Graviola (Annona muricata)

-Disclaimer: l’articolo trattato è stato creato SOLO per scopo informativo. L’uso improprio, o non autorizzato, e l’acquisto di semi o sostanze trattate non rendono l’autore dell’articolo responsabile di eventuali conseguenze fisiologiche.

L’Annona muricata è una pianta della famiglia della Annonaceae, che per la maggior parte raggruppa piante da frutto, in particolare questa di cui oggi parleremo: la Graviola o Guanàbana, dalle caratteristiche eccezionali che descriveremo in seguito.

Origine: è un albero sempreverde, originario delle aree tropicali, in particolare nel Sud America, Amazzonia compresa. La pianta produce un frutto, di forma ovale, grande e giallo che può arrivare a pesare ben 5Kg, con un diametro di 15 o 23cm.
La graviola ha una ricca storia alle spalle: usata da secoli dalla medicina popolare del Sud America viene impiegata per il trattamento di stati come la malaria, nevralgia, dissenteria, febbre, insonnia, nausea, ulcera, antielmintico e antibatterica.
Caratteristica importante di questa pianta è che si utilizzano tutte le sue parti, corteccia e radici comprese, per il suo uso fitoterapetico: nella foresta amazzonica corteccia, radice e foglie sono utilizzate per la cura del diabete, usato anche come sedativo e antispasmodico. Nelle Ande del Perù si preparano tisane con le foglie per combattere il catarro e i semi, triturati, usati per eliminati parassiti nell’organismo.

Caratteristiche: i primi studi sulle proprietà di questa pianta risalgono ai lontani anni 40, dove sono stati trovati molti composti bioattivi. Gli utilizzi di questa pianta nella medicina popolare Sud Americana per la cura delle malattie, elencate in precedenza, sono state confermate in seguito da queste ricerche. Studi sulla corteccia e sulle foglie hanno dimostrato le loro attività ipotensive, antispasmodiche, rilassanti dei muscoli lisci e cardio-depressive, ma non solo: insieme ai semi e allo stelo del frutto posso essere utilizzati come antibatterico.
Nel 1976 le foglie, lo stelo, e più avanti hanno trovato conferma nelle ricerche effettuate anche le radici e la corteccia, hanno mostrato un’attività citotossica, ovvero l’azione di un agente (definita citotossina) chimico, o biologico, in grado di indurre danno ad una cellula, in questo caso una cellula cancerosa. I composti in questione sono chiamati annonacee acotogenie, con la capacità di inibire la crescita di cellule tumorali nel colon, seno e polmoni.
Le acetogenine sono sostanze cerose, composte da acidi grassi a lunga catena e formanti derivati lattonici.
Questi composti si trovano solo nella famiglia delle Annonaceae, ma in quantità maggiori nella graviola, ed è stato documentato che hanno una grande azione inibitoria nei processi enzimatici che avvengono esclusivamente nelle membrane delle cellule cancerose.
Uno studio più recente ha registrato la citotossicità del composto delle graviola sulla cura del tumore al colon superiore di ben 10.000 volte più efficace rispetto a un altro composto utilizzato frequentemente nel trattamento chemioterapico, l’Adriamicina (Doxorubicina), senza avere effetti collaterali associati.

Come agisce: secondo gli scienziati le cellule cancerose che resistono alla chemioterapia sviluppano una resistenza al medicinale usato, un pò come avviene per qualsiasi medicinale usato per curare qualsiasi malattia. Questa fenomeno è detto MOR (resistenza multifarmaco). Le cellule cancerose sviluppano questa loro resistenza mediante delle pompe intercellulari che gettano fuori l’agente anti canceroso. E qui intervengono le acetogenie, che hanno registrato un’ottima azione contro queste pompe intercellulari, disattivandole, eliminando così i tumori multi-farmacoresistenti in maniera molto efficace: bloccando il trasferimento in esse di ATP, (che in parole povere non sarebbe altro che energia per le cellule).

Purtroppo gli studi per poter sintetizzare questo importante composto hanno preso una brusca frenata: in primo luogo le case farmaceutiche che lavoravano sulla sinterizzazione di un medicinale con le medesime caratteristiche hanno scoperto che non potevano copiare l’originale, e in secondo luogo non potevano vendere l’originale perché le leggi federali vietano il brevetto di sostanze naturali, senza poterci guadagnare per poter coprire le spese di milioni di dollari per la ricerca.
Ma alcuni ricercatori non si sono arresi cercando altrove gli aiuti per poter sintetizzare questo importante principio attivo, l’acetogenina appunto. Dopo dieci anni sono riusciti a sintetizzarla in laboratorio ma la sfida non è ancora finita perché l’obbiettivo è quello di poter modificare la sostanza chimica, senza perdere la sua azione antitumorale, e di trasformarla in un farmaco antitumorale.
Ma la speranza più grande è quella di far capire che la natura, soprattutto la foresta Amazzonica il grande polmone verde, deve essere tutelata a fronte di salvare piante dalle proprietà eccezionali come questa, che per colpa dell’ottusaggine umana rischiano di andare persi per sempre.

Se volete approfondire l’argomento trattato vi rimando ai link utilizzati per la creazione di questo articolo: qui, qui, qui, qui e qui.

Si ringrazia l’aiuto tecnico di un nostro adepto Alchimista Taldeital per la documentazione tecnica della Graviola e la Lega per la revisione.

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