Saturn’s Ouroboros

LEGANERD 042847

Buongiorno brutta gentaglia!
Dopo un immenso ritardo ritorna, per la felicità di grandi e piccini, Curiosità Spaziali!

In questo articolo vi voglio parlare di nuovo del pianeta più bello del sistema solare, Saturno.

Già una volta vi avevo parlato del suo curioso esagono, stavolta vi parlerò di una simpatica tempesta che sta imperversando sul pianeta.

Great White Spots

Il 25 febbraio 2011 la sonda Cassini scattò questa foto.

L’immagine mostra un Great White Spot vecchio di 12 settimane.
Uno dei più grandi tra l’altro. Solo la macchia iniziale ha un diametro di circa 6000 Km. Mica cazzi.

Ma…Cosa sono i Great White Spots?
I GWS sono le tempeste stagionali di Saturno. Si verificano con una cadenza di circa 28 anni. In pratica una ogni anno saturniano.
Usualmente esse compaiono sull’emisfero boreale del pianeta nel periodo del solstizio d’estate del pianeta.
Sono tempeste dalla breve durata, ma dalla rapida crescita. In pochi mesi possono aumentare le loro dimensioni anche di decine di migliaia di chilometri.

Ouroboros

Prima vi avevo detto che queste tempeste crescono molto rapidamente.
Bene.
Ritornate a guardare la foto d’apertura.

L’immagine è stata scattata pochi giorni fa sempre dalla sonda Cassini, e mostra la stessa tempesta di febbraio.
In 6 mesi è cresciuta fino al punto di avvolgere tutto il pianeta.

Considerando la latitudine in cui si trova, la tempesta deve avere una lunghezza complessiva di circa 300000 Km. Mica cazzi.

Questa tempesta, che potrebbe essere facilmente chiamata come l’antico simbolo Ouroboros, non impressiona solo per le dimensioni, ma anche per la sua energia.

Ouroboros emette tantissime interferenze radio. Segno che in quelle nubi cadono fulmini che dyo li manda.

Voi starete pensando: ”Fulmini? E allora? Ce li abbiamo anche sulla Terra.”
Esatto, i fulmini esistono sulla Terra come anche su altri pianeti come Giove, Venere, ecc ecc.
Il punto è che non è normale per Saturno.

Saturno è un pianeta poco incline a forti manifestazioni di energia.
Basta fare un confronto con un’altro gigante a noi vicino, Giove.
Tutti sanno che l’atmosfera di questo gigante gassoso è tormentata da gigantesche tempeste, basta pensare alla Grande Macchia Rossa.

Saturno invece ha un’atmosfera più tranquilla. Certo, ci sono venti che spirano a circa 1800 Km/h, ma non si vedono molte grandi tempeste nella sua atmosfera.

E qui scatta il mistero.
Com’è che Saturno accumula una così immensa quantità di energia per decenni, per poi liberarla tutta in un colpo?

E’ un fottuto mistero!

Sinceramente nessuno sa cosa scateni queste tempeste.
La teoria principale afferma che siano causate dall’insolazione.
Dato che la maggior parte di esse si è sviluppata “nell’estate” di Saturno, gli astrofisici credono che sia il progressivo riscaldamento degli strati superiori dell’atmosfera a causarle.

Il problema è che questi fenomeni sono stati osservati anche durante “l’inverno” di Saturno.
Quindi la teoria del riscaldamento va un po’ a farsi fottere.

Il problema è che sappiamo ancora pochissimo dell’atmosfera di questo gigante dello spazio.
La sua relativa tranquillità ci nasconde quello che accade sotto i suoi strati più esterni.
Non sappiamo neanche la composizione esatta della sua atmosfera.

Finché non verrà lanciata una nuova sonda, con dei sensori capaci di penetrare la sua misteriosa atmosfera, queste maestose tempeste rimarranno un mistero ancora a lungo.

Links
Bad Astronomy
Ciclops.org
Great White Spot

[Curiosità Spaziali] è la rubrica di Lega Nerd sulle curiosità e notizie riguardanti spazio e astronomia.

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