Fluidi non newtoniani

1. Una scatola di Maizena (amido di mais) da 250g, anche la fecola di patate andrà benissimo se non trovate l’amido di mais. Prezzo: 0.90€
2. Una bacinella capiente
3. Due bicchieri d’acqua tiepida
4. Un cucchiaio

Versate 1/3 dell’amido di mais (o fecola di patate) nella bacinella, fino ad ottenere una montagnola. Aggiungete pian piano l’acqua tiepida e mescolate lentamente, gli amidi normalmente sono sostanze molto igroscopiche, perciò assorbiranno velocemente l’acqua.
Non appena otterrete una “pastella” potrete aggiungere un altro 1/3 di amido e andate avanti fino a svuotare la scatola.
Giunti a questo punto dovrete testare il risultato ottenuto, con un metodo molto semplice semplice. Provate a tirare un pugno bello forte: se il liquido schizza avete messo troppa acqua, se invece resta nella bacinella senza neanche macchiarvi le mani, allora avete dosato bene gli ingredienti.

No, non è una ricetta della nonna. Sinceramente non so se sia commestibile o meno, ma io sinceramente non proverei ad assaggiare. :)
Semplicemente è un metodo semplice per creare un fluido non newtoniano.

Tutti noi siamo abituati ad essere in contatto con i normali liquidi, più comune fra tutti l’acqua, che assume la forma del proprio recipiente, facile da “attraversare”, apparentemente quasi inconsistente al tatto.

Ciò invece non è valido per i fluidi non newtoniani. Mentre per i normali fluidi la viscosità resta costante, in essi la viscosità dipende dallo sforzo di taglio applicato.
Questi fluidi reagiscono nel momento in cui vengono sottoposti a delle sollecitazioni, comportandosi più come solidi che come liquidi.
In parole povere, tirare un cazzotto a un fluido non newtoniano posto in una bacinella è come colpire un corpo solido.

Cliccando qui potete vedere un video nel quale si mostra come muovendosi abbastanza in fretta si possano realizzare anche delle palline con questi fluidi.

Volete sbalordire il vostro parroco riprendendo un ben noto passo biblico?

I fluidi non newtoniani sono abbastanza diffusi, alcuni esempi sono dati dalle vernici, dal sangue e dal dentifricio, e presentano caratteristiche differenti.
Nel caso del dentifricio, più lo si preme all’interno del tubetto più questo uscirà velocemente.
Per il sangue, si veda il caso del “miracolo di San Gennaro”.

Edito aggiungendo un approfondimento scritto da Nutmeg fra i commenti qui sotto in cui si spiega cosa accade a livello molecolare.
[more]La sospensione di acqua ed amido di mais è un fluido non newtoniano di tipo dilatante: si tratta di una sospensione polifasica molto concentrata di particelle (macromolecole) solide piccole e non flocculate. In quiete sono impacchettate in modo da ridurre al minimo gli spazi interparticellari (immaginate tante scatolette di tonno sistemate ordinatamente in un mobiletto) e la quantità di liquido trattenuta in questi spazi è appena sufficiente per assicurare una lubrificazione che permette, a basse velocità di taglio, un certo scorrimento (quindi lentamente ci si riesce ad affondare).
Quando il sistema viene agitato rapidamente diventa più viscoso perché il moto delle particelle determina un aumento di volume del sistema (le particelle smettono di essere impacchettare nel minimo spazio, ma assumono posizioni nuove e disordinate), ma la quantità di liquido non è sufficiente a riempire i nuovi spazi, quindi viene a mancare la lubrificazione necessaria a ridurre l’attrito tra particelle, quindi aumenta la viscosità.[/more]

E per concludere, poteva mancare lo slow-motion?
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