Dopo 30 anni su carta, Skylon parte

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Il progetto Skylon risale a 3 decenni or sono, oggi ha di colpo fatto un balzo nel presente ottenendo una revisione tecnica da parte dell’ESA (European Space Agency ndr.) ma se sono arrivati finanziamenti al progetto è grazie ad una join-venture di società private.
Questa estate è in programma un test su scala ridotta dei motori dello Skylon, una navetta spaziale in grado di decollare convenzionalmente da una pista e di farvi ritorno per poter essere riutilizzato.
Il suo design innovativo ma se ha almeno 30 anni? gli permette di funzionare come un jet a quote basse utilizzando l’ossigeno dell’atmosfera riducendo notevolmente il carico di carburante al decollo.
A quote più alte, dove l’ossigeno scarseggia, il motore Sabre Skylon passa alla modalità full-rocket, essendo già in alta quota ed avendo acquisito già una notevole velocità, la spinta necessaria per abbandonare l’atmosfera richiede molto meno carburante, in più, lungo la strada non deve rilasciare nessun serbatoio esterno, consentendogli ciò che gli ingegneri chiamano volo spaziale “single-stage-to-orbita”.

Il motivo principale della lunghissima attesa del progetto era la gestione dell’enorme temperatura generata dall’assunzione dell’aria ad alta velocità (circa 1000 gradi Celsius), dal raffreddamento della stessa a -130 gradi Celsius in solo 1/100 di secondo e della compressione necessaria prima di essere bruciata con l’idrogeno, tutti questi problemi sono stati risolti anche con uno scambiatore di calore, progettato dagli ingegneri che lavorano sul motore Sabre, che hanno escogitato una soluzione anti-gelo per evitare il congelamento dell’acqua.
Lo hanno testato per ora solo in laboratorio, ed è stato sufficiente ad ottenere l’approvazione per una prova in scala.

Questo progetto sarà un grande affare se funzionerà, permetterà di abbattere notevolmente i costi di spedizione in orbita di satelliti, da circa 7000$ per libbra attuali a quasi 500$.
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Via www.popsci.com
Fonte www.bbc.co.uk

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