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Esperimento Milgram

LEGANERD 041828

”La psicologia sociale di questo secolo ci ha dato una grande lezione: a volte non è tanto il tipo di persona che siamo, ma la situazione in cui ci troviamo a determinare le nostre azioni” – Stanley Milgram, 1974.

Se una persona in posizione di autorità ti ordinasse di scaricare una scossa elettrica di 400-volt su un’altra persona, tu ubbidiresti? Molte persone risponderebbero senza esitare un bel “no”, ma Stanley Milgram, psicologo dell’Università di Yale condusse negli anni ’60 una serie di esperimenti sull’obbedienza che fornirono risultati sorprendenti.

Milgram iniziò i suoi esperimenti poco dopo l’inizio del processo al criminale di guerra Adolph Eichmann: la difesa dell’ex nazista si basava sull’assunto che stesse semplicemente eseguendo degli ordini. Milioni di ebrei uccisi: possibile che non si fosse ribellato?

L’esperimento

I partecipanti erano 40 uomini reperiti attraverso annunci pubblici sul giornale: in cambio del loro impegno, furono pagati 4.50$. Milgram sviluppò un generatore di scosse elettriche in grado di fornire uno shock che partiva dai 30 volts sino ai 450. Sotto ogni gruppo di 4 interruttori apparivano le seguenti scritte: (1-4) scossa leggera, (5-8) scossa media, (9-12) scossa forte, (13-16) scossa molto forte, (17-20) scossa intensa, (21-24) scossa molto intensa, (25-28) attenzione: scossa molto pericolosa, (29-30) XXX.

Ogni partecipante si calava nel ruolo di un “insegnante” che doveva fornire una scossa ad uno “studente” ogni volta che fosse stata prodotta una risposta errata. Al progredire dell’esperimento (oltre il livello di 300 volts) gli effetti prodotti sugli “studenti” scoraggiavano gli “insegnanti”, che si rifiutavano di proseguire.

I ricercatori utilizzarono, per portare i partecipanti a seguitare, una serie di formule precise:

“continua, per favore”
“l’esperimento richiede che tu continui”
“è assolutamente essenziale che tu continui”
“non hai altra scelta, devi andare avanti”.

I risultati

Contrariamente alle aspettative, nonostante i 40 soggetti dell’esperimento mostrassero sintomi di tensione e protestassero verbalmente, una percentuale considerevole di questi, obbedì pedissequamente allo sperimentatore. Questo stupefacente grado di obbedienza, che ha indotto i partecipanti a violare i propri principi morali, è stato spiegato in rapporto ad alcuni elementi, quali l’obbedienza indotta da una figura autoritaria considerata legittima, la cui autorità induce uno stato eteronomico, caratterizzato dal fatto che il soggetto non si considera più libero di intraprendere condotte autonome, ma strumento per eseguire ordini. I soggetti dell’esperimento non si sono perciò sentiti moralmente responsabili delle loro azioni, ma esecutori dei voleri di un potere esterno. Alla creazione del suddetto stato eteronomico concorrono tre fattori:

percezione di legittimità dell’autorità (nel caso in questione lo sperimentatore incarnava l’autorevolezza della scienza)

adesione al sistema di autorità (l’educazione all’obbedienza fa parte dei processi di socializzazione)

le pressioni sociali (disobbedire allo sperimentatore avrebbe significato metterne in discussione le qualità oppure rompere l’accordo fatto con lui).

Il grado di obbedienza all’autorità variava però sensibilmente in relazione a due fattori: la distanza tra insegnante e allievo e la distanza tra soggetto sperimentale e sperimentatore. Furono infatti testati quattro livelli di distanza tra insegnante e allievo: nel primo l’insegnante non poteva osservare né ascoltare i lamenti della vittima; nel secondo poteva ascoltare ma non osservare la vittima; nel terzo poteva ascoltare e osservare la vittima; nel quarto, per infliggere la punizione, doveva afferrare il braccio della vittima e spingerlo su una piastra. Nel primo livello di distanza, il 65% dei soggetti andò avanti sino alla scossa più forte; nel secondo livello il 62,5%; nel terzo livello il 40%; nel quarto livello il 30%.

”Persone normali, che fanno il loro lavoro e senza alcuna particolare ostilità nei confronti delle vittime, possono diventare terribili parti attive in un processo di distruzione: anche quando gli effetti si rivelano in tutta la loro gravità, poche persone hanno le risorse necessarie per resistere ad una autorità” (Milgram, 1974).

L’esperimento di Milgram è diventato un classico della Psicologia, dimostrando la pericolosità dell’obbedienza.

fonti: wiki, psicocafe

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