Into Eternity: un magazzino per 100.000 anni

Ieri ho visto questo documentario, attirato non tanto dalla questione nucleare (cheppalle) ma dalle implicazioni filosofico-fantascientifiche che il progetto di cui tratta porta alle luce (Asimov <3).

Siamo in Finlandia: in previsione della dismissione delle due centrali nucleari dello stato, dal 1970 si è avviata la progettazione della destinazione finale delle scorie radioattive.

Si tratta di un lavoro immane sotto ogni punto di vista: le 6500 tonnellate di scorie radioattive che risulteranno alla fine dell’esperienza nucleare finlandese dovranno trovare una casa per almeno 100 mila anni, si uno seguito da cinque zeri, e un nostro amico è vissuto 2011 anni fa (due ordini di grandezza in meno).

I finlandesi si sono spinti oltre gli americani, i quali hanno abbandonato il loro progetto nelle Yucca Mountains, e hanno iniziato a scavare nel granito da una decina d’anni una struttura che arriverà a 500 metri di profondità ed accoglierà i fusti di scorie fino al 2100 e spiccioli, quando verrà definitivamente tappata con una bella colata di cemento (yummi).

A questo punto entrano in gioco le pippe mentali.
Diamo per assodato che riuscirà nell’impresa di durare 36 milioni e 500 mila giorni, come si deve rapportare con le future generazioni? Ci passeranno 1000 generazioni tra la chiusura e la fine del pericolo radioattivo.
Ci potrà essere un nuovo medioevo che farà sparire le tecnologie come ci potrà essere una tale evoluzione che porterà a dimenticare le lingue e le culture attuali, quindi come facciamo a segnalare che questo luogo è offlimits?
In 60 mila anni da adesso è probabile che ci passi pure una bella era glaciale, altro che mammut e dinosauri.

Dimenticare il luogo costruendoci sopra tranquillamente o fare una foresta di spine corredata di simboli senza tempo?
Siamo sicuri che non ci saranno persone che proveranno ad entrare in questo luogo? Come avvertirle?

Questi ed altri interrogativi sono esplorati in questo documentario da 75 minuti, un po’ sbrodolato ma che fa riflettere su argomenti che non ci saremmo aspettati da una trattazione anti-nuclearista.

Sito del documentario

In Italia l’hanno proiettato al CinemAmbiente ieri, ma non credo che raggiungerà una certa diffusione. I sottotitoli in italiano ci sono, deducete e commentate.

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