Helistat

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La storia dell’aviazione è ricca di progetti affascinanti e validi, che hanno permesso nel corso degli anni di arrivare ad un’affidabilità e a un’eccellenza senza pari; eccellenza che però è frutto anche di fallimenti più o meno significativi.

Uno di questi progetti era stato sviluppato da Frank Piasecki,uno dei più arditi sperimentatori in campo elicotteristico americani, che lo ribattezzò “Helistat” ( fusione di “Helicopter” e “aerostat” ) e lo brevettò nel 1962, anche se pare che dietro a quest’idea stesse dedicando tempo ed energie almeno dal 1956.

Lo scopo doveva essere quello di creare un enorme cargo in grado di trasportare merci in quantità superiori rispetto a qualsiasi aeromobile da trasporto strategico di allora ed in grado di competere quasi con le navi mercantili, offrendo, rispetto a queste ultime, minori costi di gestione e maggiori prestazioni.

Per realizzare un prototipo, Piasecki pensava inizialmente di ricorrere a quattro Sikorsky CH-53D agganciati, mediante un sistema di tubi di ferro, ad un aerostato da 101.940 metri cubi di volume; la scelta di adottare macchine ad ala rotante già in commercio anzichè progettare un modello “ad hoc” era funzionale al contenimento dei costi di sviluppo.

Secondo le intenzioni del progettista questo primo “Helistat” avrebbe dovuto sollevare circa 75 tonnellate di carico pagante, come riferimento possiamo dire che il dirigibile “Hindenburg”, del 1937, con un volume più che doppio ( oltre 200.000 metri cubi ) sollevava 11 tonnellate.

Il progetto di Piasecki inizialmente fu accolto molto freddamente, ma l’inventore continuò per tutti gli anni settanta a cercare potenziali acquirenti soprattutto tra le industrie che avevano i maggiori traffici off-shore, come quella petrolifera e quella del legno.

Nel 1980, dopo circa vent’anni di sforzi profusi, l’U.S. Forest Service , ente responsabile della tutela del patrimonio forestale americano, assegnò a Frank Piasecki un contratto del valore di 26,5 milioni di dollari per la realizzazione di un “Helistat” da usare come dimostratore di tecnologia.

Poichè, però, questo ente non aveva esperienza in campo aeronautico, affidò tutta la parte pratica all’ U.S. Navy, che mise a disposizione di Piasecki i capannoni della base navale di Lakehurst, nel New Jersey, largamente usati negli anni venti e trenta, durante l’epoca d’oro dei dirigibili, per lo sviluppo di queste macchine.

Per il prototipo fu realizzato un sorprendente lavoro di “collage”, che partiva da un dirigibile Goodyear ZPG-2W cui furono attaccate quattro cellule di elicotteri Sikorsky SH-34J “Seabat” dismessi, private della coda e del carrello.

Gli alberi di trasmissione provenivano da elicotteri Boeing CH-46 e Sikorsky CH-53, mentre altre parti meccaniche erano state smontate dal cargo DeHavilland DHC-4 “Caribou” e dal caccia North American P-51 “Mustang”.

L’unico pilota di questa immensa costruzione si trovava nella cabina del “Seabat” anteriore sinistro, mentre gli altri tre tronconi di elicotteri ospitavano dei meccanici.

I primi test a terra presentarono subito problemi apparentemente insormontabili e l’U.S. Forest Service stanziò altri 10 milioni di dollari per andare avanti con il programma di studio.

Il primo “Helistat” volò il 26 Aprile 1986, trent’anni dopo la sua concezione, e la campagna di voli si protrasse fino al 1′ Luglio di quell’anno, contando 15 missioni.

Ma, nonostante fin dal primo volo fossero state riscontrate pericolose vibrazioni , si decise si andare avanti fino a che tutta la struttura metallica poco dopo il decollo entrò in risonanza, i quattro elicotteri, uno dopo l’altro, si staccarono dall’aeronave-madre, schiantandosi al suolo.

Quel tragico incidente, in cui uno dei quattro uomini d’equipaggio perse la vita, segnò la fine del programma “Helistat”.

Fonte: Aeronautica&Difesa