Kary Mullis: Ballando nudi nel campo della mente

LEGANERD 036657

Mullis racconta come ai tempi dei suoi studi a Berkeley mandò all’autorevole rivista inglese Nature un articolo fortemente speculativo nel quale sosteneva che metà della materia dell’universo andrebbe all’indietro nel tempo: l’articolo fu pubblicato.
Un ventennio dopo propose alla stessa rivista un lavoro in cui documentava la tecnica della PCR che gli avrebbe valso il Nobel, e non fu pubblicato; quest’esperienza mi insegnò un paio di cose e mi fece crescere un bel po'.

Kary Mullis è un personaggio stravagante: il surfista che vedete qui sopra a La Jolla in California è il Premio Nobel per la Chimica del 1993 (insieme a Michael Smith), nonchè Japan Prize dello stesso anno.

Mullis è un biochimico di Berkeley passato alla storia per aver perfezionato la tecnica della PCR (Polymerase Chain Reaction, cioè reazione a catena della polimerasi), un procedimento semplice ed economico per riprodurre in grandi quantità un filamento di DNA.

La tecnica è oggi fondamentale per un gran numero di applicazioni e ricerche basate sul DNA, i biologi della Lega la conosceranno bene.

Ma quello che più sorprende di Mullis, considerato il suo background, sono le sue posizioni decisamente fuori dal coro su temi quali abuso di droghe e surf, il riscaldamento globale, il dichiarare di essere stato rapito dagli alieni e altre cosette quali sostenere che non c’è correlazione tra HIV e AIDS…

Se vi capita vi consiglio caldamente il suo libro Ballando nudi nel campo della mente in cui racconta la sua storia di studente-contestatore prima, scienziato e ricercatore poi, la scoperta della PCR (grazie, pare, all’ausilio di stupefacenti vari), il Premio Nobel e le sue conseguenze, e le sue varie teorie apparentemente strampalate.

Una lettura davvero sorprendente, piacevole e istruttiva, in italiano o in inglese.

Enjoy.