Lega Nerd sbarca sulla nuova piattaforma eCloud di SeFlow

third eYe da sempre cerca solo i migliori partner tecnologici del settore e fin dal momento della sua nascita ha sempre puntato su SeFlow, provider tra i più all’avanguardia nel panorama italiano. Grazie all’eccellenza della tecnica raggiunta dai sistemi di SeFlow siamo in grado di fornire un servizio affidabile e duraturo, con prestazioni uniche, e la musica cambia ancora, ed è una dolce melodia!

Da oggi infatti, il server che tiene online il sistema di hosting di Lega Nerd, WOPR (e forse il futuro HAL), sono ospitate all’interno della nuova struttura eCloud Virtual Data Center di SeFlow. Si tratta di una struttura ideata direttamente da SeFlow utilizzando tecnologie e componenti diversi (KVM, virtualizzazione hardware, SolusVM, etc), per ottenere quello che è il sogno di ogni sistemista: un sistema ad alta affidabilità, ridondato, scalabile all’infinito, senza downtime o possibilità di perdite di dati e tutto completamente automatizzato. E noi ci siamo dentro.

Come saprete i down di questo ultimo periodo sono causati dalla concorrenza delle connessioni, ovvero dal numero simultaneo di utenti che in maniera casuale si collegano alla Lega (e anche dalla nostra cronica-si-spera-non-per-molto mancanza di fondi). Quando questa concorrenza supera un determinato valore limite di sopportazione per il carico del sistema, ecco che cominciano i rallentamenti, la macchina comincia a mettere in queue i processi, subentra lo swap e ciao ciao prestazioni! Quindi il primo beneficio che abbiamo ottenuto passando dalla soluzione di virtualizzazione hardware precedente all’eCloud è la TOTALE possibilità di definire le risorse della macchina direttamente con un click, aggiungendo e togliendo risorse a piacimento. Come prima intervento abbiamo aggiunto altri 2 GB di RAM portando ora a 12GB di RAM la memoria complessiva disponibile per la Lega. Ma questo è solo l’inizio di un luminoso periodo in cui grazie alla flessibilità della struttura ideata da SeFlow potremo reagire molto meglio agli spikes di traffico che arrivano sulla Lega, contando su una infrastruttura ridondata e scevra da ogni problema hardware. Per farvi un esempio oggi pomeriggio il nostro server ha migrato due diverse volte, su 2 differenti nodi, senza che questo causasse anche un solo secondo di downtime. E siamo noi, i clienti (professionali direi in questo caso) a decidere le prestazioni e le risorse di ogni singola VM che andiamo a creare nel nostro Cloud.

Visto che considero strutture potenti e ben ingegnerizzate come queste alla stregua della pornografia per noi nerd tecnologici vi riporto le parti salienti di un articolo scritto dal CTO Matteo Berlonghi, anima tecnica di SeFlow, sul suo blog lavorativo GeekCorner, corredato di foto. (TENETE IN ALTO QUELLE MANI! E NO, NON METTO IL TAG #NSFW!)

In questo articolo vedremo esclusivamente la parte tecnica, delegando a futuri scritti la gestione software. Una struttura cloud ben realizzata richiede un ingente investimento iniziale. Nel nostro caso sono stati investiti 90000 € solo per lo startup.

La cloud SeFlow è suddivisa in isole, ogni isola occupa circa 1 rack. Ogni isola è progettata per essere indipendente dalle altre, ma in caso di necessità coprire eventuali fault di altre isole in modo da garantire la massima affidabilità possibile. Ogni isola è composta da 10 nodi, anche se il cuore è composto da un’unico blocco formato agli Intel Modular Server.

La soluzione Intel Modular Server è perfetta per i nostri scopi perché integra in sole 6 unità una ridondanza completa. Offre alloggio per 14 dischi, 6 lame diskless, 2 switch Gigabit ridondati (Fig. 6), 2 controller RAID SAS ridondati, 4 alimentatori il tutto in chassis completamente hotswap.

