Il GPS delle tartarughe
Il titolo esemplificativo di quest’articolo prende spunto dalla fonte a cui mi riferisco, ma non è lontano dal contenuto della ricerca scientifica che qui riporto.
Il laboratorio del professor Ken Lohmann studia da anni il comportamento di alcune specie di tartarughe marine, in particolare la Caretta Caretta, e già era a conoscenza delle possibili implicazioni dei campi magnetici sulle direzioni del loro spostamento.
Notizia recente è quella riguardo uno dei ricercatori del team di questo laboratorio, tale Nathan Putman (già esperto del comportamento di alcune specie di gamberi e di lumache marine), il quale ha identificato con maggior precisione il meccanismo di geoposizionamento delle tartarughe, tramite alcuni esperimenti realizzati utilizzando bobine elettromagnetiche. Infatti, riproducendo in laboratorio differenti condizioni nel campo magnetico terrestre (come se ci si trovasse in specifiche zone del globo), egli si è accorto che i soggetti delle sperimentazioni si comportassero differentemente negli spostamenti grazie ad una naturale individuazione dell'inclinazione e dell'intensità del campo stesso.
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[/more]Una sorta di GPS naturale, eccezion fatta per le grandezze considerate, che non sono né la longitudine, né la latitudine, come si pensava originariamente, ma che comunque caratterizzano l’orientamento di questi animali sin dalla nascita.
Ed io che pensavo si orientassero grazie a questo… :rofl:
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