Il sogno eretico


È stato pubblicato oggi il nuovo album di Michele Salvemini, in arte CapaRezza e, dopo due ascolti veloci sono pronto a darvi le mie impressioni.
Partiamo dicendo che Il sogno eretico si può acquistare online su iTunes o su IBS: per quanto riguarda il supporto fisico, è in vendita presso la FNAC (non so ancora se anche altrove, ma mi pare anche alla Feltrinelli) il cosiddetto “Pacco eretico”, un cofanetto che contiene il cd, una t-shirt e la mascherina da notte che CapaRezza indossa nella copertina del disco.

In primis, parliamo della musicalità: questo lavoro è assolutamente incredibile.
Sì, io sarò di parte perché adoro questo artista, ma tra le tracce Michele spiazza tra il classico rap al rock, ad una musica elettronica che mi ha ricordato i Pendulum, al raegge puro, ad un metal duro, passando tra sperimentazioni allucinanti che includono persino la voce di Paperino e Topolino. Giusto per rendere l’idea.

Passiamo ad una veloce analisi delle singole tracce. Tenete presente che i primi 3 brani possono considerarsi un’introduzione del disco.

1. Nessun dorma
[more]Trenta secondi di introduzione, estratto da Nessun Dorma, il III Atto dell’opera lirica “Turandot” di Puccini[/more]
2. Tutti dormano
[more]In questo brano CapaRezza si introduce al pubblico, come se stesse iniziando uno spettacolo comico. Sonorità strane, toni volutamente “fastidiosi”, stile comico di serie B[/more]
3. Chi se ne frega della musica
[more]In questo pezzo Capa sfotte chi si fossilizza sulle personalità dei musicisti piuttosto che occuparsi della musica che compongono.
Da notare, tra le altre cose, che in questo pezzo Michele replica a Fabri Fibra che, in un suo feat con Bassi Maestro, diceva

e alla radio cosa abbiamo adesso?
Caparezza e Frankie-HI-NRG no? solo questo
ok, tutto il mio rispetto
ma questo è solo rap non hip-hop
e suona pure vecchio

Per tutta risposta, Capa (umiliandoli, secondo me) scrive:
Io non faccio musica ma il cacchio che mi pare, faccio rosicare chi ama il genere musicale. Non parlo male di un collega o di un presunto tale, ma riciclo il suo cd come regalo di Natale!
[/more]
4. Il dito medio di Galileo
[more]Uno dei brani più “complessi” del disco, sicuramente da ascoltare più e più volte per comprenderlo al meglio. Su una base che sembra mescolare l’elettrorock al drum’n’bass, Capa se la prende con il popolo “pecora” che segue ciecamente la religione e i suoi dettami. C’è solo un modo per salvarli: infilargli nel didietro il dito medio di Galileo, che CapaRezza ruba dal Museo della scienza di Firenze[/more]
5. Sono il tuo sogno eretico
[more]L’inizio di questo brano riprende le sonorità che avevamo ascoltato nei video di presentazione dei The Boias e narra, rispettivamente, le storie di Giovanna D’arco, Savonarola e Giordano Bruno: tre personaggi scomodi bruciati al rogo come eretici.[/more]
6. Cose che non capisco
[more]In un finto quiz televisivo CapaRezza si scaglia contro chi non vuole capire; quelle persone che non solo non si vogliono interrogare su importanti questioni attuali ma si permettono anche di rispondergli “Tu ti fai troppi problemi, Michele! Non te ne fare più!” [/more]
7. Goodbye Malinconia (feat. Tony Hadley)
[more]Ne abbiamo già parlato qui[/more]
8. La marchetta di Popolino
[more]Un pezzo incredibilmente geniale, tra i migliori in assoluto dell’album, secondo me. Il titolo gioca su “La marcetta di Topolino” e, partendo da Mickey Mouse, CapaRezza tira fuori un ritmo piuttosto poppettaro mescolato a delle sonorità da cartone animato.
Citando una marea di personaggi dei fumetti Disney Capa denuncia il “popolino”, ossia il popolo mediocre, l’italiano medio che spesso predica bene e razzola male, la cui massima aspirazione sono le donne ed i soldi.
Geniale il passaggio dal coro da stadio che urla “Po-po-li-no” che si “trasforma” nel “Po-po-po-po-po-po-poo”(Seven nation army) dell’Italia ai mondiali e a dir poco magnifiche le voci di Topolino e Paperino.
Il brano si chiude con lo spam di www.StaPerArrivareLaFineDelMondo.com, di cui parleremo più in basso.[/more]
9. La fine di Gaia
[more]Questa è un’altra canzone che mi è piaciuta moltissimo: con sonorità rockeggianti ma orecchiabili, CapaRezza ironizza sui complottisti e in generale su tutte le idiozie tipo 2012 e le invasioni degli alieni, spiegando che se qualcuno distruggerà la Terra, questo sarà l’uomo stesso.
Non i marziani, ma te dovrò respingere! La fine di Gaia non arriverà[…] alla faccia dei Maya e di Cinecittà
[/more]
10. House credibility
[more]Forse la canzone che mi è piaciuta meno del disco, qui CapaRezza parla dei rischi della vita domestica. Da notare, però, che alla fine della traccia Capa finalmente risponde al citofono che suona dalla fine del nono brano e sotto casa ad attenderlo c’è niente poco di meno ché…. Andrea Rivera! Lo sta aspettando per andare al cinema e così si introduce il brano successivo[/more]
11. Kevin Spacey
[more]Una traccia geniale, tra le più irritanti mai scritte. Ce lo annuncia lo stesso Capa:
Non per la politica dovete odiarmi, non per la voce nasale ma per questo pezzo! Adesso avete un motivo!

