Come il cannibalismo ha aiutato a capire l’evoluzione umana

Spero che diventi un esempio da manuale di come l’evoluzione avviene

I sopravvissuti dell’epidemia mortale di kuru (malattia da prioni), che è stata trasmessa attraverso i rituali cannibali, condividono una particolare mutazione genetica.

I ricercatori lo definiscono un notevole esempio di evoluzione umana in azione.

“Kuru”è una malattia in lenta via di sviluppo tra le tribù dei “Fore” in Papua Nuova Guinea, che ha devastato la popolazione tra metà 19° e inizi del 20° secolo. Le vittime soffrivano di patologie neurologiche che si sviluppano progressivamente in modo più grave, ed è stato soprannominato “laughing sickness” dai giornalisti perché provocava scoppi di riso immotivato nei soggetti colpiti.

“Kuru” si è rivelato essere trasmessa attraverso feste cannibali praticate dalle tribù su i loro parenti che sono morti per la malattia stessa. Per questo motivo tali rituali sono stati proibiti alla fine del 1957, negli anni successivi l’incidenza del kuru diminui sensibilmente.

Intorno al 1982 la sua vera causa fu scoperta. Un tipo speciale di proteine chiamate Prioni, che sono normalmente presenti nel cervello umano, si possono modificare per ottenere forme altamente patogena e instabili. Inoltre, se assumono la forma errata, possono indurre prioni normali a trasformarsi per assumere anch’essi quella forma e causare la diffusione della malattia.

Questo porta al cervello a trasformarsi in una massa spugnosa e uccide all’ultimo stadio la vittima.
Finora, non vi è alcuna cura per le malattie causate dai prioni, che comprendono la rara malattia di Creutzfeldt-Jakob negli esseri umani e la famigerata BSE, meglio conosciuta come morbo della mucca pazza.

Un gruppo di ricercatori del centro britannico sui Prioni, presso l’University College di Londra, hanno scoperto che gli appartenenti alla tribù dei Fore condividono una mutazione comune nel PRNP, il gene che esprime i prioni.

Il team, guidato da Simon Mead, effettuò la valutazione genealogica genetica selezionando oltre 3.000 persone dalla zona colpita dal kuru, tra cui più di 700 partecipanti a riti cannibali, 152 dei quali morti per la malattia.

In 51 dei sopravvissuti dell’epidemia e dei loro discendenti, si è scoperta una variante prima sconosciuta di una sezione di PRNP. Nessuna delle vittime aveva la mutazione. Inoltre, le linee di sangue dei portatori di mutazioni subite da kuru erano circa sei volte inferiore rispetto a linee di sangue di quelli senza.

Nel loro lavoro, pubblicato su The New England Journal of Medicine, Mead e colleghi affermano che la mutazione è un fattore acquisito dalla resistenza dei prioni alla malattia causata dalla selezione positiva durante i decenni di epidemia.

Via :bazinga: grazie a salvatrane
Fonte

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