I dischi usati sono di due tipi, Seagate Constellation.2 da 1TB Near Line SAS e dischi Seagate Savvio da 600 GB SAS. I Dischi Constellation.2 (Fig.2) sono solo due, alloggiati negli slot 0 e 1 su cui verrà configurato un sistema RAID 1E e ospiterà il sistema operativo dei 6 nodi. Un virtual disk verrà inoltre utilizzato per condividere le immagini ISO che verranno usate sul CDROM Virtuale

I dodici slot rimanente verranno utilizzati per lo storage pure delle VM. La configurazione è un RAID 10 composto da dischi Savvio a 10000giri da 600GB (Le ultime isole usano invece dischi Savvio da 900GB).

I dischi sono connessi ai nodi diskless (senza unità disco) tramite un controller RAID ridondato SAS da 3Gb/s offrendo il massimo delle prestazioni e della sicurezza.

Ogni lama è composta da 96GB di RAM ECC Registered e una coppia di processori Six-Core L5640 P X5650 (Fig.5)

Gli switch usati sono Intel da 10 porte esterne più 12 interne. Lo switch è connesso in port-channel (link aggregati) agli uplink e alla rete interna. Ogni lama dispone di quattro schede di rete che ne garantiscono la ridondanza completa. Due schede usate per la rete internet e altre due per la rete interna. La rete di management invece è incorporata nella rete interna.
Ogni Intel Modular dispone anche di 4 alimentatori per garantire il completo failover.

Con questa soluzione i clienti potranno usufruire di un sistema completamente ridondato. A noi invece garantisce la disponibilità di 6 nodi in solo 6 unità ed un ulteriore risparmio di spazio per gli apparati di rete (che sono già integrati). Inoltre avremo una migliore areazione, non dovendo inserire cavi aggiuntivi che risultano tutti integrati.

Un sistema Cloud per essere poi completo necessita dei nodi di supporto per tutti i task e servizi aggiuntivi che la nostra struttura offre. Ogni isola infatti, oltre all’ Intel Modular Server dispone di un nodo per la replica dei dati nella SAN, di un nodo per il Backup eseguito dai clienti, di un nodo di backup per la gestione delle emergenze (in caso un nodo di gestione vada in fault, il server di backup potrà essere utilizzato al suo posto con un’intervento di pochi minuti), e di un nodo sempre di backup delle configurazioni degli altri nodi.

Quest’ultimo nodo è molto importante in quanto, il nostro sistema permette la gestione dei parametri di rete, di configurazione di ogni singola istanza, in tempo reale. Ogni 60 minuti i nodi nell’ isola invieranno un backup completo delle loro configurazioni a questo server, così facendo in caso di “disastro”, tutte le configurazioni saranno salvate. Manteniamo punti di ripristino fino a 72 ore.

Tutte le isole sono connesse tra loro da collegamenti 10GigE ridondati per la rete pubblica e un Port-Channel da 2 GigE per la rete privata.

Se siete arrivati a leggere fino in fondo e non vi siete bagnati neanche un pò significa che non avete sentimenti! Nerd privi di modulo feelings.ko o dal kernel monolitico che non siete altro.

Tornando seri, è OVVIO che l’implementazione su questa nuova struttura non farà scomparire completamente i problemi di down della Lega (visto che ogni giorno venite a spippolarvi il pippo a frotte pippi!), ma dovrebbe mitigarli molto, permettendoci di andare ad aggiungere risorse solo là dove veramente servono, in quanto infatti i nostri problemi non sono quasi mai di natura tecnica ma bensì “organizzativa” ed “eventuale” (leggi poppe in home page e utenti che si loggano a frotte). Questo è un’altro piccolo passo verso la conquista dell’universo.

Inoltre, in una giornata come questa, dove ancora una volta uno dei più grandi provider italiani è andato down e tutt’ora funziona a singhiozzo (non facciamo nomi o Itomi si deve vendere la Gallardo verde per pagare gli avvocati) mi sembrava giusto rendere ONORE E MERITO ai bravi ragazzi di SeFlow, che con tanta dedizione, impegno e sudore cercando sempre di innovare e costruire, per dare in mano ai loro clienti strumenti unici e all’avanguardia.

PS: Se ovviamente ora pensate di andare a comprare server da loro invece che da me sappiate che poi mi passano il nome e l’indirizzo e vengo a prendervi a casa con positrone, Aramil e il falegname di Durango.

Fonte articolo originale

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