Semplicemente ed in rima, ci vengono spoilerati i finali di ben 24 film e sebbene alcuni dei cortometraggi citati siano di dominio comune, altri non li avevo ancora visti :(
Non hai visto Star Wars? Dài, forte! Tanto Vader è il padre di Luke Skywalker

La traccia si conclude con una citazione presa da I soliti sospetti:
“Dopodichè, penso che non ne sentirete mai più parlare”[/more]
12. Legalize the Premier (feat. Alborosie)
[more]Un pezzo “schifosamente” (ironicamente parlando) raegge: sonorità che non si distaccano per una virgola da quallo che potrebbe essere un pezzo dei Villa Ada Posse o di Zulù sulla legalizzazione della marijuana: ma qui la cosa da legalizzare non è una droga leggera ma il nostro premier! Che ha proprio bisogno di un aiuto per tornare ad essere a norma di legge!
Nota dolente: bisogna prestare davvero molta attenzione per capire cosa dice Alborosie nei versi che canta[/more]
13. Messa in moto
[more]Questo brano inizia con la sonorità metallara della seconda parte dei video dei The Boias: la musica mantiene un ritmo scandito dalla chitarra elettrica e nel ritornello qualcuno (non riesco a capire se sia Capa o no!) urla in un modo che a me ed altri ricorda Pino Scotto.
In questo pezzo CapaRezza impersona un Dio “rockettaro” che, seccato dalle noiose messe con le quali viene adorato, vuole celebrare una Messa (intesa come liturgia) in moto[/more]
14. Non siete Stato voi
[more]Forse la canzone più seria mai scritta da Michele: poca ironia, tanta rabbia. Un ritmo triste, asciutto su cui un CapaRezza incazzato denuncia lo schifo dei politici italiani (lo “Stato” del titolo va inteso anche come “Paese”, “Governo”). Da ascoltare.
Non siete Stato, voi: servi , che avete noleggiato costumi da sovrani con soldi immeritati, siete voi confratelli di una loggia che poggia sul valore dei privilegiati come voi che i mafiosi li chiamate eroi e che il corrotto lo chiamate pio e ciascuno di voi, implicato in ogni sorta di reato, fissa il magistrato e poi giura su Dio: “Non sono stato io!”.
[/more]
15. La Ghigliottina
[more]In questo brano CapaRezza, rivolgendosi a Danton ed alla Rivoluzione Francese, li contestualizza ai nostri giorni e spera che le manifestazioni popolari e le rivoluzioni non falliscano. La canzone si basa sul gioco di parole “Non perdere la testa!”, riferito letteralmente a Danton (che morì ghigliottinato) ma che metaforicamente parlando è un invito ai manifestanti odierni che non devono mollare.[/more]
16. Ti sorrido mentre affogo
[more]Traccia di chiusura che riprende dei temi “generali” già trattati da CapaRezza.
Il video di questo pezzo era compreso nell’album acquistabile da iTunes insieme ad una diciassettesima traccia che non ho ancora avuto modo di ascoltare, “Lottavo, capitolo”[/more]

A questo bel popò, aggiungo un altro dettaglio che mi ha fatto amare infinitamente CapaRezza.
La “questione” del sito StaPerArrivareLaFineDelMondo.com
[more] Alla fine di “La marchetta di Popolino” una voce elettronica legge un possibile commento su YouTube (con tanto di “Commento segnalato come Spam”->”Mostra”):

Raga lasciate perdere sto comunista di merda e date un’occhiata a questo link www.staperarrivarelafinedelmondo.com

Ovviamente la prima cosa che ho fatto è stato recarmi sul suddetto link: si trova un blog aperto ad inizio febbraio il cui ultimo post comunica, innocentemente, che CapaRezza li ha citati nel suo ultimo disco, probabilmente ignorando che il sito esistesse davvero. A tal proposito, l’amministratore rivela che nella traccia “Il dito medio di Galileo” c’è un messaggio subliminale: ascoltando al contrario il ritornello, infatti, si può ascoltare:

Come vi rende dei servi la religione. So, è profonda ma buio farà sua luce

Ed effettivamente è vero, è presente questo “messaggio subliminale”.

Dando meglio un’occhiata al sito, comunque, risulta palese che sia opera dello stesso CapaRezza: i colori (bianco, rosso e nero) riprendono quelli del sito ufficiale ed i contenuti trattano in maniera ironica le tracce evidenti della prossima “fine del mondo”: questo tema viene infatti ripreso nella canzone successiva, “La fine di Gaia” (nella quale si nominano anche i rettiliani, presenti sul blog).
Carina anche la pagina info del sito, che termina con “Ma c’è un’altra cosa che non sarà facile: distinguere un mare di guai da un mare di stronzate.”

Insomma, questa del finto sito trovo che sia assolutamente una genialata: una favolosa campagna di viral marketing che credo proprio avrà successo per il web![/more]

Segnalo, infine, un’interessante intervista di Michele Salvemini concessa a Il Fatto Quotidiano: la potete leggere qui

Ok, ce l’ho messa tutta a recensire al meglio questo album: io lo trovo davvero un ottimo lavoro e consiglio l’ascolto a tutti. CapaRezza si è ancora una volta rinnovato e, nonostante le premesse per alcuni deludenti di “Goodbye Malinconia” ha partorito una vera chicca.

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