Topic Hunter prova Dead Island per Lega Nerd

Il 23 Giugno è stato presentato a Milano l’attesissimo Dead Island, gioco di zombie di cui qui in Lega si è già parlato qui, quo e qua e altrove, realizzato da Techland e distribuito da Deep Silver e in uscita il prossimo settembre.
Potevamo noi di Topic Hunter perderci l’occasione di provare in anteprima uno degli splatter game più attesi dell’anno? La risposta è no!

La serata

Armati come al solito di fotocamera e di videocamera, ci siamo diretti in zona Navigli, dove un battello, prenotato esclusivamente per l’evento, ci ha trasportati fino al Rhabar, locale milanese scelto per la serata di presentazione del gioco.
Appena entrati nel locale, ci rendiamo conto di essere circondati da una marea di fottutissimi zombie che si aggirano per la festa “animando” l’ambiente.
I nostri servizi passati hanno dimostrato l’infinito coraggio della nostra crew, ma questa volta non si tratta di tenere sotto controllo qualche cosplayer incallito o qualche nerd sbronzo… Siamo costretti a battere in ritirata verso l’ingresso!
Una simpatica hostess ci accoglie sorridente e mentre la massa-non-morta si avvicina ci dichiariamo in missione per conto di Dio e del verde blog più fico di tutta la rete. Ottenuti i braccialetti che ci identificano come “stampa” possiamo sfuggire agli zombie e accedere al riservatissimo piano superiore dove abbiamo la possibilità di provare in anteprima il tanto atteso First Person Slasher.
Guidati da uno dei ragazzi del team di sviluppo del gioco, abbiamo la possibilità di fare una partita in mutiplayer e una in singleplayer, scoprendo molte novità sul gioco utili a fare le nostre valutazioni.
Mentre l’infezione si diffonde nel locale grazie ad alcuni truccatori, riusciamo a fare quattro chiacchere con Vincent il Brand Maneger e con alcune delle persone del team di Koch Media che si occupa della distribuzione del gioco in Italia.
Il momento di epicità e nerdaggine massima viene raggiunto quando, dopo l’intervista, mi imbatto nuovamente in Vincent; finiamo davanti al bancone (visibilmente brilli) a parlare di Walking Dead, Marvel vs Capcom e naturalmente di donne.

Considerazioni dopo la prova in anteprima

La trama e l’ambientazione di Dead Island sono già stati ampiamente rivelati dai vari video usciti di recente. Per chi ultimamente avesse speso molto del suo tempo su Youjizz, Dead Island è un gioco di zombie, ambientato in una fittizia isola tropicale popolata da appetitosi turisti; nel gioco, caratterizzato da un utilizzo quasi esclusivo di armi bianche, è possibile scegliere uno tra quattro personaggi (sia in modalità singola sia in multiplayer) nel tentativo di sopravvivere all’infezione. Il gioco uscirà su PS3, Xbox 360 (su cui noi abbiamo avuto la possibilità di provarlo) e PC a settembre.

Ambientazione
Una delle caratteristiche più interessanti del gioco riguardanti l’ambientazione è il fatto che sia quasi totalmente free-rooming. I paesaggi sono ben realizzati e rappresentano con successo lo scenario apocalittico; il giocatore ha la possibilità di muoversi liberamente tra spazi aperti e spazi al contrario molto angusti e spesso privi di illuminazione. In alcune missioni si possono notare evidenti cambiamenti climatici e temporali. In definitiva la ben realizzata ambientazione di Dead Island aumenta il realismo di gioco e il coinvolgimento del giocatore che ha la possibilità di trovarsi in tutti gli scenari visibili su una vera isola(hotel, spiaggia, chiesa…).

Personaggi
Il gioco permette di scegliere uno tra i quattro personaggi principali e immuni al virus: la cameriera cinese Xian Mei, il surfista Logan, il rapper Sam B e la misteriosa Purna. Ogni personaggio ha delle caratteristiche e delle abilità specifiche e fa inoltre riferimento ad una classe tipica dei giochi di ruolo. Ad esempio si passa da Sam B, il classico tank avvezzo ad armi pesanti e molto resistente, al più versatile Logan. Durante il gioco, il giocatore avrà la possibilità si skillare il proprio PG grazie ai punti XP che si guadagnano uccidendo il maggior numero di zombie e portando a termine le varie missioni, scegliendo quali caratteristiche aumentare. Inoltre ogni personaggio ha un’abilità unica, come un superpotere, che può essere utilizzata in determinate condizioni.

