Lo strano caso di Licia Colò e i Gatti Bonsai


6 luglio 2001 – Gatti messi in bottiglie, come oggetti da collezione, a cui far assumere posizioni e dimensioni innaturali. Tutte le istruzioni di questa follia, partita dagli Stati Uniti nel dicembre scorso, ha trovato un emulo italiano che dal sito dal nome evocativo di www.gattibonsai.it ha proposto per qualche settimana con immagini raccapriccianti metodi e strumenti di ogni genere per la tortura dei gatti mantenendoli in vita.

Ora però grazie alle segnalazioni arrivate ad animalieanimali.it abbiamo denunciato il fatto agli uomini della Squadra Informatica della Polizia di Stato e, su richiesta del Sostituto Procuratore di Roma Adelchi D’Ippolito, è stata emessa l’ordinanza di oscuramento per istigazione a delinquere e possibile maltrattamento di animali.

“Sono molto felice che grazie a “www.animalieanimali.it” sia stato raggiunto un primo risultato importante. Non sappiamo se questo novello marchese De Sade degli animali abbia effettivamente provato ad imbottigliare i gatti, certo è che qualcuno di poca coscienza disponibile a riprendere questi esperimenti si potrebbe sempre trovare – ha dichiarato Licia Colò – già esistono purtroppo tante violenze quotidiane a cui sono sottoposti gli animali, aggiungerne un’altra amplificata peraltro da Internet sarebbe stato davvero troppo. La cosa che mi fa più piacere è che questa segnalazione sia giunta da una nostra lettrice che, avendo avuto fiducia nel nostro portale, non è rimasta insensibile e ci ha chiesto di intervenire. Questa azione, e il successivo risultato, – ha proseguito la nota conduttrice televisiva – è il frutto del desiderio di tante persone di dire basta alla violenza nei confronti degli animali. Ed è stato possibile soprattutto grazie alla tempestiva collaborazione della polizia di Internet e della Magistratura, nelle veci del sostituto procuratore D’Ippolito, che hanno accolto la nostra denuncia preoccupandosi di mettere fine a questo malsano utilizzo di Internet atto a promuovere della violenza sugli animali. La Magistratura e la polizia di internet ci hanno inoltre garantito una successiva collaborazione per combattere e far rispettare le leggi sulla salvaguardia del mondo animale che oggi hanno trovato nuovi e determinati amici… che sono per noi un nuovo stimolo per andare avanti”.

Nel 2001 la nostra paladina degli animali Licia Colò incappò in un Epic Fail quando ancora questi non erano stati codificati.
Si trattava di un’altra era di internet, un web fatto di tabelle col contorno, gif animate e molta ignoranza.
Beh, grazie a questa miscela di ingredienti il sito italiano gattibonsai.it (clone dell’omonimo bonsaikitten.com) raggiunse il suo scopo, facendo parlare di se su giornali e televisioni e chiudendo miseramente per censura!
Da questo cosa ne viene?
Ne viene quindi che se vi posto un video di un gatto che “sembra” stare male, non è detto che stia male davvero perchè questa è internet dove spesso è vero solo quello che noi vogliamo sia vero.

Quindi, per chiuderla con le parole di Attivissimo:

Di solito non mi intrometto nel merito morale delle bufale sulle quali indago, ma questa è particolarmente controversa. Burla o meno, c’è chi argomenta che il sito istiga comunque alla crudeltà verso gli animali.

Tuttavia non posso fare a meno di considerare che la crudeltà verso gli animali esiste da molto prima che nascesse Internet. So di attirarmi molte reazioni adirate, ma non è un po’ come dire che i siti pornografici istigano allo stupro? E anche in questo caso, mi tocca notare con tristezza che lo stupro esiste da molto prima dell’invenzione della Rete, e che i diritti delle donne sono calpestati più brutalmente nei paesi in cui Internet e la pornografia manco sanno cosa sono. Per non parlare del fatto che le edicole italiane sono piene di pornografia, messa all’altezza degli occhi dei bambini, eppure nessuno organizza petizioni o denunce in Procura in proposito. Come mai?

Un’altra considerazione sollevata da questo sito-burla è il fatto che ci inalberiamo per un ipotetico gattino in bottiglia ma mangiamo disinvoltamente polli allevati in batteria (in gabbie in cui non possono nemmeno girarsi, non molto più grandi delle bottiglie di Bonsaikitten.com). Forse lo scopo del sito-burla è indurci a riflettere sulla nostra coerenza morale prima di trinciare giudizi su cosa è crudele e cosa non lo è. Ha senso commuoversi per un film come Babe maialino coraggioso e continuare a mangiare prosciutto?

Infine c’è da ponderare il concetto della tentata censura al sito: anche quando viene usata per scopi discutibilissimi, la libertà di espressione e di satira è uno dei capisaldi della nostra cultura. E’ considerato un diritto fondamentale. Ha senso mandare al diavolo questo principio e stabilire un precedente pericolosissimo?

Se vi va di approfondire questa “leggenda” dell’internet potete leggere qui, qui e qui.

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