzare il concetto di Territorialità in Internet.

p.p.s. ho scelto come immagine la bandiera delle Nazioni Unite. Come OT per lollare davvero duro, un imbecille di proporzioni colossali – tale Samuel Shenton – nel 1956 ha fondato la Flat Earth Society, sostenendo che la Terra sia piatta e che prova del fatto sia che i “Potenti del Mondo” (uuuhhh…) hanno messo una mappa della terra piatta sulla bandiera delle Nazioni Unite. Tipo che il mondo è un Disco (ciao Terry), con il bordo fatto di pareti di ghiaccio alte 45 metri e sia il Sole che la Luna hanno un diametro di una cinquantina di chilometri. Ha qualche centinaio di idioti che gli danno retta. Risate assicurate nel loro forum
p.p.p.s. Luke conto su di te se viene fuori qualche casino nel layout :-)

”Non sono d’accordo con le tue opinioni. E Voltaire era un cretino.”

È la mia frase preferita ultimamente :-)

Fonti:
Statuto delle Nazioni Unite

Un gran bell’articolo di Caroline Fleuriot

Principio di Territorialità

Un bel po’ di libri di storia

Fonti OMG
Flat Earth Society

Forum dei coglioni

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