Zombie
Anche gli zombie hanno caratteristiche individuali: peculiarità di questo gioco è che anche i non-morti hanno un livello parallelo a quello dei personaggi buoni. Durante il gioco si possono incontrare diversi tipi di zombie, quasi tutti sono dinamici e agili ma il giocatore avrà anche modo di vedersela con classi più pericolose come Runner, zombie esplosivi o giganti in camicia di forza pronti a travolgere chiunque gli si pari davanti. Giocando si nota subito l’impegno e la cura che il team di relizzatori ha messo nelle azioni di gioco in cui i nemici subiscono i colpi; gli amanti dello splatter rimarranno soddisfatti nel vedere arti che si staccano con copiose perdite di sangue.

Grafica
Purtroppo la grafica non è uno dei punti di forza; nonostante complessivamente sia piacevole e accompagni discretamente lo stile del gioco, presenta imperfezioni e sbavature che lasciano qualche dubbio ma che speriamo vengano risolte prima di settembre, periodo previsto per l’uscita. Il grosso problema, più che la definizione della grafica, si riscontra in alcune dinamiche di gioco, in cui l’interazione tra i vari personaggi è imperfetta, mostrando errori che probabilmente potevano essere evitati.

Armi e sistema di combattimento
Il fatto che in Dead Island si possono utilizzare quasi esclusivamente armi bianche è già stato ripetuto più volte, ma la quantità di oggetti con cui si possono fare a pezzi gli zombie ci ha davvero impressionati. Partendo dai classici machete, passando per le fighissime katane, si arriva ad utilizzare pagaie, stecche da biliardo, mazze da baseball, chiavi inglesi e tanti altri oggetti che si reperibili e legati alle varie ambientazioni in cui ci si viene a trovare. Inoltre il gioco non esclude la possibilità di rimanere a mani vuote e dover pestare a calci e pugni i nemici, caratteristica quasi unica e parecchio divertente. Così come si può skillare il personaggio scelto, è possibile potenziare e elaborare le proprie armi che nel tempo si usura e danneggia e che va quindi riparata prima della rottura definitiva. Le armi da fuoco si possono trovare ma sono rare e difficilmente il giocatore può trovare delle munizioni.
Il sistema di combattimento è abbastanza fluido, i combattimenti sono realistici e i personaggi non mostrano illusorie doti da professionisti ma impugnano le armi come dei perfetti inesperti, cioè sferrando i colpi come meglio possono o addirittura lanciandole. Unica pecca del sistema di combattimento è data dalla scarsa possibilità di direzionare i colpi, fattore che ci sarebbe piaciuto vedere in un gioco basato principalmente sull’uso di armi bianche; questo difetto viene in parte eliminato dall’ampia varietà di armi di cui è stata curata con attenzione la dinamica di utilizzo e gli effetti prodotti sul corpo degli zombie.

Missioni e sistema di gioco
Per quello che riguarda le missioni, Dead Island è fortemente ispirato ad un sistema RPG. I giocatori dovranno svolgere delle vere e proprie quest incaricati da alcuni PNG sopravvissuti all’infezione, che si trovano quasi sempre rifugiati o barricati in aree libere dagli zombie. Da quanto ci è stato detto, non ci sarà alcuna differenza tra single e multiplayer rispetto alle missioni disponibili, che potranno essere quindi affrontate sia da soli, sia online in compagnia di altri giocatori. Così come le missioni, anche i punti guadagnati durante lo svolgimento delle quest, saranno dati da una sommatoria delle partite giocate singolarmente o in modalità multiplayer, caratteristica che dimostra come i realizzatori del gioco spingano molto sul gioco online. In questo modo, a differenza di molti altri giochi, la campagna e la storia non vengono schiacciate dal gioco multiplayer, essendo l’avventura la stessa in entrambi i casi.

Conclusione
Da amanti del genere, possiamo tranquillamente affermare che il gioco ci è piaciuto. Dead Island si è dimostrato divertente ma non stupido; il gioco ha spessore e una buona dose di realismo e si colloca a metà tra i titoli usciti fino ad ora in ambito survival horror. Come quasi tutti i grandi titoli usciti di recente punta molto (se non tutto) sulla modalità multiplayer ed è realizzato per una particolare categoria di giocatori: se non siete amanti di sangue, arti staccati, adrenalina e zombie incazzati questo gioco non fa per voi, ma “se tutto quello che volete, è andare su un’isola tropicale, incontrare uno zombie e farlo pezzi” (para-cit.) vi consigliamo di acquistarlo.

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Fotogallery a cura di @mazzadabaseball, fotografo per Topic Hunter

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